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Incidente Frecce Tricolori, l’ipotesi dell’impatto con uno stormo di uccelli o un guasto

Da chiarire lo schianto di un velivolo in esercitazione a Caselle (Torino) che ha ucciso una bambina di 5 anni il 16 settembre

È ancora tutto da chiarire l’incidente di un velivolo delle Frecce Tricolori che il 16 settembre è precipitato uccidendo Laura Origliasso, una bambina di 5 anni, nei pressi dell’aeroporto di Torino. L’aereo, in esercitazione in zona Caselle in vista di un’esibizione a Vercelli il 17 settembre, è caduto – non è chiaro per quale motivo – finendo contro l’automobile su cui viaggiava la famiglia della bambina.   

Tutta la famiglia è rimasta coinvolta ed ricoverata con ustioni. Nessuno sarebbe in pericolo di vita. La mamma, in codice giallo, è stata trasferita al Cto, il padre sempre in codice giallo al San Giovanni Bosco. Così come lo stesso pilota, Oscar del Dò, che è riuscito all’ultimo a lanciarsi dall’aereo fuori controllo. Il fratello della bambini morta, di 12 anni, sarebbe in gravi condizioni con ustioni di secondo grado sul 15% del corpo. il piccolo è stato sedato dopo che la Tac ha escluso lesioni importanti. Quindi è stato ricoverato in Rianimazione in osservazione.

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L’aereo appena schiantato il pilota col paracadute. Foto Twitter @PasqPugliese

I genitori sono sotto shock. Hanno solo detto di avere udito un grosso rumore e nient’altro. “Rispettiamo un momento per loro devastante“. Così il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, dopo avere incontrato i genitori della piccola. “La nostra psicologa prenderà in carico i familiari della bimba deceduta“, ha aggiunto il dirigente, spiegando che dal punto di vista medico “la situazione dei familiari è sotto controllo“.

Frecce, l’impatto con un volatile

Non è possibile al momento confermare le cause dell’incidente” scrive l’Aeronautica, che poi spiega: “Una delle ipotesi al vaglio, vista la dinamica dell’evento, è quella di un impatto del velivolo con un volatile (in gergo tecnico Bird strike) durante le primissime fasi del decollo. L’incendio sviluppatosi a seguito dell’impatto del velivolo al suolo ha purtroppo coinvolto un’autovettura in transito sulla perimetrale dell’aeroporto con quattro persone a bordo, causando il decesso di una bimba e il ferimento degli altri tre occupanti del mezzo“, conclude.

La ricostruzione più accreditata è quindi che il velivolo delle Frecce sia venuto a contatto con uno stormo di uccelli. Ma potrebbe aver avuto anche un guasto. A quel punto il pilota avrebbe perso il controllo dell’aereo riuscendo a eiettarsi pochi secondi prima dell’impatto con il suolo. Sul posto, in serata, si è recata anche la procuratrice capo di Ivrea Gabriella Viglione. Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, “a nome di tutta l’Aeronautica Militare, sgomento e attonito per quanto accaduto nel pomeriggio di oggi sull’aeroporto di Torino Caselle, si stringe alla famiglia della bambina rimasta vittima dell’incidente aereo occorso a un velivolo delle Frecce Tricolori“.

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La carcassa dell’aereo delle Frecce Tricolori. Foto Ansa

Il messaggio di Giorgia Meloni

Sono sconvolta da quanto è accaduto oggi nell’aeroclub di Caselle a Torino durante un’esercitazione delle Frecce Tricolori“, scrive Giorgia Meloni sui social. “La morte della piccola Laura Origliasso in seguito al terribile schianto di uno dei velivoli della Pattuglia Acrobatica Nazionale mi addolora profondamente e mi lascia senza parole“, aggiunge. “A nome mio e di tutto il governo – conclude la presidente del Consiglio – esprimo vicinanza e cordoglio alla famiglia della bimba deceduta e rivolgo i miei auguri di pronta guarigione ai suoi genitori, e al suo fratellino rimasti feriti in questa tragedia“.

Frecce, l’incidente di Ramstein

La tragedia di Torino porta alla mente un incidente delle Frecce Tricolori avvenuto 35 anni fa sui cieli della Germania, a Ramstein, che provocò una strage: 70 morti. Il 28 agosto 1988, nel corso di un’esibizione acrobatica all’Airshow Flugtag nella base NATO nella cittadina dell’allora Germania Ovest, erano presenti circa 300.000 persone. La pattuglia acrobatica italiana si apprestava a completare la figura del ‘cardioide’ (a forma di cuore): tre aerei entrarono in collisione.

A provocare la sciagura fu il contatto in volo fra i tre Aermacchi MB-339PAN pilotati dal tenente colonnello Ivo Nutarelli (Pony 10, solista), dal tenente colonnello Mario Naldini (Pony 1, capo formazione) e dal capitano Giorgio Alessio (Pony 2, 1 gregario sinistro). Gli aerei Pony 1 e 2 precipitarono in fiamme sulla pista, mentre Pony 10 si abbattè sulla folla causando 67 vittime e 346 feriti tra gli spettatori. Nello schianto morirono anche i piloti italiani.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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