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Elezioni regionali in Lazio e Lombardia: ultime ore per votare, cosa c’è da sapere

Affluenza molto bassa, ma le urne sono aperte fino alle 15 del 13 febbraio. Poi comincerà lo scrutinio delle schede

Resta ancora una mattinata, fino alle 15 del 13 febbraio, per recarsi alle urne delle elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio. I dati dell’affluenza nei 1.882 comuni al voto fanno registrare un record negativo: alle 23 di domenica 12 febbraio aveva votato soltanto il 29,72% degli aventi diritto.

Nel 2018 (la precedente tornata elettorale per le regionali in Italia) si votava, è vero, in un solo giorno, ma alla fine l’affluenza al voto fu del 70%, ossia più che doppia.

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Schede elettorali alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia. Foto Ansa/Matteo Bazzi

Elezioni, l’appello della premier

Nel dettaglio, in Lombardia (1504 comuni) l’affluenza della sera di domenica 12 febbraio è stata pari al 31,78% mentre nel 2018, alla stessa ora e con lo stesso numero di comuni, aveva votato il 73,11% degli aventi diritto. Nel Lazio (378 comuni) è stata del 26,28%, contro il 66,55% di cinque anni fa. I numeri dell’afflusso alle urne sono talmente sconfortanti anche per la classe politica che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta esprimendo un pubblico appello a non disertare i seggi. “È un’elezione importante, quindi spero che l’affluenza sia adeguata a una scelta come quella che si deve fare per regioni così strategiche per una nazione. Quindi andate a votare“.

Meloni ha rilasciato le sue dichiarazioni uscendo dal seggio, a Roma, dove il 12 febbraio è andata a votare per la presidenza della Regione Lazio. Come detto, si sono chiusi alle 23 i seggi per le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio, a conclusione del primo giorno di votazioni. Dal mattino di oggi 13 febbraio sono riaperti, fino alle 15. Successivamente comincerà lo spoglio delle schede con gli exit poll, le prime proiezioni e quindi i risultati ufficiali definitivi. Per questo turno elettorale le sezioni sono 9.254 per la Lombardia in un totale di 1.504 comuni, e 5.306 sezioni per il Lazio suddivise in 378 comuni. In totale gli elettori chiamati al voto nelle due regioni sono circa 12 milioni.

I candidati per la Presidenza

Nel Lazio, per il ruolo di governatore, si sfidano l’assessore uscente alla Sanità, Alessio D’Amato (Centrosinistra e Terzo Polo), l’ex presidente della Croce Rossa italiana, Francesco Rocca (Centrodestra), la giornalista Donatella Bianchi (M5S e altre liste di sinistra), Rosa Rinaldi (Unione popolare) e Sonia Pecorilli (Partito Comunista Italiano). Il Consiglio regionale del Lazio è composto da 50 consiglieri più il presidente della Regione. In Lombardia corrono per la carica di governatore l’uscente Attilio Fontana (Centrodestra), Pierfrancesco Majorino (Centrosinistra e M5s), l’ex vice di Fontana, ex sindaca di Milano ed ex ministra nel Governo Berlusconi, Letizia Moratti (Terzo Polo), e Mara Ghidorzi (Unione Popolare). Il Consiglio regionale è composto da 80 consiglieri compreso il presidente della Regione.

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Seggi elettorali aperti alle elezioni regionali 2023. Foto Ansa/Matteo Bazzi

Come si vota

La scheda per le elezioni è di colore verde. L’elettore ha 3 opzioni: votare per il candidato presidente (e la scelta non si estende alle liste collegate). Votare per candidato presidente e una lista (la preferenza va selezionata sulla lista: si estende anche al candidato). Ma può anche optare per il voto disgiunto: scegliere una lista e un candidato governatore non collegato a essa.

Alle elezioni è possibile esprimere una o due preferenze per i candidati al Consiglio regionale. È sufficiente scrivere il cognome del candidato, o nome e cognome, accanto al simbolo della lista a cui appartiene. Nel caso si esprimano due preferenze, devono riguardare due candidati di sesso diverso per rispettare la parità di genere. Se si scelgono due uomini o due donne la seconda scelta sarà annullata.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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