Sale la tensione nel Sud dell’Ucraina, mentre Zelensky è a Helsinki per partecipare al vertice dei paesi nordici. In vista della controffensiva dei soldati di Kiev – sembra sia questione di giorni – a Kherson scatterà un coprifuoco totale dalle 20 del 5 maggio alle 6 dell’8 maggio. Lo ha annunciato il capo militare regionale Alexander Prokudin.

Durante queste 58 ore non si potrà uscire di casa e la città sarà chiusa in ingresso e in uscita. Prokudin ha aggiunto che le restrizioni sono necessarie in modo che “le forze dell’ordine possano svolgere il proprio lavoro e non mettere in pericolo i residenti“.

Devastazioni causate dai bombardamenti russi a Kherson il 2 maggio 2023. Foto Twitter @IuliiaMendel

Civili uccisi nell’area di Kherson

Kherson continua a essere nel mirino dei russi. Gli invasori hanno bombardato l’unico ipermercato funzionante nella città ucraina, causando 3 morti e 5 feriti. Lo riferisce l’emittente RBC-Ucraina, citando fonti del ministero dell’Interno. In precedenza i russi avevano bombardato il villaggio di Tokarivka, nell’area circostante: una persona è stata uccisa. Sempre secondo Kiev solo nella giornata del 2 maggio le forze di Mosca hanno bombardato la regione di Kherson 106 volte. In tutto 4 persone sono state uccise e 7 ferite.

Mosca: “Ucraina bombarda coi droni

Da parte sua la Russia lamenta attacchi. Sarebbe stato un drone dell’Ucraina, sostiene Mosca, a provocare l’incendio di un deposito di carburante nel villaggio di Volna nella regione russa di Krasnodar. Si tratta di un territorio non lontano dal confine con la Crimea contesa fra Russia e Ucraina. “Non ci sono vittime“, hanno spiegato i soccorritori. Nelle operazioni sono coinvolti circa 190 vigili del fuoco. Volna si trova alla fine del ponte sullo Stretto di Kerch, che collega la Russia con la Crimea, penisola ucraina che Mosca si è annessa nel 2014.

Lo scorso ottobre un camion bomba aveva colpito il ponte di Crimea. In un attacco che Mosca ha attribuito all’Ucraina, sebbene Kiev abbia negato. Il governatore di Krasnodar, Veniamin Kondratyev, ha affermato che “l’incendio è stato classificato al più alto grado di difficoltà. Si è fatto ogni sforzo per impedire che il fuoco si propagasse ulteriormente“.

Da sin., il premier indiano Modi e il presidente cinese Xi Jinping. Foto Twitter @FrancoScarsell2

Un altro attacco, notturno, con droni sarebbe stato lanciato contro un aeroporto militare nella regione russa di Bryansk. Lo riferisce il canale Telegram Baza. “Cinque droni hanno attaccato un aeroporto militare nella regione di Bryansk la notte del 3 maggio“, dice il report. Dei droni, 2 sono stati distrutti da armi leggere e altri 2 sono esplosi sul territorio dell’aerodromo. Un altro drone non lo si è trovato. Secondo Rbc-Ucraina, però, “un aereo da trasporto An-124 ha subito danni, i russi incolpano gli ucraini“.

Cina a India si allontanano dalla Russia?

L’intensificarsi dello scontro fra Mosca e Kiev si verifica nelle ore in cui emerge la notizia, finora passata sotto silenzio, che la scorsa settimana, il 26 aprile, l’Assemblea generale dell’ONU ha approvato una risoluzione in cui si menziona “l’aggressionedella Russia all’Ucraina.

Il punto è che tale risoluzione, sebbene non si riferisse espressamente a una condanna della Russia ma a una maggior cooperazione fra il Consiglio d’Europa e le Nazioni Unite per la pace e il rispetto della sovranità, ha ricevuto non più l’astensione bensì il voto favorevole di Cina e India, oltreché del Brasile il quale si è avvicinato alla Cina. Insomma, dei paesi non allineati che però adesso sembrano voler premere su Mosca, accentuandone l’isolamento internazionale. Il fatto che Cina e India abbiano accettato l’uso del termine “aggressione” nella risoluzione rappresenta un sorprendente sviluppo diplomatico. Avvenuto, per altro, nei giorni in cui papa Francesco ha rilanciato l’iniziativa del Vaticano per la pace, sebbene Russia e Ucraina abbiano dichiarato di non esserne a conoscenza.