La Finlandia volta pagina. Le elezioni del 2 aprile consacrano la vittoria dei conservatori e dell’estrema destra che ora potrebbero formare un Governo insieme. La premier socialdemocratica 37enne Sanna Marin incassa una pesante sconfitta: il suo partito è soltanto terzo, sebbene di pochissime lunghezze.

Vince dunque il Partito di coalizione nazionale (Kok) guidato da Petteri Orpo: con il 97,7% dei voti scrutinati, il Centrodestra è al 20,7%. Segue l’ultradestra di Veri Finlandesi, guidata dalla leader Riikka Purra, che cresce ai massimi della propria storia e raggiunge il 20,1%. Ai socialdemocratici, fermi al 19,9%, non è bastata la popolarità della premier uscente Sanna Marin, che ha riconosciuto la sconfitta.

Da sinistra: la premier finlandese uscente Sanna Marin, 37 anni, e la leader dei “Veri Finlandesi”, Riikka Purra, 45 anni. Foto Ansa/Epa

Finlandia, assetto del nuovo Parlamento

Congratulazioni al vincitore delle elezioni, congratulazioni alla Coalizione nazionale, congratulazioni al partito dei finlandesi, la democrazia ha parlato“, ha detto Marin. Nel voto per il rinnovo dell’Eduskunta (il Parlamento monocamerale della Finlandia), il Centrodestra è accreditato a 48 seggi su 200 complessivi. Il partito nazional-populista ed euroscettico di Riikka Pura ne ottiene 46. Al partito della premier uscente Marin ne dovrebbero andare 43.

Le elezioni in Finlandia segnano dunque un risultato al fotofinish. Adesso le trattative per la formazione del nuovo Governo si fanno difficili, dati i risultati e i veti incrociati tra le fomrazioni politiche. Rispetto al voto del 2019 sia i socialdemocratici di Sanna Marin, 37 anni, che il Centrodestra di Petteri Orpo, 53 anni, sono in decisa crescita. Ma ancor di più lo è Veri Finlandesi, il partito nazionalista euroscettico di Riikka Pura, 45 anni.

Il Governo si reggerà su un solo voto?

Tuttavia il responso delle urne ‘fotografa’ quasi plasticamente quanto il paese sia diviso tra favorevoli e contrari ai tagli allo stato sociale, così come alle misure di austerity per ridurre il debito. Il tutto in un contesto di inflazione alle stelle e con una possibile recessione alle porte. Su questa polarizzazione hanno perso voti tutti i partiti della coalizione che sostiene la giovane premier uscente.

Il capo del Partito del Coalizione Nazionale,. di Centrodestra, Petteri Orpo, 53 anni. Foto Ansa/Epa Mikko Stig

Per i Verdi, in particolare, è stato un tracollo. Soltanto il Centro (12,5%) ha tenuto, anche sopra le attese. Sarà questo il partito decisivo, secondo tutti gli analisti, per la formazione della nuova coalizione di Centrodestra che dovrà governare, in cui anche un deputato fa la differenza. Nel 2019, il socialdemocratici di Marin avevano conquistato la leadership per appena un seggio di vantaggio sull’estrema destra di Riikka Purra (con il 17,7% contro il 17,5% ottenuto dai Veri Finlandesi).

Riikka Purra contro i migranti e la Ue

Il voto in Finlandia arriva a pochi giorni dall’ultimo via libera che mancava per lo storico accesso del paese alla NATO, con la ratifica in Turchia arrivata giovedì 30 marzo. Ma il tema è talmente condiviso da essere rimasto fuori dal dibattito. La Coalizione di Centrodestra di Petteri Orpo – che diverrà probabilmente il nuovo primo ministro – chiede misure di austerity per 6 miliardi di euro. L’obiettivo è di riportare il debito pubblico sui valori dell’Unione europea. Il partito dei Veri Finlandesi esprime invece posizioni apertamente contro gli emigrati e contro l’Europa. La sua leader Riikka Purra chiede che la Finlandia non rispetti l’impegno per la neutralità climatica nel 2035. E non rinnega il vecchio obiettivo nel lungo termine della ‘Fixit‘: l’uscita della Finlandia dall’Unione europea, sulla scorta della Brexit effettuata 3 anni fa dalla Gran Betagna.