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Bufera artica negli Usa: 60 morti, la metà a Buffalo

La città sul Lago Erie, al Nord, è l'epicentro della tempesta invernale senza precedenti con temperature fino a 50 gradi sotto zero

Negli Usa la tempesta artica di neve e gelo, ribattezzata Elliot, ha fatto scattare lo stato di emergenza nazionale.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato la dichiarazione di emergenza per lo Stato di New York, il più colpito dalla tempesta di Natale. Ma presto altri Stati federati potrebbero ricevere la stessa attenzione della Casa Bianca.

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Vigili del fuoco a Buffalo, epicentro della tempesta invernale che da giorni sta investendo buona parte degli Stati Uniti. Foto Ansa/Epa Josh Thermidor

Usa, oltre 60 morti

Lo scopo è quello di facilitare gli aiuti del Governo federale Usa. Ne ha dato notizia la Casa Bianca con un comunicato. Con questa dichiarazione, l’Amministrazione Biden approva aiuti al Governo locale dello Stato di New York per far fronte alle conseguenze della tormenta. Il presidente ha anche autorizzato il Dipartimento degli Interni e l’Agenzia per le emergenze (Fema) a coordinare le azioni necessarie. Le conseguenze della tempesta sono tragiche. Al momento è salito ad almeno 60 morti il bilancio delle vittime della ‘bomba artica’ che ha sconvolto gli Stati Uniti negli ultimi giorni. Oltre 30 le vittime nello Stato di New York.

Buffalo, vittime nelle auto congelate

Epicentro della crisi la città di Buffalo, nel Nord degli Usa, sui Grandi Laghi, vicino al confine col Canada (paese dove non mancano vittime e fortissimi disagi per il maltempo di questi giorni). A Buffalo, sul lago Erie, abitano meno di 280 mila abitanti, da sempre abituati al rigore dell’inverno.

Questa volta però è stato diverso. Con una tempesta che ha provocato incidenti, ucciso persone nelle loro auto bloccate nella neve. E ha fatto fallire l’arrivo dei soccorsi per le urgenze. Finora si registrano almeno 34 morti solo in questa città nello stato di New York dove le autorità hanno imposto il divieto di circolazione per le auto. Ma le condizioni meteorologiche estreme – fino a 50 gradi sottozero – hanno fatto scendere le temperature a livelli spaventosi in tutto il territorio degli Usa durante il fine settimana. Comprese le zone del Texas lungo il confine con il Messico, nell’estremo Sud, dove alcuni migranti appena arrivati hanno faticato a trovare un riparo.

Passeggeri bloccati negli Usa da cancellazioni e ritardi dei voli
Passeggeri all’aeroporto di Midway bloccati da cancellazioni e ritardi dei voli, il 27 dicembre nell’Illinois. Foto Ansa/Epa Tannen Maury

In questo momento negli Stati Uniti oltre 180 milioni di persone vivono in aree dove è stato dichiarato lo stato di allerta per le forti nevicate e i venti gelidi. E si teme che possano morire molte persone che vivono senza fissa dimora. La governatrice dello stato di New York, Kathy Hochul, ha dichiarato lo stato di emergenza già il 22 dicembre, 5 giorni prima che o facesse Biden.

Usa, emergenza in molti Stati

A livello locale lo stato di emergenza c’è già anche in altri 36 Stati (sui 51 degli Usa). Fra questi: Kentucky, North Carolina, West Virginia e Oklahoma, oltre che in decine di contee. Nel Wisconsin invece è scattata un’emergenza energetica per le possibili conseguenze della tempesta, che si prevede provocherà danni e interruzioni alla rete elettrica anche in altre zone del Midwest e del Canada. Alla vigilia di Natale erano centinaia di migliaia le case scollegate dalla rete elettrica a causa del maltempo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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