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Inondazioni in Libia, crollano due dighe: migliaia di morti e dispersi

Una tragedia forse peggiore di quella del sisma in Marocco 3 giorni fa. La città di Derna, in Cirenaica, è distrutta. La autorità chiedono aiuti subito

Tre giorni dopo il terremoto di magnitudo 6.8 che ha devastato il Marocco provocando migliaia di vittime, la Libia subisce una sorte simile. Sono almeno 2.080, infatti, le persone hanno perso la vita – e oltre 5mila i dispersi – a causa del ciclone Daniel, che fra il 10 e l’11 settembre ha colpito il Nord-Est del paese: al Cirenaica.

Lo ha dichiarato il capo del Governo parallelo dell’Est, Osama Hammad, descrivendo come “catastrofica” la situazione nella città marittima di Derna, la più colpita dalle piogge torrenziali che hanno spazzato via intere aree residenziali.

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Nella Libia orientale, le dighe di Derna e Bumansur sono crollate durante la tempesta Daniel. Foto Twitter @PathoPhyto

Derna, città martire

Migliaia di persone sono disperse, interi quartieri sono scomparsi insieme ai loro residenti spazzati via dal mare“, ha detto Hammad. Le precipitazioni hanno superato i 400 millilitri all’ora, una cifra mai registrata negli ultimi 4 decenni secondo il Centro meteorologico nazionale della Libia. Ali al-Gatrani, vice primo ministro del governo parallelo, ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire “con urgenza” a Derna.

La città è isolata; priva di elettricità e comunicazioni. Le autorità l’hanno dichiarata “zona disastrata“. La situazione è particolarmente drammatica perché sono crollate due dighe. Si sono così liberati 33 milioni di metri cubi d’acqua, scrive il Libya Observer. Ahmed Amdur, consigliere comunale di Derna, ha chiesto un intervento internazionale “urgente” per “salvare la città“. Il crollo delle aree residenziali, come di edifici e infrastrutture pubbliche e private, ha provocato la chiusura delle vie di comunicazione terrestri. Amdur ha chiesto l’apertura di un corridoio marittimo per assistere i residenti.

Chiusure e coprifuoco

Il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale (GNU) di Tripoli, Abdulhamid Dbeibah, ha promesso che lo Stato risarcirà tutte le persone colpite dalle inondazioni e ha decretato tre giorni di lutto per le vittime. Allo stesso tempo, ha annunciato l’invio a Derna di 50 ambulanze e di un team di 75 medici e infermieri, nonché di un convoglio per rafforzare gli ospedali rurali. Il capo della General Services Company di Tripoli, Mohamed Ismail, ha dichiarato che sono stati inviati 53 camion e 10 macchine pesanti per sostenere gli sforzi di soccorso. La Missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ha dichiarato di monitorare da vicino la situazione di emergenza e di essere “pronta a fornire supporto alle persone colpite“.

La Banca centrale libica ha annunciato la creazione di un comitato di crisi per coprire le esigenze di liquidità del Governo orientale, delle banche commerciali e dei cittadini delle aree colpite. Da parte sua, l’esecutivo parallelo, sostenuto dal parlamento e con sede a Bengasi, ha chiuso tutte le istituzioni pubbliche e le scuole nella regione della Cirenaica. A eccezione delle forze di sicurezza, del personale medico e dei professionisti essenziali.

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La città di Derna, in Libia, devastata dal ciclone Daniel. Foto Twitter @MMmarco0

L’Italia: “Aiuteremo la Libia

Le autorità hanno adottato misure precauzionali come la chiusura di scuole e negozi, ma anche l’imposizione di un coprifuoco per impedire ai cittadini di lasciare le loro case. E la chiusura dei principali campi petroliferi. Dopo aver duramente colpito la Grecia e la Turchia nei giorni scorsi, il ciclone Daniel è stato declassato a tempesta subtropicale il 9 settembre. e si prevede che nei prossimi giorni si indebolisca ulteriormente mentre si dirige verso il vicino Egitto, secondo un rapporto del Centro meteorologico regionale arabo.

Il Governo italiano segue con attenzione le conseguenze delle alluvioni in Libia” ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Siamo in contatto con le autorità libiche per valutare il tipo di aiuti da inviare subito al popolo libico. Al momento non ci risultano italiani coinvolti“. La Libia vive ore tragiche, per una catastrofe forse peggiore – per numero di vittime, feriti e dispersi – del terremoto che ha colpito il Marocco l’8 settembre.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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