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Antonio d’Aquino racconta Milos e la forza delle seconde possibilità: “Mare Fuori dà speranza”

Il giovane volto della serie evento di Rai Due si è raccontato in esclusiva per VelvetMAG, svelandoci alcune curiosità

Il successo di Mare Fuori è arrivato in maniera improvvisa e ha permesso ad Antonio d’Aquino di farsi conoscere al grande pubblico. Il giovane volto di Milos si è raccontato in un’intervista in esclusiva per VelvetMAG: ecco cosa ci ha confessato.

C sta o mar for” – da giorni, complice anche l’approdo del cast sul palco dell’Ariston nella penultima giornata del 73esimo Festival di Sanremo, risuonano queste parole, che introducono una delle serie nostrane più amate degli ultimi anni: Mare Fuori. Nel corso delle precedenti due stagioni, ci siamo emozionati, abbiamo pianto (molto) e gioito (forse un po’ meno) dinanzi alle vicende dei giovani detenuti dell’IPM di Napoli. Tra loro, è impossibile non menzionare Milos, interpretato da Antonio d’Aquino.

Antonio d'Aquino Mare Fuori 3
Antonio d’Aquino ci racconta il suo Milos in “Mare Fuori 3” (Foto di Raffaello Paparo) – VelvetMag

Il giovane attore è tornato a rivestirne i panni anche nei nuovi – e attesissimi – dodici episodi della terza stagione, distribuiti in due parti su RaiPlay, il 1° e il 13 febbraio, in attesa dell’approdo in chiaro su Rai Due mercoledì 15 febbraio. Nel corso di questo terzo capitolo, sono cambiate molte cose, e Antonio d’Aquino ce ne ha svelate alcune, a partire proprio dal “suo” Milos.

Intervista ad Antonio d’Aquino

Secco e conciso, ti saresti mai aspettato tutto questo successo da Mare Fuori?
All’inizio non tanto. Era nuova, appena lanciata. Quando però abbiamo letto le sceneggiature e abbiamo iniziato a girare, abbiamo anche capito la potenza di questa serie. Lì ho capito che poteva davvero andare e così è stato, non ci siamo sbagliati!

Da cosa pensi derivi l’interesse, ma anche l’affetto da parte del pubblico?
Mare Fuori tocca dei temi sociali abbastanza complicati, scontati forse per ragazzi come noi, per così dire “facce pulite”. Si parla di ragazzi che provano a riscattarsi e forse – spiega Antonio d’Aquino – è questo che fa tanto piacere, soprattutto da parte di giovani che magari hanno dei problemi o non hanno scelto una strada giusta. Rivedendosi nei nostri personaggi, credono, o almeno sperano, di avere una seconda possibilità: Mare Fuori dà speranza.

Antonio d'Aquino cast
Da sx. Francesco Panarella, Antonio D’Aquino, Salahduin Tijiani Imrana, Giuseppe Pirozzi in Mare Fuori 3 (Ph. Sabrina Cirillo) – VelvetMag

La speranza è quindi un tema portante di Mare Fuori
Esatto, ma non solo. La serie porta anche temi quotidiani, come l’amore e l’amicizia. Questo è il segreto, affinché il pubblico possa rivedersi in noi. Mare Fuori è un rifugio, ma è anche una seconda chance.

Chi è Milos di Mare Fuori?

Parlando più approfonditamente del tuo personaggio, Milos è un ragazzo sinti che si scopre avere una relazione con una ragazza transgender: come ti ci sei rapportato?
Partendo dall’interpretare un ragazzo di un’altra origine, non ho sentito molto stacco. (Nella serie, n.d.r.) Sono accolto come un ragazzo napoletano, essendo nato e cresciuto a Napoli e quindi Napoli è casa mia. Da questo punto di vista, non sono mai stato discriminato. – spiega Antonio d’Aquino, proseguendo – In merito alla questione della ragazza transgender, all’inizio, quando l’ho scoperto è stata una sorpresa, ho pensato: “Bella storia” e, piano piano, ho pensato che fosse una bella occasione. Non sapevamo ancora che Mare Fuori avrebbe toccato queste tematiche ma, quando abbiamo letto tutti questa storia e appreso che, dunque, ci sarebbe stato il tema dell’omosessualità e, più in generale, la tematica di genere ci ha fatto molto piacere.

Abbiamo sentito che era un tema che doveva essere raccontato e lo stiamo facendo. Anche perché Mare Fuori è seguita da molti ragazzi e, visto che questo tema è ancora un tabù, speriamo che ci sia una maggiore evoluzione e un’apertura mentale. Speriamo di far capire che sia un qualcosa di naturale, che non debba essere giudicato. Ed essere io a raccontarlo mi rende ancora più contento!

Il risvolto della medaglia

Alla felicità di aver potuto raccontare questa storia, si aggiunge anche una certa amarezza di fronte ai commenti negativi fioccati: come hai reagito?
Quando è uscito l’episodio otto della seconda stagione, quando viene scoperta questa presunta relazione con la ragazza transgender, ho avuto per dieci minuti una carrellata di insulti pesanti. – confessa Antonio d’Aquino, proseguendo – Parole che non sto neanche qui a dirti! Mi sono sentito solo per quei dieci minuti nei panni di tutti quei ragazzi che subiscono ogni giorno questa discriminazione: è stato bruttissimo! Ho avuto il magone per tutto il tempo, quasi con le lacrime agli occhi, la mia famiglia cercava di rassicurarmi, ma non riuscivo nemmeno ad ascoltarli.

Passato quel momento, ho avuto un po’ di tranquillità e ho pensato: “Vabbè, sono semplicemente persone ignoranti, non capiscono!” Non ho provato odio, anzi, non do nemmeno a loro la colpa, ma a chi non ha trasmesso loro i giusti valori. Spero che con Mare Fuori riusciremo a far cambiare anche questo punto di vista, anche parlandone.

Parlando più approfonditamente della terza stagione, con la morte di Ciro, Milos ha iniziato a farsi influenzare da Edo: come descriveresti il loro rapporto?
Nella terza stagione sicuramente vediamo un Milos diverso. – rivela Antonio d’Aquino, proseguendo – Per quanto riguarda il loro rapporto, Edoardo lo tratta un po’ “da soldato”, ma comunque io avverto una forte amicizia tra di loro. Milos vuole molto bene a Edoardo, è come una seconda famiglia anche perché, come ormai si è capito, Milos è solo, non ha una famiglia, ha vissuto per strada, quindi non ha una storia tanto facile. Si è trovato catapultato all’interno del carcere, in un’altra realtà e qui ha trovato persone che, tutto sommato, gli vogliono bene.

Sono dunque legami mossi anche dalla necessità di Milos

Sì, perché è sempre stato solo. Milos sente di essere attaccato a qualcuno e, soprattutto, di contare per qualcuno. Le nuove puntate hanno anche detto più su di lui, sulla sua storia, e secondo me faranno riflettere molto.

Cosa c’è di diverso tra il Milos attuale e quello delle stagioni precedenti?
Per me, ora è molto più coraggioso. Non ha paura di mostrarsi: nelle prime stagioni era più chiuso, aveva paura e, soprattutto, una sofferenza all’interno che ha tuttora. – rivela Antonio d’Aquino, continuando – Ma, piano piano, nella terza stagione cerca di mostrarla e vedremo con chi. Nella prima e nella seconda stagione è come un “soldato”, cerca di dare soddisfazione al suo “capo” per aver portato il lavoro a termine; nella terza, invece, vedremo un Milos che vuole fare, un Milos che vuole scoprire se stesso. Scopriremo anche i suoi punti deboli, ma anche quelli di forza.

Antonio d'Aquino
Antonio d’Aquino oltre “Mare Fuori” (Foto di Raffaello Paparo) – VelvetMag

Quanto c’è di te in Milos? E quanto, invece, vi differenzia?
Io e Milos abbiamo in comune l’amicizia, nel senso che anche io, come lui, sono legato al senso dell’amicizia. Per quanto riguarda ciò che non abbiamo in comune, direi quasi tutto. (ride, n.d.r.)

Tornando più in generale al successo di Mare Fuori, abbiamo visto che è arrivato anche al Festival di Sanremo: come hai reagito alla notizia?
Guarda, io sono già solo sorpreso di essere su una testata di un Frecciarossa, vedere la mia faccia su un treno di Frecciarossa è una cosa incredibile. (ride, n.d.r.) È stata un’emozione unica, quattro anni fa non l’avrei mai detto. Spero che questa cosa non finisca mai!

Hai pensato al “dopo” Mare Fuori? Un sogno nel cassetto?

Mare Fuori mi ha dato la consapevolezza di voler fare altri film e serie, di non fermarmi mai. Di lavorare sempre, di scoprire nuovi mondi, nuovi personaggi, nuove vite. Un giorno sei un avvocato, un giorno sei un detenuto (ride, n.d.r.), questa è la bellezza del cinema! Spero questo in futuro e anche di essere tanto felice, perché è quello ciò che mi fa andare avanti, la felicità mia, della mia famiglia e delle persone che mi vogliono bene!

Lorenzo Cosimi

Cinema e tv

Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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