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Papa Francesco trasferito al policlinico Gemelli

Dal Vaticano un asciutto comunicato parla di controlli già programmati ma non si può escludere che il Pontefice venga ricoverato

Nel pomeriggio del 29 marzo Papa Francesco è stato trasportato in ospedale per un check up. “Il Papa – comunica il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni – si trova al Gemelli per alcuni controlli precedentemente programmati“.

Una comunicazione laconica, senza dettagli, che il Vaticano ha emesso dopo l’udienza generale del mercoledì, che papa Francesco ha regolarmente presenziato. Compiendo poi il consueto bagno di folla e salutando in particolare i bambini presenti in Piazza San Pietro con le proprie famiglie.

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Papa Francesco dopo l’udienza generale del 29 marzo 2023. Foto Ansa/Ettore Ferrari

Apprensione per la salute del Papa

Al momento si parla dunque di esami già programmati. Tuttavia l’espressione “da questo pomeriggio” contenuta nella nota della Santa Sede rende non irrealistica l’ipotesi di un nuovo ricovero al policlinico Gemelli. Una ventina di giorni fa, parlando alla Tv svizzera, Francesco, 86 anni, aveva detto di sentirsi in buona salute. Quando gli avevano chiesto come si sentisse dopo dieci anni di pontificato, aveva risposto: “Sono vecchio. Ho meno resistenza fisica, quella del ginocchio è stata un’umiliazione fisica, anche se adesso sta guarendo bene“.

L’operazione del 2021

Il trasferimento del pontefice in ospedale per accertamenti di routine rimanda alla memoria la data del 14 luglio 2021. Quel giorno di due anni fa, infatti, Papa Francesco era stato dimesso dal Policlinico Gemelli di Roma. Dieci giorni prima, domenica 4 luglio, aveva dovuto ricoverarsi e in serata i medici lo avevano operato per una diverticolite al colon. In programma da tempo, dell’intervento non era trapelato nulla per ragioni di sicurezza.

Le condizioni del salute del Pontefice erano apparse positive fin dal primo bollettino medico a seguito dell’operazionedurata circa tre ore. Nei giorni successivi, tuttavia, si era fatta strada l’ipotesi che fosse prudente per il Papa attendere più di qualche giorno prima di lasciare il Gemelli. Domenica 11 luglio, a una settimana esatta dall’intervento al colon, Francesco aveva potuto recitare la preghiera dell’Angelus dal balconcino al decimo piano del Policlinico, davanti a una piccola folla di fedeli e ai sanitari dell’ospedale.

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Papa Francesco. Foto Ansa/Vatican Media

Papa Francesco, i suoi guai fisici

Le condizioni di salute del pontefice manifestano alcuni punti deboli. Oltre alla stenosi al colon Francesco soffre per i suoi annosi problemi di sciatalgia, la cosiddetta sciatica. Un fastidio pesante che si estende alla gamba partendo dalla parte bassa della schiena. Per il riacutizzarsi dei dolori al nervo sciatico, Francesco non aveva celebrato il Te Deum del 31 dicembre 2020, né la messa nel giorno di Capodanno, il 1 gennaio 2021. Nelle giornate concitate di fine 2020 il settimanale spagnolo Vida Nueva aveva sostenuto che il Papa doveva operarsi al fine di “alleviare i dolori“. La notizia in realtà non aveva trovato conferme. Di certo però la sciatica colpisce periodicamente Bergoglio e lo costringe a sottoporsi a regolari cicli di fisioterapia e cure, sotto la guida di alcuni medici di fiducia.

Il Papa aveva dovuto rinunciare, il 24 gennaio 2021, alla messa per la giornata della Parola. Monsignor Rino Fisichella l’aveva presieduta al suo posto. Dopo il rientro in Vaticano a seguito dell’intervento chirurgico del 2021 e della degenza al Gemelli, lo scorso anno si è visto papa Francesco sempre più spesso in carrozzina, non più in piedi. Se non per brevi tratti durante messe e celebrazioni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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