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Udienza Generale 19 aprile, Papa Francesco: chi sono i martiri di oggi?

Il tema dello zelo apostolico torna per l'undicesima volta nella catechesi del mercoledì

L’Udienza Generale di mercoledì 19 aprile torna sul tema dello zelo apostolico. In questa giornata Papa Francesco si sofferma, in particolare, sulla figura dei martiri. E partendo dal protomartire, Santo Stefano, il Pontefice rivela le ‘identità’ di coloro che rappresentano i martiri del XXI secolo.

Dopo il giro in papamobile, dove come ormai di consueto è accompagnato da alcuni bambini, Papa Francesco si reca sul sagrato di Piazza San Pietro per tenere la sua undicesima catechesi dedicata allo zelo apostolico. Nel corso dell’Udienza Generale, il Santo Padre dedicata a sua riflessione del mercoledì, in particolare, alla figura dei martiri. E citando queste figure, vittime morte per quello in cui credono, ricorda che ancora oggi tantissime persone nel mondo muoiono da martiri. Ed in questo contesto, però, il Pontefice tiene a ribadire la netta e sostanziale differenza dal peccato di uccidere in nome di Dio e il sacrificio di dare la vita per Lui.

Papa Francesco Udienza Generale sui Martiri
Papa Francesco in Piazza San Pietro per l’Udienza Generale @Crediti Ansa – VelvetMag

I martiri non sono eroi

I martiri non sono eroi, su questo aspetto il Santo Padre desidera soffermarsi, ma sicuramente si tratta di uomini e donne la cui fede è matura. Ed oggi, ancora più che nei primi secoli, questi uomini e queste donne sono numerosi. “Testimoni del Vangelo fino all’effusione del sangue“. Papa Francesco ricorda il primo martire, Santo Stefano, il quale amando Gesù nella sua vita gli è grato fino alla morte. “Oggi – rivela il Pontefice – i martiri sono più numerosi che nei primi secoli. Sono quei tanti cristiani che per confessare la fede sono stati cacciati via dalla società o sono stati incarcerati. Come specifica il Concilio Vaticano II, diventano simili a Cristo nella effusione del sangue e la loro morte è stimata dalla Chiesa ‘come dono insigne e suprema prova di carità’“.

Papa Francesco fa poi un passo avanti nella sua riflessione e si sofferma sul perdono dei martiri verso i propri aguzzini, lo stesso di Gesù sulla Croce. Essi: “Fanno diventare la violenza di chi rifiuta l’annuncio una occasione grande di amore, suprema di amore, che arriva fino al perdono dei propri aguzzini“. E queste persone, questi uomini e queste donne, sono tutti i perseguitati che, ancora oggi, ci sono nel mondo. E per riportare degli esempi concreti, il Santo Padre ricorda i martiri morti nello Yemen: “Una terra da molti anni ferita da una guerra terribile, dimenticata“. Una guerra che ha ucciso molte persone e che continua a far soffrire, in particolare modo, i bambini.

Papa Francesco in Jeep
Papa Francesco a bordo della vettura papale in Piazza San Pietro @Crediti Ansa – VelvetMag

Non si uccide in nome di Dio

Nello Yemen, le suore Missionarie della Carità hanno dato la vita. “Ancora oggi – ricorda Papa Francesco – esse sono presenti nello Yemen, dove offrono assistenza ad anziani ammalati e a persone con disabilità. Alcune di loro hanno sofferto il martirio, ma le altre continuano, rischiano la vita ma vanno avanti. Accolgono tutti, queste suore, di qualsiasi religione, perché la carità e la fraternità non hanno confini“. Il pensiero del Santo Padre arriva, dunque, a suor Aletta, suor Zelia e suor Michael, assassinate perché cristiane da un fanatico nel luglio 1998. E poi suor Anselm, suor Marguerite, suor Reginette e suor Judith, uccise nel marzo 2016. Queste suore sono, come le definisce il Santo Padre, martiri del nostro tempo.

Il Papa precisa poi, che tra i martiri citati ci sono anche diversi fedeli musulmani che lavorano con le religiose. Ed è sottolineando questo aspetto che il Pontefice ribadisce: “Ci commuove vedere come la testimonianza del sangue possa accomunare persone di religioni diverse. Non si deve mai uccidere in nome di Dio, perché per Lui siamo tutti fratelli e sorelle. Ma insieme si può dare la vita per gli altri“. E in un periodo in cui le guerre continuano a distruggere diversi angoli della Terra, il Santo Padre auspica che siano proprio i martiri ad infondere i “semi di pace e riconciliazione tra i popoli“. E al termine della sua catechesi, citando proprio i conflitti nel mondo, il pensiero di Papa Francesco torna instancabile all’Ucraina. Ancora una volta un appello a pregare per questo “caro e martoriato” popolo che “continua a sopportare terribili sofferenze“.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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