Attimi di forte tensione in Vaticano nella serata del 18 maggio. La Gendarmeria ha fermato un uomo di 40 anni il quale, alla guida di un’auto, ha forzato due posti di blocco dopo essersi presentato all’ingresso di Porta Sant’Anna.

Un agente di guardia ha sparato un colpo di pistola contro la vettura, centrando il parafango anteriore. L’automobilista è stato poi bloccato dai gendarmi ma al momento si ignorano i motivi del gesto. Non si conosce neppure con esattezza l’identità del 40enne. Le forze dell’ordine della Citta del Vaticano lo hanno condotto in un cella di sicurezza a disposizione della magistratura della Santa Sede.

Esterno di uno dei varchi di ingresso in Vaticano. Foto Ansa/Giorgiana Cristalli

Panico in Vaticano

L’allarme è scattato poco dopo le 20. È infatti attorno a quell’ora che la vettura ‘impazzita’ si è presentata al cancello. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, all’alt dei gendarmi di guardia, l’uomo ha cominciato a pretendere che gli si lasciasse libero il passo per fare ingresso in Vaticano.

I militari della Guardia Svizzera presenti gli hanno detto espressamente che era impossibile: non aveva il permesso di entrare oltre la Porta Sant’Anna. A quel punto l’uomo, apparentemente rassegnato, avrebbe fatto retromarcia per tornare indietro a bordo del suo veicolo. La Guardia Svizzera ha seguito la manovra dell’automobilista per assicurarsi che uscisse di nuovo in strada e che si allontanasse.

Ma quella del 40enne si è rivelata soltanto una manovra diversiva perché l’uomo ha di nuovo invertito la marcia e si è lanciato a tutta velocità contro il cancello d’ingresso in Vaticano riuscendo a forzare il blocco della Guardia Svizzera. Non solo, l’automobilista è riuscito a forzare anche il posto di blocco successivo: quello della Gendarmeria Vaticana.

Tensione in Vaticano dopo che un automobilista ha forzato due varchi d’ingresso. Foto Ansa/Giorgiana Cristalli

L’auto impazzita fino a San Damaso

Pe alcuni lunghissimi attimi la situazione è andata fuori controllo. È scattato l’allarme in tutta la Città del Vaticano. Anche perché l’auto, raggiunta dal proiettile al parafango anteriore sinistro, ha continuato in suo viaggio folle in direzione del Portone della Zecca e di piazza Santa Maria. Si tratta di luoghi ben all’interno del Vaticano, che si trovano in prossimità dei Giardini, ovvero alle spalle della Basilica di San Pietro.

Ma la corsa del mezzo non si è fermata. L’automobilista è riuscito a proseguire alla guida della sua vettura fino al Cortile di San Damaso. Ovvero il principale di quelli che attorniano il Palazzo Apostolico, sede degli appartamenti pontifici (ma non di quello di papa Francesco, che vive alla Casa Santa Marta). Lì i dignitari della Santa Sede, compreso il Papa, accolgono i capi di Stato e di Governo, gli ambasciatori accreditati presso il Vaticano, i vescovi in visita ad limina (cioè in vista periodica ogni 5 anni per vertici con il Pontefice) e più in generale tutti coloro che il Papa riceve in udienza privata.

A quel punto l’uomo ha arrestato la corsa della vettura ed è sceso dall’auto. I gendarmi che lo inseguivano lo hanno immobilizzato immediatamente. La sicurezza del Vaticano lo ha quindi prelevato e condotto nel centro medico della Santa Sede dove i sanitari gli hanno riscontrato un forte stato di agitazione fisica e psichica. Non si può escludere che avesse  assunto sostanze stupefacenti. La autorità giudiziarie del Vaticano lo interrogheranno nelle prossime ore per cercare di appurare le motivazioni del gesto.