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PD, Schlein incoronata segretaria: “È una nuova primavera”

Il primo partito di opposizione si ricompatta attorno alla sua prima segretaria donna. Bonaccini presidente, con due donne vice: Gribaudo e Capone

L’assemblea del Partito Democratico, riunita a Roma il 12 marzo, ha proclamato Elly Schlein nuova segretaria. E ha eletto presidente Stefano Bonaccini, lo sfidante alle primarie del 26 febbraio, nonché inizialmente favorito per la vittoria, che Schlein ha clamorosamente battuto al voto nei gazebo.

La deputata cuneese Chiara Gribaudo e la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, sono le nuove vicepresidenti del partito. Tesoriere è il senatore Michele Fina, segretario regionale del PD in Abruzzo.

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La segretaria del Partito Elly Schlein, tra Enrico Letta (a sinistra) e Stefano Bonaccini (a destra). Foto Ansa/Fabio Cimaglia

Standing ovation per Schlein

Come generalmente avviene in queste occasioni, la dirigenza del Partito Democratico si ricompatta – o si mostra tale – e il via libera a Elly Schlein segretaria è arrivato all’unanimità. Malgrado che, prima del voto nelle piazze il 26 febbraio, le primarie nei circoli fra gli iscritti al partito avesse determinato un risultato opposto: la vittoria di Bonaccini su Schlein. Si vedrà ora se il formale sostegno delle correnti del PD a Schlein durerà nel tempo oppure no. Visibilmente emozionata, dopo la proclamazione Schlein ha abbracciato il suo ex rivale Stefano Bonaccini – di cui però era stata vicepresidente in Emilia-Romagna – e poi il suo predecessore, Enrico Letta. I due hanno alzato le braccia della segretaria in segno di vittoria per far scattare nei suoi confronti una standing ovation, durata oltre tre minuti.

“Via i capibastone e i cacicchi”

Care tutte e cari tutti, grazie. Il primo ringraziamento va a chi si è impegnato per farci svolgere questo straordinario esercizio di democrazia: il congresso, le primarie. Siamo l’unico partito a farlo in Italia” ha detto Schlein. “Un ringraziamento a tutti coloro che sono andati a votare, più di un milione. Ce l’abbiamo fatta“. “Non vogliamo più vedere irregolarità sui tesseramenti, abbiamo dei mali da estirpare, non vogliamo più vedere capibastone e cacicchi vari. Su questo dovremo lavorare tanto insieme, ne va della credibilità del PD. Non sono disposta a cedere di un millimetro“.

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Chiara Gribaudo all’Assemblea Nazionale del Partito Democratico presso il centro congressi “La Nuvola” di Roma, il 12 marzo 2023. Foto Ansa/Fabio Cimaglia

Chi aveva scommesso sulla fine del PD “ha perso la scommessa. Siamo ancora qui, più forti e uniti, e stiamo arrivando. Sarà questa per noi una nuova primavera“, ha detto Schlein. “Bisogna avere cura della relazione umana ancor prima di quella politica. Abbiamo bisogno di porre definitivamente fine alle conflittualità interne che ci sottraggono energie preziose, per costruire invece un’alternativa alle destre che governano questo Paese“, ha aggiunto. “Dobbiamo cercare di dialogare con le altre forze di opposizione, ci sono terreni comuni. Abbiamo la responsabilità di esplorarli insieme, dobbiamo partire da qui“.

Schlein: “In 7 giorni 10mila iscritti

Dobbiamo vestire questo nuovo PD di slancio e curiosità. Il primo incontro l’ho fatto con i segretari regionali e dei territori, perché c’era il segnale che ci fossero persone che si volevano iscrivere. Abbiamo riaperto le iscrizioni, sono più di 10 mila in una settimana, è un segnale di vitalità importate, continuiamo così“, ha detto Schlein. “Stiamo risvegliando una speranza, non dobbiamo deludere l’aspettativa di questa straordinaria partecipazione“.

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Loredana Capone, presidente della Consiglio regionale della Puglia, ora anche vicepresidente del PD, assieme a Chiara Gribaudo. Foto Ansa/Fabio Cimaglia

Questo è il tempo di unire, non ci possono essere altre magliette che indossiamo che non siano quelle del PD“. Lo ha detto il presidente del Pd, Stefano Bonaccini. “Una delle cose che il nostro popolo ti ha chiesto è di guidarci, portarci avanti uniti” è stato il messaggio di Enrico Letta. “Soprattutto, la comunità dei democratici e delle democratiche ti ha chiesto di fare le scelte che devi fare. Senza andare a negoziare e trattare con nessuna corrente, con chi ti dice cosa devi fare. La forza dell’investitura e della legittimazione che hai, usala fino in fondo“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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