Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha celebrato al Quirinale il Giorno della memoria. Ogni 27 gennaio si ricorda la Shoah: lo sterminio del popolo ebraico a opera del nazifascismo prima e durante la Seconda Guerra Mondiale

Molte le iniziative in tutta Italia in occasione del Giorno della Memoria. Fra mostre, programmi televisivi, presentazioni di libri, concerti, spettacoli e proiezioni cinematografiche.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parla in occasione del Giorno della Memoria 2023. Foto Ansa

Mattarella nel Giorno della Memoria

Il sistema di Auschwitz e dei campi a esso collegati fu l’estrema, ma diretta e ineluttabile, conseguenza di pulsioni antistoriche e antiscientifiche” ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Auschwitz fu anche il frutto di  “istinti brutali, pregiudizi, dottrine perniciose e gretti interessi, e persino conformismi di moda. Tossine letali – razzismo, nazionalismo aggressivo, autoritarismo, culto del capo, divinizzazione dello Stato – che circolarono, fin dai primi anni del secolo scorso, dalle università ai salotti. Persino tra artisti e docenti, avvelenando i popoli, offuscando le menti, rendendo aridi cuori e sentimenti“.

Il fascismo italiano

Il regime fascista, nel 1938, con le leggi razziali agì crudelmente contro una parte del nostro popolo” ha affermato il capo dello Stato. “È di grande significato che la Costituzione volle sancire, all’articolo 3, la pari dignità ed eguaglianza di tutti i cittadini, anche con l’espressione ‘senza distinzione di razza‘. Taluno ha opinato che possa apparire una involontaria concessione terminologica a tesi implicitamente razziste. I Costituenti ritennero, al contrario, che manifestasse, in modo inequivocabile, la distanza che separava la nuova Italia da quella razzista. Per ribadire mai più“.

Meloni e il Giorno della Memoria

Un messaggio per il Giorno della Memoria è arrivato anche dalla premier del Governo di Centrodestra, Giorgia Meloni. “La Shoah rappresenta l’abisso dell’umanità” ha affermato Meloni. “Un male che ha toccato in profondità anche la nostra Nazione con l’infamia delle leggi razziali del 1938. È nostro dovere fare in modo che la memoria di quei fatti e di ciò che è successo non si riduca ad un mero esercizio di stile“.

La premier Giorgia Meloni. Foto Ansa

Gli eventi per ricordare

Sono numerosi gli eventi organizzati in tutta Italia per celebrare il Giorno della Memoria, venerdì 27 gennaio. Si svolgono in molte città mostre, presentazioni di libri, concerti, spettacoli e proiezioni di film. Nel Giorno della Memoria si ricorda lo sterminio a opera dei nazisti con la collaborazione dei fascisti di 6 milioni di ebrei e la persecuzione e l’uccisione di sinti e rom, omosessuali e oppositori politici.

Alle 20.35 Rai1 trasmetterà in diretta un evento televisivo esclusivo: Binario 21 con la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di stermino tedesco di Auschwitz. A fianco della senatrice a vita ci saranno Fabio Fazio, Paola CortellesiPierfrancesco Favino e il Coro del Teatro alla Scala in un viaggio al Memoriale della Shoah della Stazione Centrale di Milano.

La memoria dai disegni dei deportati

Per il Giorno della Memoria History Channel (canale 411 di Sky) trasmetterà alle 21.50 il documentario Disegni dall’olocausto. Il dolore dei milioni di morti nei campi di concentramento arriva a noi anche tramite i 30mila disegni realizzati tra il 1939 e il 1945 e recuperati dai posti più strani. Dalle intercapedini dei muri o nascosti sotto le assi del pavimento e tornati alla luce dopo la Liberazione.

Uno dei disegni dei deportati nei lager ritrovati dopo la fine della guerra. Foto dal sito Hotcorn.com

Ritratti, nature morte, paesaggi, soggetti astratti, caricature e disegni sulla carta da pacchi, sui ricettari medici, ma anche sul retro delle circolari delle SS o sulle cartine delle sigarette, documentano la storia di chi ha avuto il coraggio di testimoniare i crimini commessi dal regime nazista. E ci consentono di fare memoria. Fra gli autori vi sono artisti di tutta Europa, tra i quali Bronislaw Czech (1908-1944 internato ad Auschwitz), Leon Delarbre (1889-1974, internato ad Auschwitz), Peter Edel (1921-1983, internato ad Auschwitz, Sachsenhausen e Mauthausen), insieme a persone comuni, bambini compresi.