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Venezia, dal 2024 si paga il biglietto per visitarla

I turisti dovranno prenotarsi e pagare 5 euro ma non scatterà alcun numero chiuso

Dal prossimo anno Venezia sarà a pagamento. Non per i residenti, naturalmente, ma per i turisti sì. Si pagherà un ticket di 5 euro per entrare in città nei giorni da ‘bollino nero’, ovvero quelli a più alta frequenza di visitatori, calcolati in 30 all’anno. Il sindaco Luigi Brugnaro ha rotto gli indugi dopo 4 anni di confronti, bozze e polemiche. Dal 2024 si parte, in via sperimentale.

Quasi certamente l’avvio della nuova formula di Venezia a pagamento partirà in un giorno compreso tra Pasqua e il 25 aprile. La giunta comunale stabilirà nelle prossime settimane il calendario dei giorni in cui sarà obbligatorio prenotare e, per i turisti giornalieri pendolari – coloro che non soggiornano negli hotel del comune di Venezia – anche pagare il contributo di accesso. Nei 30 giorni che il Comune individuerà non esisterà però alcun tetto o limite numerico di visitatori che potranno accedere alla città. Si tratta comunque di giornate che andranno dai ponti primaverili ai weekend particolarmente affollati di giugno e luglio.

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Contributo di accesso per i turisti giornalieri a Venezia al 2024

Venezia, troppi turisti

Ci poniamo così come apripista a livello mondiale, consapevoli dell’urgenza di trovare un nuovo equilibrio tra i diritti di chi a Venezia ci vive, ci studia o ci lavora e di chi visita la città” ha dichiarato l’assessore al Turismo Simone Venturini. “Per questo, in determinati periodi e in alcune giornate, si rende necessaria una gestione dei flussi innovativa, in grado di porre un freno al turismo giornaliero. Di sicuro non è un provvedimento per fare cassa“. Secondo il Corriere Veneto, sono 10mila circa i turisti giornalieri che mediamente affollano il centro storico lagunare. Potrebbe dunque arrivare a un milione e mezzo di euro l’introito annuale per Ca’ Farsetti che dovrà pagare i costi del portale e dei controlli da eseguire.

Gli esenti dal ticket

In ogni caso a Venezia non ci sarà il numero chiuso. Questa è stata una proposta a lungo dibattuta: si deve far entrare chiunque sempre e comunque o no? Al momento la decisione sul ticket da 5 euro esclude il numero chiuso. In ogni caso tutta una serie di persone non dovranno pagare nulla per entrare in città. Si tratta di: ragazzi sotto i 14 anni, i residenti nel Comune di Venezia; i lavoratori anche pendolari; gli studenti di qualsiasi grado e ordine di scuole e università che hanno sede in centro storico o nelle isole minori di Venezia.

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Regata storica sul Canal Grande a Venezia. Foto Twitter @LuigiBrugnaro

Chi deve prenotarsi

Sono esentati dal pagamento ma dovranno prenotare l’accesso, riporta il Corriere Veneto, coloro che soggiornano in strutture ricettive situate all’interno del territorio comunale (turisti pernottanti); i residenti nella regione Veneto. Ma anche chi ha necessità di cure; chi partecipa a competizioni sportive; forze dell’ordine in servizio; il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al terzo grado di residenti nelle aree in cui vale il contributo di accesso.

Multe fino a 300 euro

Il turista giornaliero che arriva a Venezia dovrà quindi collegarsi all’apposito sito web, registrare la propria prenotazione, eventualmente pagare, e in cambio riceverà il Qr code che dovrà mostrare ai controllori. La multa va dai 50 ai 300 euro. L’emendamento con il testo finale della delibera che istituisce il Regolamento per l’istituzione e la disciplina del Contributo di accesso ha ricevuto il via libera definitivo martedì 5 settembre dalla giunta Brugnaro. Il ‘timbro’ arriverà il 12 settembre in Consiglio comunale.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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