Parigi attraversa un periodo di violenti scontri nelle banlieue: le immense periferie divenute troppo spesso ghetti. Per tutta la notte del 28 giugno è andata avanti una battaglia urbana a Nanterre dove un agente di polizia ha sparato – al mattino del 27 giugno – a un ragazzo di 17 anni e lo ha ucciso. Il ragazzo era alla guida di un’auto e non avrebbe ottemperato alle intimazioni degli agenti che lo avevano fermato.

Il poliziotto, la cui responsabilità è stata accertata attraverso un video circolato sui social, si trova attualmente in carcere. Il video è molto crudo e non lo pubblichiamo: mostra due agenti interloquire col conducente dell’auto seduto al posto di guida. Uno degli agenti ha una mitraglietta puntata contro il ragazzo e poi, al momento in cui questo fa ripartire l’auto, il poliziotto non esita a sparare.

Scontri a Nanterre e in molte altre banlieue di Parigi. Foto Twitter @radio3mondo

Guerriglia, scontri e tensioni sono scoppiati in tante banlieue di Parigi a causa della morte dell’adolescente, il cui nome era Nael. Le circostanze hanno suscitato emozione e rabbia soprattutto a Nanterre.

Scontri a Parigi, almeno 24 arresti

Un ultimo bilancio della prefettura, al mattino del 28 giugno, indica 24 fermi e una ventina di poliziotti feriti in modo lieve. Barricate, auto in fiamme, scontri con lacrimogeni e lancio di oggetti sono durati tutta la notte non solo a Nanterre. Ma anche ad Asnières, a Colombes, a Mantes-la-Jolie e in diverse altre località della periferia di Parigi. Almeno 3 sono le auto incendiate ma forse molte di più. Danneggiato il municipio di Mantes-la-Jolie.

A Nanterre, qualcuno ha esploso dei petardi vicino alla sede della prefettura. In una scuola di musica è scoppiato un incendio, spento prontamente dai vigili del fuoco. Altri incendi si sono verificati lungo un binario ferroviario, diverse auto e bidoni della spazzatura sono bruciati e le pensiline degli autobus sono distrutte. I manifestanti hanno eretto alcune barricate. Le forze di sicurezza hanno risposto più volte con gas lacrimogeni. Dopo la morte del ragazzo, la magistratura di Parigi ha aperto un’inchiesta. Un’altra inchiesta, aperta per omicidio colposo da parte di persona avente pubblica autorità, la conduce l’Ispettorato Generale della Polizia di Stato.

Le minacce al ragazzo, poi lo sparo

La dinamica dei fatti resta comunque da chiarire con esattezza. In un primo momento la polizia aveva detto che l’auto guidata da Nael aveva tentato di investire gli agenti della pattuglia che voleva controllarlo. Tuttavia il video che circola sui social media mostra sembra smentire questa ricostruzione e mostra uno dei due poliziotti puntare l’arma contro il giovane alla guida. Quando quest’ultimo è ripartito, l’agente ha sparato. Inoltre, nel video si ode chiaramente l’agente gridare al ragazzo: “Io ti sparo in testa“. Qualche decina di metri più avanti, l’auto si è schiantata contro un palo e il 17enne è morto poco dopo l’intervento dell’ambulanza.

Marcon col ministro dell’Interno francese, Darmanin. Foto Ansa/Epa Ludovic Marin

Darmanin: “Poliziotto ingiustificabile

Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha lanciato un appelloalla calma” dopo gli incidenti di Parigi. Darmanin ha parlato di “immagini estremamente scioccanti” commentando il video sui social in cui si vede il poliziotto puntare l’arma contro il giovane prima di aprire il fuoco, e ha rinviato alla “verità dell’inchiesta della magistratura“. “In nessun caso – ha detto Darmanin – un gesto come quello che si vede, se l’inchiesta confermerà il contenuto del video, si può giustificare.

Parigi, il dolore di Mbappé e Omar Sy

Sento dolore per la mia Francia” è il commento su twitter del campione del mondo di calcio e star del Paris Saint-Germain Kylian Mbappé. “È una situazione inaccettabile” continua il centravanti del PSG e della nazionale, in predicato di trasferirsi al Real Madrid. “Tutti i miei pensieri vanno agli amici e alla famiglia.” Messaggi social anche di altre star, come, ad esempio, l’attore Omar Sy che ha postato su Twitter il messaggio qui sotto.