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Brasile, Pelé peggiora: passerà il Natale in ospedale

Da San Paolo la certezza di ulteriori pesanti conseguenze del tumore che da tempo affligge il campione

O Rei Pelé sta male. Peggiorano le condizioni di salute dell’ex calciatore più forte di tutti i tempi. Lo rivela l’ultimo bollettino medico dell’ospedale Albert Einstein di San Paolo.

Pelé è ricoverato da quasi un mese e il mondo del calcio è in apprensione. Prima di tutto in Brasile, la patria della leggenda vivente del football internazionale.

Peggiorano le condizioni di Pelé, ricoverato all'ospedale di San Paolo
Pelé, il cui vero nome è Edson Arantes do Nascimento. Foto Ansa/Epa Sebastiao Moreira

Nel bollettino medico dell’ospedale di San Paolo del Brasile si ricorda come Pelé sia “ricoverato dal 29 novembre per una rivalutazione della terapia chemioterapica a causa di un tumore al colon“. Ma non solo, perché il campione deve sottostare alle cure necessarie “per il trattamento di un’infezione respiratoria“.

Disfunzioni renali e cardiache

Il punto vero però è che Edson Arantes do Nascimento (il nome di Pelé) “presenta una progressione della malattia oncologica e necessita di maggiori cure legate alle disfunzioni renali e cardiache” si legge nella nota dell’istituto. “Il paziente rimane ricoverato in una stanza comune, sotto le necessarie cure dell’équipe medica“. Si registra dunque un peggioramento delle condizioni di salute di Pelé.

Poco prima della diffusione del bollettino anche la figlia di O Rei, Kely Nascimento, aveva lasciato intendere che la situazione di Pelé fosse molto delicata. E lo aveva fatto attraverso un post sul suo profilo Instagram. “Il nostro Natale in casa è stato sospeso. Abbiamo deciso con i medici che, per vari motivi, sarebbe stato meglio per noi restare qui con tutte le cure che ci offre questa nuova famiglia all’Einstein!! Noi, come sempre, vi ringraziamo per tutto l’amore che ci dimostrate qui in Brasile, così come in tutto il mondo!”

Pelé trascorrerà il Natale in ospedale
Due delle figlie di Pelè, Kely Nascimento e Flavia Arantes, con un post pubblicato sui loro profili social hanno riferito che Pelé trascorrerà il Natale in ospedale. Foto Instagram/Kely Nascimento

Cure e preghiere per Pelé

“Il vostro amore per lui, le vostre storie e le vostre preghiere sono un enorme conforto perché sappiamo che non siamo soli. Trasformeremo questa stanza in un sambódromo (sto scherzando), faremo anche caipirinha (non sto scherzando!!). Auguriamo a tutti coloro che festeggiano un Natale in famiglia, pieno di bambini e qualche litigio, tanto amore e salute!! Vi amiamo, vi daremo aggiornamenti la prossima settimana“.

Una ventina di giorni fa, all’inizio di dicembre, l’edizione digitale del giornale Folha de S.Paulo aveva dato la notizia di un aggravamento della salute di Pelé. Proprio pochi giorni dopo il suo ricovero all’ospedale Einstein, di San Paolo. Secondo il giornale, O Rei non rispondeva più alle cure chemioterapiche e i sanitari avevano deciso di trasferirlo nel reparto di cure palliative. Come detto, le condizioni di salute di Pelé – che ha compiuto 82 anni lo scorso 23 ottobre – sono da tempo minate da un tumore al colon, individuato nel settembre 2021.

Pelé, il pensiero di Mbappé

Il ricovero è avvenuto nei giorni del Mondiali di calcio in Qatar. In un tweet il campione della nazionale francese, Kylian Mbappé, aveva dedicato un pensiero a Pelé. Fu proprio quest’ultimo, infatti, a volerlo conoscere personalmente dopo la vittoria della Francia ai Mondiali del 2018, quando l’asso del Paris Saint-Germain divenne il più giovane goleador in una finale mondiale. E lo divenne dopo che Pelé lo era stato al Mondiale di Svezia 1958. “Pray for the King” aveva scritto Mbappé su Twitter: un messaggio stringato ma al tempo stesso rispettoso della situazione delicata di Pelé. Una condizione di salute che adesso si è fatta ancora più fragile.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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