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Celiachia in Italia: quanti bambini se soffrono?

Il nostro Paese presenta i dati fra i più alti al mondo relativi alla presenza di questa malattia fra la popolazione

Come dimostra un recente studio, in Italia sarebbero moltissime le persone a soffrire di celiachia. Tra gli italiani anche tanti bambini ad essere colpiti da questa malattia autoimmune che coinvolge principalmente l’intestino e il sistema immunitario. 

La celiachia è una patologia cronica autoimmune che provoca una reazione immunitaria dell’organismo all’assunzione di glutine. Questo complesso proteico si trova in molti cereali, come orzo, frumento e segale. In Italia si è registrato un numero elevato di persone affette da celiachia. Questo quanto rivelato da una recente ricerca, condotta dalla Società Italiana di Gastroenterologia ed Epatologia Pediatrica (SIGENP), coordinata da Carlo Catassi e dall’équipe della Divisione di Pediatria e del Centro per la Ricerca sulla Celiachia, Dipartimento DISCO, Università Politecnica delle Marche, Ancona, e pubblicata sulla rivista Digestive and Liver Disease. Lo studio ha studiato 9.000 bambini in 9 città diverse, dimostrando che in Italia la celiachia presenta uno dei dati più alti al mondo.

Celiachia
Pane, dolci e altri prodotti con glutine – VelvetMag

L’importanza di diagnosi precoci

Secondo lo studio sarebbe un bambino su sessanta a soffrire di celiachia, il che significa circa il 60% della popolazione italiana. A tal proposito, le indicazioni emerse dallo studio suggeriscono quanto sia necessario intercettare i casi che possono sfuggire alla tradizionale osservazione clinica da parte del pediatra attraverso campagne di screening diffuso. Oppure proporre diagnosi precoci con mezzi semplici come il test del genotipo. Modalità per evitare e prevenire peggioramenti sulla salute dei bambini che saranno adulti domani. Infatti, la celiachia non ha una cura, ma può essere gestita solo con un’alimentazione adeguata. Di conseguenza, una diagnosi tardiva (e quindi un’assunzione prolungata negli anni di alimenti dannosi) può condurre ad una serie di complicazioni tra cui ritardo nella crescita nei bambini, o infertilità e osteoporosi negli adulti.

A tal proposito, ad esempio, Dr.Schär, una delle prime aziende a specializzarsi nella produzione di alimenti senza glutine ha fornito una guida per aiutare adulti e bambini, affetti da celiachia, a trovare il modo più semplice per potersi godere ogni pasto in totale tranquillità. I punti chiavi da tenere sempre a mente riguardano le partenze, ma anche le merende a scuola le feste con gli amici e le gite scolastiche.

pasta
Spaghetti – VelvetMag

Come convivere con la celiachia

Innanzitutto, prima di qualsiasi viaggio è buona pratica informarsi sempre della presenza di supermercati o rivenditori che siano forniti di prodotti senza glutine. In secondo luogo, è sempre buona abitudine tenere a portata di mano uno snack senza glutine, meglio se monodose così mantiene sempre la sua freschezza. Un terzo consiglio è specifico per i bambini. Infatti, spesso a scuola o in altri contesti, i bimbi confrontano le loro merende. Per evitare di creare disagi nel bambino, ricordarsi che esistono tanti spuntini gustosi che possono prevedere l’assenza di glutine.

Ancora, durante le feste di compleanno dei compagni, per evitare di far sentire il bambino escluso rispetto agli altri amici, il consiglio è quello di portare sempre patatine e dolci senza glutine, per consentire al piccolo di mangiare con gli altri senza differenze. L’importante è ricordarsi sempre di usare piatti e posate puliti e non contaminati in alcun modo. Infatti, anche il più piccolo residuo di glutine potrebbe essere un problema. Infine, anche nel caso di gite, campus o qualsiasi attività extra-scolastica è importante informare sempre lo staff della patologia del figlio. È importante sempre ricordare che nei soggetti celiaci mangiare glutine scatena una risposta immunitaria che colpisce l’intestino tenue. Il persistere di questa risposta produce un’infiammazione che danneggia le strutture fondamentali dell’intestino tenue, i villi intestinali, causando un’incapacità di assorbire i nutrienti.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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