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Addio al Papa Emerito Benedetto XVI

Teologo conservatore, ha cambiato il corso della Chiesa, ha lottato contro la pedofilia e ha aperto la strada a Papa Francesco

Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, è morto al mattino del 31 dicembre 2022. Aveva 95 anni e da tempo era malato.

Le sue condizioni si erano aggravate in modo particolare in questi ultimi giorni di Natale, tanto che papa Francesco aveva invitato i fedeli a pregare per lui, facendo intendere che la vita del suo predecessore era ormai giunta al termine.

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Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, è morto il 31 dicembre 2022 a 95 anni. Foto Ansa/Philipp Guelland

Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano” ha dichiarato il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Dalla mattina di lunedì 2 gennaio 2023, il corpo del Papa Emerito Benedetto XVI sarà nella Basilica di San Pietro a Roma per il saluto dei fedeli. Lo riferisce la Sala stampa vaticana.

Protagonista della vita della Chiesa e della cultura europea, teologo, professore, arcivescovo di Monaco, prefetto della Dottrina della fede, papa e papa emerito, Joseph Ratzinger, figlio di un poliziotto e di una cuoca, nacque a Marktl am Inn, il 16 aprile 1927. La cronaca e la storia recente ricordano soprattutto la sua rinuncia al pontificato, un atto di coraggio che ha profondamente innovato il ministero papale. Ratzinger è stato l’ottavo pontefice a dare e dimissioni dal ministero petrino, se si considerano i casi di Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII. È stato anche il più longevo dei papi della Chiesa.

Papa Ratzinger, la vita

Fine teologo, uomo timido dotato di grande capacità di ascolto, maestro nel predicare in modo semplice anche sui temi più complessi, nei suoi quasi 8 anni da Papa, Ratzinger ha incontrato milioni di persone. Ha compiuto decine di viaggi internazionali e in Italia, ha scritto varie encicliche per rinnovare la dottrina sociale della Chiesa. Tra le sue opere più importanti il Gesù di Nazareth in più volumi, esempio di come la fede non sia un elenco di proibizioni ma un rapporto di amicizia con il Dio fatto uomo.

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L’ ultima visita Benedetto XVI l’aveva ricevuta il primo dicembre scorso da parte dei due vincitori del Premio Ratzinger, il riconoscimento che ogni anno la fondazione a lui intitolata conferisce a studiosi di teologia. Foto Ansa/Fondazione Ratzinger/Luca Caruso

La lotta alla pedofilia

Ha messo i temi della povertà e dell’Africa, dei giovani, dell’ecumenismo e dell’annuncio della fede al mondo secolarizzato al centro del proprio pontificato. Ha lottato energicamente contro la pedofilia del clero, imponendo un’inversione di rotta nella coscienza, nelle norme e negli atteggiamenti della Chiesa nei confronti dei preti pedofili. Quando un rapporto sulla diocesi di Monaco lo tirò in ballo per presunti errori commessi nella gestione di alcuni casi di pedofilia quando era arcivescovo, Benedetto respinse le accuse. Tuttavia in una lettera di risposta al rapporto scrisse: “Ancora una volta posso solo esprimere nei confronti di tutte le vittime di abusi sessuali la mia profonda vergogna, il mio grande dolore e la mia sincera domanda di perdono“.

Le sue tappe nella Chiesa

Trascorsa l’adolescenza a Traunstein, negli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale era stato arruolato nei servizi ausiliari antiaerei, mentre era iscritto d’ufficio alla Gioventù hitleriana. Prete dal 29 giugno 1951, teologo con una tesi su sant’Agostino e abilitato alla docenza con una su san Bonaventura, è stato insegnante a Frisinga, Bonn, Muenster, Tubinga e Ratisbona. È stato esperto al Concilio Vaticano II. Nel ’77 Paolo VI lo nominò arcivescovo di Monaco e il 27 giugno lo designò cardinale. Il suo motto episcopale era “Collaboratore della verità“. Partecipò ai conclavi che nel ’78 elessero Papa Luciani e Papa Wojtyla. Nell’81 Giovanni Paolo II lo nominò prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Fu anche presidente della commissione per la preparazione del Catechismo della Chiesa cattolica, vice decano e poi decano dei cardinali.

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Il 28 dicembre scorso, nell’udienza generale del mercoledì, Papa Francesco aveva invitato a pregare per Benedetto XVI. Foto Ansa/Vatican Media

Le dimissioni di Papa Ratzinger

Fu eletto Papa il 19 aprile del 2005, al quarto scrutinio. Poi l’improvvisa e storica rinuncia, con le dimissioni del 2013. “Ben consapevole della gravità di questo mio atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, successore di San Pietro, a me affidato per mano dei cardinali il 19 aprile 2005. In modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20.00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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