Il giornalista Filippo Facci è finito sotto accusa dopo le frasi adoperate in un articolo nel quale parlava della ragazza che ha denunciato per violenza sessuale il figlio di Ignazio La Russa. Al giornalista era stata affidata una rubrica su Rai2, ma ora il programma potrebbe essere a rischio.

Non si placano le polemiche intorno a Filippo Facci. Il giornalista sarebbe stato accusato di aver adoperato una frase sessista in un articolo pubblicato su Libero in relazione alla vicenda che coinvolge il figlio di Ignazio La Russa. Come riporta Rai News, il giornalista avrebbe ammesso che non riscriverebbe più quelle frasi che, a suo parere, avrebbero portato ad interpretare male l’intero articolo. Tuttavia, Francesca Bria, componente del Cda Rai ha ammesso di essere d’accordo rispetto alla richiesta di sospendere la rubrica di Facci su Rai2. Si legge, infatti, in una nota della Bria: “I contenuti espressi da Filippo Facci sono incompatibili con i valori e le policy del servizio pubblico. E vanno contro alla tutela della parità di genere e al forte impegno del servizio pubblico contro ogni forma di violenza sulle donne“.

Filippo Facci, giornalista @Crediti Ansa – VelvetMag

La bufera sul caso Facci

La bufera su Facci, dunque, diventa un fatto a sé all’interno del caso Leonardo La Russa. Ad insorgere sono le opposizioni che chiedono alla Rai di revocare la decisione di affidare un programma al giornalista. Dal Pd è il responsabile informazione, Sandro Ruotolo, che si esprime contro le parole adoperate dal giornalista. Ruotolo, a tal proposito, si chiede se sia il caso di affidare un programma a chi fa “vittimizzazione secondaria?“. L’invito rivolto da parte di Ruotolo ai vertici di Viale Mazzini è di chiedersi se il servizio pubblico voglia trasmettere: “Una lettura del genere sulle donne“. Come riporta Agi, il responsabile informazione Pd avrebbe chiosato: “Il servizio pubblico è di tutti ma non può esserlo dei sessisti, dei razzisti e del pensiero fascista“.

In merito alla vicenda si sarebbe espresso anche il leader di Azione Carlo Calenda che adopera parole piuttosto dure per descrivere l’accaduto. Calenda avrebbe lasciato intendere che, in altri Paesi europei, un giornalista che adopera questo linguaggio potrebbe essere sospeso con effetto immediato. Il capogruppo M5s in Vigilanza Rai, Dario Carotenuto, precisa: “Un servizio pubblico degno di tal nome non può avere nulla a che fare con chi, come Filippo Facci, definisce ‘fatta di cocaina prima di essere fatta dal figlio di La Russa‘ una donna che denuncia uno stupro‘”.

Barbara Floridia, Presidente Commissione Vigilanza Rai @Crediti Ansa – VelvetMag

La richiesta unanime di sospendere il programma

Il membro della Camera dei Deputati, Angelo Bonelli, annuncia di aver presentato un’interrogazione in Vigilanza, nella quale è messa fortemente in dubbio la conduzione da parte di Facci di un programma in Rai. Anche il deputato Nicola Fratoianni si esprime sulla vicenda e chiede di sospendere il programma. Una decisione che dovrebbe bloccarsi, a parere di Fratoianni, almeno fino al responso che arriverà da parte dell’Ordine dei Giornalisti. Nel frattempo, sulla vicenda arrivano anche le parole della Presidente della Vigilanza Barbara Floridia.

Come riporta Ansa, infatti, per la Floridia: “Sarebbe inutile, contraddittorio e soprattutto svilente parlare di inclusione, pari opportunità, lotta alla violenza di genere e al sessismo, se poi tutto questo possa anche solo correre il rischio di essere smentito nei fatti“. Ammettendo di aspettarsi una presa di posizione seria e rigorosa da parte dell’azienda, Barbara Floridia sottolinea come non si possa venir meno a certi valori e: “Al concetto stesso di servizio pubblico“.