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Fate: The Winx Saga, 1899, The Midnight Club: perché Netflix sta cancellando le serie TV

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Vi siete mai chiesti perché Netflix cancella così tante serie TV? Il colosso dello streaming ha un catalogo originale molto ampio ed è costretto a prendere decisioni importanti di tanto in tanto. Il motivo è stato illustrato dal co-CEO dell’azienda.

Il settore dello streaming è in continua espansione, eppure è capitato spesso e volentieri che alcune piattaforme – Netflix prima tra tutte – fossero costrette a fare un passo indietro. L’offerta è vasta, i cataloghi di mese in mese aumentano le proposte originali e la macchina in movimento ha bisogno di denaro per continuare la sua corsa. Per questo può capitare che alcune serie televisive ritenute troppo costose e poco performanti finiscano per essere cancellate senza troppi giri di parole.

Crediti: Netflix – VelvetMag

Un esempio lampante è Fate: The Winx Saga, una serie fantasy che racconta la storia delle fate Winx in carne ed ossa e che tuttavia è stata bloccata alla seconda stagione. Secondo alcune voci di corridoio, la serie TV aveva costi troppo elevati da sostenere e i risultati raggiunti in streaming non hanno permesso a Netflix di rinnovarla. Le decisioni prese dal colosso dello streaming non arrivano a cuor leggero, come ha svelato il co-CEO dell’azienda.

Perché Netflix cancella le serie TV? Il fenomeno spiegato dal co-CEO

Negli ultimi mesi, Netflix ha dovuto prendere alcune decisioni scomode sul futuro della piattaforma e di alcuni suoi prodotti. Ad esempio è recente la cancellazione di The Midnight Club, stroncata alla prima stagione così come 1899, dagli stessi creatori di Dark. Un’altra serie TV fermata alla prima stagione, ma che ha scatenato parecchie polemiche e critiche sul web, è Resident Evil. Netflix ha preferito fermare la serie live action prima che fosse troppo tardi. Finita invece al centro dell’attenzione è Warrior Nun, fermata alla seconda stagione nonostante il malcontento dei fan. Ma perché Netflix cancella così tante serie TV? La domanda, in realtà, dovrebbe essere un’altra: perché ne produce così tante?

Crediti: Netflix – VelvetMag

Intervistato da Bloomberg, il co-CEO di Netflix Ted Sarandos ha cercato di spiegare cosa spinge la piattaforma a prendere decisioni così drastiche. Il motivo più lampante riguarda il budget previsto per il prodotto d’intrattenimento in questione. “Non abbiamo mai cancellato uno show di successo. Molte di quelle serie TV erano ben predisposte, ma parlano ad un pubblico molto ristretto con un budget molto elevato. La chiave è che devi essere in grado di parlare ad un pubblico piccolo con un budget limitato e ad un vasto pubblico con un budget elevato“. Pare che l’errore di base sia quindi di equilibrio. Se Netflix sceglie di produttore serie televisive rivolte ad un pubblico di nicchia, dovrebbe prevedere un budget inferiore per la realizzazione in modo da rientrare nei costi ed ottenere guadagni.

Crediti: Netflix – VelvetMag

Con la cancellazione di serie televisive con Fate: The Winx Saga, 1899  e Warrior Nun, Netflix non ha potuto guadagnare abbastanza per giustificarne la produzione. Per questo ha dovuto sacrificare alcuni prodotti, per un errore di valutazione iniziale. La reazione dei fan non è sempre silenziosa. Ad esempio, dopo la cancellazione di Warrior Nun, alcuni fan hanno protestato affiggendo cartelloni al di fuori del quartier generale di Netflix, sperando di essere ascoltati. È anche vero che, nonostante le numerose archiviazioni, il colosso dello streaming propone sempre nuovi contenuti. Il catalogo di proposte originali si amplia di mese in mese. Che sia un circolo vizioso?

Cristina Migliaccio

Moda, Lifestyle & Glamour Nata ad Ischia, ha studiato a Salerno dove ora vive Editoria e pubblicistica. Ha vissuto quattro anni a Roma diventando giornalista pubblicista. Appassionata di libri e di tutte le dinamiche dell'intrattenimento televisivo, soprattutto riguardo le serie TV. Si occupa di Moda, analizzando nel dettaglio i red carpet e le tendenze. Sul blog www.velvetgossip.it di VelvetMAG è curatrice di curiosità ignote ai più. Segui Cristina su LinkedIn

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