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Francia, manifestazioni oceaniche contro la riforma delle pensioni

Scesi in piazza fino a 2 milioni di persone, secondo i sindacati, in 200 città, per dire no all'innalzamento dell'età pensionabile

Fra uno e due milioni di cittadini sono scesi in piazza in varie città della Francia per protestare contro il progetto di riforma delle pensioni voluto dal presidente Emmanuel Macron.

Perno della riforma è l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. Manifestazioni riuscite ovunque, quelle di questi giorni in Francia. Un milione e 120mila persone vi avrebbero partecipato, stando al Ministero dell’Interno, che ne prevedeva invece ‘solo’ 750mila.

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Si calcolano in 2 milioni circa, in Francia, i partecipanti ai cortei contro la riforma pensionistica. Foto Ansa/Afp

Riforma delle pensioni in Francia

Addirittura, per la Cgt, il sindacato di sinistra, sarebbero stato fino a 2 milioni i partecipanti. Emmanuel Macron è in Spagna per il vertice bilaterale con il primo ministro iberico Pedro Sanchez. Raggiunto dalla notizie politicamente molto poco rassicuranti di Parigi, il capo dell’Eliseo rivendica una riforma “giusta e responsabile“. Il braccio di ferro con sindacati e opposizioni si annuncia per lui, e per la sua risicata maggioranza all’Assemblea nazionale, lungo e difficile.

Secondo i sondaggi, oltre il 60% dei cittadini francesi si oppone a questa riforma delle pensioni che – secondo la maggioranza – serve a “salvare il nostro sistema“. Inizialmente, l’età pensionabile era stata fissata dal Governo a 65 anni, età da raggiungere gradualmente nel 2030, poi è scesa a 64 anni dopo le trattative con la destra moderata dei Républicains. Tutto il resto dei partiti – dall’estrema destra di Marine Le Pen alla gauche radicale di Jean-Luc Mélenchon – sono contrari.

Sindacati compatti contro Macron

Ancora più eclatante il fatto che, in un panorama sindacale da anni frammentato in Francia, è tornata l’unità di tutte le sigle dei rappresentanti dei lavoratori. Dai centristi ai comunisti della Cgt, passando dalla sinistra della Cfdt e dagli autonomi. Ora fanno tutti fronte comune contro l’aumento dell’età per lasciare il lavoro, provvedimento giudicato inaccettabile. A nulla sono serviti mesi di discussioni con il Governo che – come ha ribadito Emmanuel Macron – resta fermo sulle sue posizioni: “La riforma è stata presentata in modo democratico e convalidata“.

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Per il presidente francese, Emmanuel Macron, un 2023 difficile politicamente. Foto Twitter @AJEnglish

Francia, le manifestazioni

Decine di migliaia di persone sono scese in piazza in 200 città di Francia, complessivamente. Si va dagli 80mila di Parigi (secondo la polizia, 400.000 per il sindacato) ai 30mila di Marsiglia, i 40mila di Tolosa, i 25mila di Nantes. Nonostante i timori della vigilia, ci sono stati pochissimi incidenti. Nella capitale della Francia 10mila poliziotti hanno fermato ‘solo’ 38 persone: un bilancio ridottissimo rispetto ai tempi delle violenze dei cosiddetti gilet gialli.

La premier Elisabeth Borne si è congratulata con i leader sindacali per lo svolgimento senza incidenti di rilievo delle manifestazioni in tutta la Francia. Adesione importante anche allo sciopero, soprattutto nelle scuole e nei trasporti, con pesanti disagi soprattutto per treni e metropolitane. Diminuita pesantemente la produzione di elettricità per la partecipazione allo sciopero dei lavoratori del settore pubblico di Edf.

Le legge arriverà in primavera

La battaglia politica si preannuncia lunga; i sindacati escono rassicurati da questa prima fase in piazza ma appaiono coscienti che la lotta è agli inizi. I parlamentari della Francia discuteranno il progetto di legge a febbraio e marzo. E ora i leader sindacali – trionfanti per gli “oltre due milioni di francesi” che li hanno seguiti in piazza, secondo i loro calcoli – hanno dato appuntamento ad una seconda giornata di mobilitazione, il 31 gennaio.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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