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Trump: “Stanno per arrestarmi, ma ora mi riprendo gli Usa”

L'ex presidente attacca i magistrati di New York, pronti a incriminarlo sul caso della pornostar Stormy Daniels

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump prevede di essere arrestato martedì 21 marzo. E lo fa citando quelle che definisce “fughe di notizie illegali dal corrotto ufficio del procuratore di Manhattan“.

Una previsione alla quale, su Truth, il social media che lui stesso ha creato come alternativa a Twitter, Trump fa seguire un appello. “Manifestiamo – dice – riprendiamoci il paese“.

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L’ex presidente degli Usa, Donald Trump. Foto Ansa/Epa Jim Lo Sclazo

Il caso a cui fa riferimento Trump, e per il quale scrive “mi arresteranno questo martedì“, è quello relativo al presunto pagamento di 130mila dollari all’ex pornostar Stormy Daniels per comprarne il silenzio sulla loro passata relazione. Il post di Trump, che riporta alla mente i suoi appelli prima dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, ha sorpreso i collaboratori dell’ex presidente, scrive il Washington Post.

Trump ha colto tutti di sorpresa

Da giorni i consiglieri e gli avvocati di Trump si aspettano una sua incriminazione, ma il portavoce Steven Cheung ha detto il 18 marzo di non aver ricevuto alcuna notifica formale. E che i sostenitori del tycoon potranno partecipare al suo comizio della settimana prossima in Texas. Usan Necheless, una degli avvocati di Trump, ha detto che l’ex presidente potrebbe aver preso l’informazione del presunto arresto dai media. Ciò dopo che sono uscite notizie di riunioni la settimana prossima delle forze dell’ordine sulla sicurezza in caso di incriminazione dell’ex presidente.

Il Secreto Service

Anche gli agenti del Secret Service, che assicurano la sicurezza di tutti gli ex presidenti, appaiono sorpresi. La loro aspettativa è che l’ufficio del procuratore distrettuale intenda negoziare con i legali di Trump i termini entro i quali l’ex presidente potrebbe consegnarsi volontariamente in caso di incriminazione. E che in questo caso il Secret Service sarebbe subito avvertito. Ma finora non vi è stata nessuna notifica, secondo fonti ben informate. Un’eventuale incriminazione di Trump sarebbe un evento senza precedenti. Un ex presidente, sotto inchiesta per la gestione di documenti riservati e l’assalto al Campidoglio di Washington da parte dei suoi sostenitori, il 6 gennaio 2021, che risulterebbe incriminato per un pagamento di 130mila ad una ex pornostar.

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Stephanie Clifford, conosciuta come Stormy Daniels. Foto Ansa/Epa Kamil Zihnioglu

Trump contro i procuratori

Sul suo social Truth, Trump prende di mira la procura di New York, accusata di essere “corrotta, politicamente motivata” e “finanziata da George Soros“, uno dei nemici giurati dell’ex presidente. Da qui l’invito al suo popolo a manifestare per “riprenderci il paese” e “salvare l’America“. La possibile incriminazione di Trump la prossima settimana piomba sulla campagna elettorale del 2024. Il tycoon ha già detto a chiare note che la sua corsa alla Casa Bianca continuerà anche a fronte di accuse formali nei suoi confronti.

Per i repubblicani rischia di essere uno scenario da incubo. I conservatori sono già spaccati sull’ex presidente e una sua campagna in queste circostanze potrebbe creare divisioni insanabili nel partito, chiamandolo a scegliere fra Trump e i suoi sfidanti, in primis Ron DeSantis. Sul governatore della Florida, ex alleato di Trump, la pressione è particolarmente elevata. A DeSantis spetta infatti il compito di firmare un’eventuale estradizione di Trump dalla Florida, in una decisione dalle ampie implicazioni politiche e destinata a incidere su una sua possibile candidatura alla Casa Bianca.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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