Un oggetto 2D può essere manipolato e drappeggiato sul corpo per creare un indumento 3D. E’ Setchu a raccontarcelo durante la Fashion Week di Roma organizzata da Altaroma.

La collezione del marchio Setchu disegnata da Satoshi Kuwata è ispirata dal processo di trasformazione da 2D a 3D. Un oggetto 2D può essere manipolato e drappeggiato sul corpo per creare un indumento 3D. Questo semplice processo dà vita a infinite creazioni. “Più sperimento con il drappeggio e uso l’ironia come modo di pensare, più posso di creare qualcosa di unicoha rivelato lo stilista che alterna nella sua sfilata abiti con esaltazioni bidimensionali ed abiti con inserti tridimensionali. Con Kuwata parliamo di un passaggio alla terza dimensione che comunque consente, secondo la filosofia del marchio Setchu di vestire con una dose sostanziale di raffinatezza senza badare al contesto.

Setchu. Crediti: Teresa Comberiati – velvetmag

Setchu inoltre, risente dai luoghi in cui ha vissuto. Lo stilista ci accompagna attraverso le sue creazioni partendo da Kyoto – città del Giappone – e arrivando a Parigi, passando poi per Milano e per New York. Tocchiamo i quattro angoli del mondo, che si diversificano per culture e stili di vita. Ma parliamo soprattutto dei punti mondiali della moda, e Satoshi Kuwata lo incide attraverso punti e tagli geometrici sui suoi abiti.

Satoshi Kuwata: per mezzo di Setchu racconta la sua esperienza personale

Setchu è una concezione unica dello stile, raccontata dallo stesso stilista portando in passerella le sue esperienze personali tradotte in abiti, riuscendo a perforare paradigmi della moda, così anche come dell’artigianato in tutte le sue forme. Non a caso, siamo davanti ad una vera e propria filosofia di vita, che attraversa lo stile, dagli abiti-origami della scorsa stagione allo stile elegante e amabile per tutte le occasioni della prossima stagione presentata sulla passerella della Fashion Week romana.

Altaroma, Setchu. Crediti: Teresa Comberiati – vlvetmag

L’abito presentato da Setchu è la sintesi di una dose di raffinatezza in qualunque contesto. Difatti, le sue creazioni sono adatta a tutte le possibili occasioni. Uno dei motivi è l’incrocio tra sperimentazione e tradizione. La collezione, che ha sfilato sulla passerella di Altaroma, è ispirata dal processo di trasformazione che punta sul tessuto modellandolo dal 2D a 3D. Il drappeggio o i giochi geometrici su tessuti e colori, sul corpo creano un indumento tridimensionale.

Altaroma, la sfilata di Setchu. Crediti: Teresa Comberiati – velvetmag

Setchu: il designer Satoshi Kuwata

Il volto, nonché la mente creativa del marchio Setchu ha una carriera che lo ha visto lavorare con Givenchy, Edun, Kanye West e Gareth Pugh, sviluppando allo stesso tempo un occhio per la sartoria raffinata in istituzioni come H. Huntsman and Sons a Savile Row a Londra. Appassionato di pesca, può vestire con lo stesso esprit sia in uno studio a Milano che durante una sessione di pesca in Gabon.

Altaroma, Setchu sulla passerella. Crediti: Teresa Comberiati – velvetmag