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Berlusconi diventa un musical: satira corrosiva in scena a Londra

Una "denuncia esilarante e pungente" sul Cav, 'precursore' di BoJo e 'The Donald', dal 25 marzo al teatro Southwark Playhouse

Debutta a Londra il musical Berlusconi – A New Musical lo spettacolo incentrato sulla figura di Silvio Berlusconi. L’anteprima è prevista per domani sabato 25 marzo al teatro Southwark Playhouse: sarà riservata a un selezionatissimo gruppo di invitati VIP.

Il musical su Berlusconi resterà in scena per 5 settimane circa, fino al 29 aprile. Si tratta di un’opera di Ricky Simmonds e Simon Vaughn, diretta dal regista James Grieve. Destinata inesorabilmente a far parlare di sé. Chissà però se arriverà in Italia. Non si tratta di un fatto scontato, se si considera che Berlusconi è pur sempre un leader politico dell’attuale maggioranza di Governo che alle elezioni del 25 settembre ha raccolto milioni di voti con Forza Italia. Ed è facile immaginare che il musical londinese non gli piacerà.

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Silvio Berlusconi. Foto Twitter @vivereitalia

Berlusconi, 3 attrici sul palco

La locandina di presentazione descrive il taglio dello show in modo eloquente: “Una denuncia esilarante e pungente dell’originale magnate perennemente abbronzato. Con melodie stellari e ritmi trascinanti. Un musical audace da una squadra premiata“. Il tema centrale dello show sarà l’ex presidente del Consiglio, ma il protagonista non sarà soltanto l’attore che interpreta Berlusconi. Bensì tre attrici. Interpreteranno rispettivamente il magistrato Ilda Boccassini, l’ex moglie Veronica Lario e una giornalista. Ad interpretare Berlusconi sarà Sebastien Torkia, attore già noto per la sua performance di successo nel musical e nel film Mamma mia! I biglietti sono in vendita al prezzo di 28 sterline, corrispondenti a circa 31 euro.

Sul sito del teatro londinese la descrizione del musical recita più o meno così “Diamo il benvenuto sul palco all’ex crooner di navi da crociera diventato multimiliardario e primo ministro italianoil tanto diffamato, incompreso, umile uomo del popolo Silvio Berlusconi! Un racconto ammonitore moderno, una storia urgente e preveggente su un marchio di leadership politica che è diventato fin troppo familiare“.

Il bunga bunga nella colonna sonora

Nella sinossi del musical su Berlusconi si spiega l’obiettivo dell’opera teatrale. Ovvero “raccontare la storia sorprendente, stravagante, quasi vera di uno dei leader politici più carismatici, affascinanti e moralmente falliti del mondo“. Nella colonna sonora del musical, scrive il giornale The Guardian, ci saranno canzoni i cui titoli raccontano alcuni highlights della carriera politica di Berlusconi. Si comincia con Bunga Bunga; si prosegue con Thank Goodness for Silvio, una trasposizione in inglese della celeberrima Meno male che Silvio c’è. Si arriva fino a My Weekend with Vladimir, che ironizza sul rapporto tra Berlusconi e Putin.

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Karima el-Mahroug, detta Ruby, a Porta a Porta il 21 febbraio 2023. Foto Ansa/Massimo Percossi

Berlusconi, Trump e Johnson

Nel musical Berlusconi diventa l’emblema di una tipologia di leadership populista, incarnata, negli anni a seguire, da altri politici nel mondo. Come l’ex premier britannico Boris Johnson, o l’ex presidente statunitense Donald Trump. La produttrice dello show, Francesca Moody, assicura che il taglio dello spettacolo, per quanto il più fedele possibile alla realtà, sarà incisivo e dissacrante. “I suoi modi sono stati spesso sconcertanti e ridicoli: è facile fare della satira“. Ma in un musical conta anche la colonna sonora. Ed è così che nello show su Berlusconi, definito “Evita on acid” (in riferimento al cult di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber, liberamente ispirato alla vita di Evita Perón), la colonna sonora sarà fondamentale. Una commistione di “pop, beat e canzoni in stile Eurotrash“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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