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Covid, allarme voli dalla Cina: tamponi obbligatori

Tornano le misure sanitarie di controllo agli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa

Agli aeroporti di Malpensa e Fiumicino riprendono i controlli anti Covid, sebbene non obbligatori, sui passeggeri dei voli dalla Cina, come avveniva in piena pandemia.

La situazione del Covid in Cina appare fuori controllo, sebbene la questione non abbia molto spazio del dibattito pubblico internazionale. Ma probabilmente lo avrà, e molto presto.

Covid dalla Cina, si temono nuove varianti
In Italia si teme che dai voli provenienti dalla Cina possano arrivare nuove varianti del Covid trasportate da passeggeri infetti. Foto Ansa/Epa Wu Hao

Tamponi anti Covid

Dopo Malpensa, anche all’aeroporto di Fiumicino, dunque, riprenderanno i test anti Covid sui passeggeri in arrivo da Pechino e dalle altre città cinesi. Lo comunica l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. “In attesa delle disposizioni nazionali riprendono i test all’aeroporto internazionale di Fiumicino per i voli che provengono dalla Cina” precisa D’Amato. “I test si svolgeranno con le consuete modalità, sotto la supervisione dell’Istituto Spallanzani e con il supporto delle Uscar regionali. Non dobbiamo abbassare la guardia, le ultime notizie sul Covid ci spingono a tenere alta l’attenzione“.

Test Covid facoltativo

I passeggeri che risulteranno positivi al test sul Covid dovranno restare isolati in apposite strutture. Attualmente non ci sono più i Covid hotel, smantellati col rientrare dell’emergenza. Tuttavia chi sarà positivo al tampone riceverà ospitalità in strutture sanitarie ad hoc, ancora attive. Il test non sarà però obbligatorio bensì facoltativo. Particolare attenzione, si apprende da fonti regionali, i sanitari la riserveranno ai passeggeri sintomatici.

Positivo 1 passeggero su 2

La questione è seria e i dati non sono rassicuranti. Quasi un passeggero su due, tra quelli che il 26 dicembre sono arrivati a Malpensa dalla Cina a bordo di due voli, è risultato positivo al Covid. E ciò dopo il tampone non obbligatorio che la Regione Lombardia ha predisposto. “Sul primo volo – ha spiegato l’assessore al Welfare, Guido Bertolasosu 92 passeggeri sono 35 i positivi, pari al 38%. Nel secondo, su 120 passeggeri 62 sono positivi, il 52%“. Adesso “abbiamo attivato la procedura per il sequenziamento – ha concluso – il 29 dicembre avremo i primi risultati“.

Orazio Schillaci ministro Salute
Il ministro della Salute del Governo Meloni, Orazio Schillaci. Foto Ansa Fabio Frustaci

Schillaci e il Covid dalla Cina

Da sabato 24 dicembre a mercoledì 28 dicembre, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha seguito con attenzione l’esito dell’esecuzione dei tamponi sui passeggeri in arrivo a Malpensa provenienti dalla Cina e ha raccomandato il sequenziamento di tutte le varianti che possono emergere dai tamponi. Lo rende noto il ministero. Da venerdì scorso Schillaci si è confrontato con la Cabina di regia dell’Iss per il monitoraggio sull’andamento dei contagi Covid19.

Cina, pericolo varianti

Sulla vicenda Covid dall’Estremo Oriente è intervenuto con una nota ufficiale l’Istituto Lazzaro Spallanzani. Il “problema Cina oggi si deve affrontare con tempestività e coesione internazionale. I dati, pochi e poco trasparenti, stanno creando timore nella comunità internazionale, anche in quella scientifica“. Il timore “è che, in un paese con un alta percentuale di non vaccinati in cui si sono stati utilizzati vaccini poco efficaci, che danno una bassa protezione di popolazione, una così forte crescita esponenziale dei contagi possa generare la selezione di una nuova variante. Molto più immuno-evasiva e trasmissibile“.

Il rischio, argomenta lo Spallanzani, è che la nuova variante “traghetti l’evoluzione di Sars-CoV-2 oltre Omicron, la variante dominante a livello globale ormai dalla fine del 2021“. Lo Spallanzani afferma, inoltre, che “al momento, le poche informazioni che arrivano dalla Cina indicano che le varianti che stanno alimentando questa nuova imponente ondata di contagi sono le stesse che già circolano da tempo a livello globale, ancora quindi all’interno delle sottovarianti di Omicron“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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