Una forte scossa di terremoto, di magnitudo 4.6, si è verificata in Molise nella tarda serata del 28 marzo. La terra ha tremato alle 23.52, a due chilometri da Montagano, un paese di 1.086 abitanti in provincia di Campobasso.

Il terremoto si è scatenato a 23 chilometri di profondità. Ad avvertire il sisma sono stati anche i cittadini dei comuni di Ripalimosani, Matrice, Castellino, Civitacampomarano, Lucido. Oltre che della stessa Campobasso, dove centinaia di persone sono scese in strada. Paura anche in Abruzzo, Campania e Puglia.

Persone in strada a Campobasso dopo la scossa del 28 marzo alle 23.52. Foto Ansa/Enzo Luongo

Terremoto, scuole chiuse

Al mattino del 29 marzo i vigili del fuoco hanno fatto sapere di non aver registrato richieste di soccorso, segnalazioni di crolli o danni alle persone. Anche la Protezione Civile del Molise ha comunicato che non risultano al momento feriti o situazioni di criticità per edifici. Il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha disposto la sospensione delle attività didattiche degli istituti scolastici di ogni ordine e grado pubblici, per la giornata del 29 marzo.

A Campobasso – ha fatto sapere Gravina, impegnato nei vari sopralluoghi durante la notte – i vigili del fuoco, al momento, non segnalano danni a persone o cose. Analoga la situazione anche all’Ospedale Cardarelli dove non sono segnalati danni di alcun tipo“. “La gente è uscita di casa di corsa, c’è un grande spavento anche per la frana del 2017 che ha compromesso già la stabilità della parte alta del paese” ha dichiarato il sindaco di Civitacampomarano, Paolo Manuele. Il primo cittadino ha compiuto un sopralluogo con il tecnico del municipio per verificare eventuali crolli che al momento non sono stati registrati.

Paura nell’Aquilano

Dopo la scossa di terremoto, a pochi minuti dalla mezzanotte, a Campobasso molte persone si sono riversate nei parcheggi e nelle aree di sosta. Residenti in pigiama, con borse e coperte per trascorrere la notte fuori casa. In Abruzzo un scossa di replica si è verificata alle 1.53 del 29 marzo, di magnitudo 2. Alle 6.43 e 6.54 si sono verificate altre due scosse di magnitudo superiore a 2.4. Paura nell’Aquilano: anche lì qualcuno è sceso in strada nella notte. Altri sono rimasti a dormire nelle auto a motore acceso perché le temperature in questi giorni sono molto basse.

Controlli dei vigili del fuoco a Campobasso. Foto Ansa/Enzo Luongo

Analisi del terremoto

Secondo il geologo di Geosilsab Unimol (Università del Molise) Eugenio Auciello, riporta online il Corriere della Sera, “a originare il terremoto è stata una rottura di circa 5 chilometri quadrati sulla faglia“. Secondo lo scienziato “con ogni probabilità si è attivata la struttura dei terremoti di San Giuliano di Puglia del 2002. In particolare si è rotto un pezzo della faglia a ovest della seconda scossa che si ebbe il 1 novembre 2002“.

La situazione è delicata – prosegue il geologo – perché, oltre a non poter escludere ulteriori scosse, anche di magnitudo maggiore, si ritiene che questo possa essere uno scenario più probabile rispetto a quanto precedentemente valutato”. Osservazioni, precisa l’esperto, “che non costituiscono una previsione e non vogliono infondere allarmismo. Ma vogliono fornire una descrizione oggettiva dell’attività in corso e delle possibili evoluzioni“.