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Violenza sulle donne, Mattarella: “Stupri e femminicidi sono barbarie sociale”

Messaggio contro il dilagare di questi fenomeni in Italia. Siamo fra i primi 5 paesi in Europa per numero di donne assassinate dagli uomini

I recenti casi di violenze e omicidi di donne in Italia sono implicitamente al centro del messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Corriere della Sera in occasione della decima edizione dell’evento ‘Tempo delle Donne’. Non c’è libertà, oggi, quando una persona è vittima di molestie e violenze fisiche o morali” afferma il capo dello Stato. 

La violenza contro le donne in Italia, in questi ultimi mesi, ha continuato a manifestarsi con numerosi casi di assassinio e di stupro” sottolinea il capo dello Stato. “Questa intollerabile barbarie sociale richiede un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante. A questa si deve affiancare, nell’intera società, un impegno educativo e culturale contro mentalità distorte e una miserabile concezione dei rapporti tra donna e uomo“.

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Sergio Mattarella. Foto Ansa/Alessandro Di Marco

Il ruolo delle donne

Libertà e diritti non sono una conquista irreversibile” ha quindi insistito Sergio Mattarella. “Richiedono un continuo e lungimirante sforzo di tutela, di rinnovamento, di inclusione ” prosegue il capo dello Stato. “Il valore della libertà e l’aspirazione a svilupparla si sono estesi negli anni, grazie anche al ruolo propulsivo delle donne, capaci di portare la loro specifica e concreta sensibilità sui temi dei diritti. Ma tuttora, e in tutto il mondo, la libertà è minacciata da discriminazioni, violenze, disuguaglianze“. “Non c’è libertà in quei regimi che soffocano le naturali richieste delle donne a una effettiva parità“, sostiene Mattarella. “Abbiamo oggi bisogno più che mai della forza e della cultura delle donne“, aggiunge. “Le donne hanno cambiato la politica, la cultura e la società” ricorda il presidente. “E continueranno a farlo in questa stagione in cui sfide decisive impegnano l’Italia, l’Europa e il mondo intero sulla frontiera della pace.” Ma anche sulla frontiera “dello sviluppo, dei cambiamenti climatici, dell’occupazione e della riduzione delle disparità“.

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Foto Ansa/Matteo Corner

I femminicidi in Italia

La parole di Mattarella arrivano a poche ore dal femminicidio nel Trapanese di cui è vittima Marisa Leo, 39 anni. A ucciderla è stato il suo ex compagno 42enne, Angelo Reina, che poi si è tolto la vita. La coppia aveva una bimba ancora piccola. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe attirato la donna in campagna, in contrada Ferla, tra Marsala e Mazara del Vallo, per un incontro ‘chiarificatore. Qui le ha sparato due colpi di fucile. Poi è fuggito a Castellammare del Golfo e si è sparato un colpo di pistola mentre era sul viadotto.

Per quanto riguarda i femminicidi l’Italia è tra i 5 paesi in Europa con il più alto numero di donne assassinate. Secondo i dati dell’agenzia Unodc (United Nations Office on drugs and crime), dell’ONU, relativi all’anno 2021, in Germania ci sono stati 337 casi di donne uccise intenzionalmente. In Francia 228, in Gran Bretagna 207. E in Italia 119, mentre in Spagna 97. Non risultano dati completi sugli omicidi delle donne per motivi legati al genere. Seguono la Polonia con 79 omicidi di donne, la Romania con 76, l’Austria con 40, i Paesi Bassi con 37, la Lettonia con 36 e la Grecia con 33. Gli Stati con il numero più basso di femminicidi in Europa nel 2021 sono invece il Belgio, con 11 casi, l’Irlanda con 7, l’Estonia con 4 e l’Islanda con un solo caso.

 

 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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