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Ucraina, Mattarella convoca di nuovo il Consiglio Supremo di Difesa

La battaglia di Bakhmut è sempre più feroce: Kiev in difficoltà ma i mercenari del gruppo russo Wagner non sfondano

Sul conflitto in Ucraina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato nuovamente il Consiglio Supremo di Difesa.

La riunione si svolgerà al palazzo del Quirinale, martedì 17 gennaio. L’ordine del giorno non ha subito variazioni rispetto al vertice che avrebbe dovuto tenersi a dicembre (poi saltato). Prevede innanzitutto l’esame della guerra in Ucraina e delle sue attuali conseguenze per l’Italia e l’Europa.

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Foto Ansa/Quirinale Paolo Giandotti

Ucraina, si combatte a Soledar

In Ucraina il conflitto sta diventando sempre più feroce, specie in Donbass, nei pressi della città di Bakhmut. Il capo del Gruppo orientale delle Forze Armate ucraine, Sergiy Cherevaty, ha detto che “solo durante la giornata di oggi, Soledar e i suoi dintorni sono stati colpiti da 86 attacchi russi con diversi sistemi di artiglieria“. Soledar è una cittadina che si trova 10 chilometri a nord di Bakhmut. La battaglia infuria fra le truppe ucraine e i mercenari del gruppo russo Wagner. “Il nemico sta subendo perdite colossali – ha affermato alla stampa ucraina Sergiy Cherevaty – ma cerca di andare avanti. Anche un piccolo avanzamento tattico lo trasformano in un grande risultato“.

Poche ore prima, il capo del gruppo russo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, aveva dichiarato che alla periferia di Soledar, città dell’Ucraina orientale vicina a Bakhmut, sono in corso duri e sanguinosi combattimenti. “Siamo onesti. L’esercito ucraino sta combattendo coraggiosamente per Bakhmut e Soledar. Nei sobborghi occidentali di Soledar sono in corso combattimenti molto duri e sanguinosi” ha detto Prigozhin, citato su Telegram dal suo servizio stampa.

I mercenari Wagner

Le forze armate ucraine stanno difendendo con onore il territorio di Soledar. Le affermazioni di diserzioni di massa dai suoi ranghi non corrispondono alla realtà“, ha aggiunto. La città di Soledar, a circa 10 chilometri a nord-est di Bakhmut, è adiacente a Bakhmutské, un villaggio che i separatisti filorussi hanno affermato ieri di aver conquistato. Le truppe di Wagner stanno giocando un ruolo di primo piano nella battaglia per Bakhmut, una città di dubbia importanza strategica, ma che ha assunto un forte valore simbolico. Entrambe le parti combattono da mesi per il suo controllo. Prigozhin ha dichiarato che l’assalto a Soledar è stato compiuto “esclusivamente” da membri della sua organizzazione.

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Valdimir Putin ed Evgenij Prigozhin. Quest’ultimo, imprenditore legato ai servizi segreti russi, ha fondato il gruppo di mercenari russo Wagner, inviato da Mosca in Ucraina. Foto Twitter @generalsvr_en

Il ministero della Difesa del Regno Unito, nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence sulla situazione in Ucraina, sostiene che le forze del gruppo Wagner probabilmente controllano la maggior parte della città di Soledar. Nel rapporto, pubblicato su Twitter, Londra commenta che la cattura della cittadina è probabilmente ancora il principale obiettivo operativo immediato di Mosca. L’asse russo di Soledar, secondo gli esperti del ministero, è un tentativo di isolare Bakhmut dal nord e interrompere le linee di comunicazione ucraine. Nonostante l’aumento della pressione su Bakhmut, conclude il rapporto, è improbabile che la Russia accerchi la città nell’immediato. Le forze ucraine mantengono linee difensive stabili in profondità e il controllo delle vie di rifornimento.

I soldati russi morti a Capodanno

Dall’altra parte il commissario militare della regione russa di Samara, Alexey Vdovin, ha annunciato che le autorità non pubblicheranno una lista di coloro che sono stati uccisi o feriti nell’attacco di Capodanno a Makiivka a opera di forze dell’Ucraina. Secondo Mosca hanno perso la vita “almeno 89 soldati russi“, stando a Kiev “circa 400“. Lo riporta online la testata indipendente russa Meduza, censurata in patria, precisando che degli attivisti locali hanno chiesto la pubblicazione dei nomi dei militari uccisi. Esiste inoltre una petizione con questa richiesta che ha finora raccolto 49mila firme.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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