Il Parlamento europeo scarica la vicepresidente Eva Kaili rimuovendola dal suo incarico. Kaili, 44 anni, è stata arrestata a Bruxelles con l’accusa di corruzione.

L’Eurocamera, riunitasi al mattino del 13 dicembre a Strasburgo, ha scelto di attivare l’articolo 21 del regolamento. I vertici Ue rimuovono dunque dalla carica di vicepresidente l’eurodeputata greca Eva Kaili, coinvolta nello scandalo Qatargate. A comunicarlo è l’ufficio di presidenza del Parlamento Ue dopo una riunione che si è estesa ben oltre le aspettative rimandando i lavori della plenaria stessa. La richiesta di rimozione di Kaili dovrà però ricevere il via libera dall’Aula a seguito di una votazione che è prevista per la tarda mattinata di oggi martedì 13 dicembre.

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola (C) assiste all’inizio della conferenza dei presidenti al Parlamento europeo a Strasburgo, il 13 dicembre 2022. Foto Ansa/Epa Julien Warnand

Difficile che riservi sorprese: il destino della vicepresidente Kaili appare segnato. Il legale della vicepresidente greca afferma che la sua assistita è “innocente“. Parlando al canale televisivo privato greco Open TV, l’avvocato Michalis Dimitrakopoulos ha sostenuto che la posizione di Eva Kaili “è di innocenza. Non ha nulla a che fare con le tangenti del Qatar“, ha dichiarato.

Metsola: “Riforma del Parlamento

Sarà in ogni caso la magistratura belga ad accertare i fatti ma mentre ciò accade gli effetti politici e istituzionali dell’inchiesta giudiziaria sono già esplosi. “Non metteremo la polvere sotto il tappeto” dichiara la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola. “Avvieremo un’indagine interna per esaminare tutti i fatti relativi al Parlamento e per valutare come i nostri sistemi possano diventare ancora più impermeabili.” Metsola ha parlato del Qatargate in apertura della riunione plenaria del Parlamento, il 12 dicembre a Strasburgo.

Il Parlamento e le lobby

Avvieremo un processo di riforma per verificare chi ha accesso alle nostre sedi, come vengono finanziate queste organizzazioni, quali legami hanno con paesi terzi. Chiederemo maggiore trasparenza sugli incontri con attori stranieri e con chi è legato a loro. Daremo una scossa a questo Parlamento“, ha aggiunto. “Non è esagerato dire che gli ultimi giorni siano stati i più lunghi della mia carriera. Sono infuriata, dispiaciuta, e questi sono i sentimenti che accompagnano la mia determinazione a rafforzare quest’istituzione. L’europarlamento è sotto attacco, la democrazia europea è sotto attacco“.

Alcuni eurodeputati alla sessione plenaria di Strasburgo del Parlamento Ue, il 12 dicembre. Foto Ansa/Epa Julien Warnand

Udienza per i 4 arrestati

Le parole, durissime, con le quali la presidente Roberta Metsola ha aperto la Plenaria a Strasburgo fanno intendere che l’inchiesta della magistratura belga potrebbe fare da apripista a una profonda riforma nella trasparenza degli atti e nei rapporti degli eurodeputati con le lobby. La Plenaria si è aperta mentre dalla Procura belga arrivavano preoccupanti aggiornamenti. Nel pomeriggio di lunedì 12 dicembre la polizia ha effettuato nuove perquisizioni nell’Eurocamera a Bruxelles, al 15° piano dell’edificio. Mercoledì 14 ci sarà invece la prima udienza giudiziaria per le 4 persone che sono agli arresti: Eva Kaili, Antonio Panzeri, Francesco Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca.

Lo scandalo sfiora la Commissione

L’ombra dello scandalo, per ora da un punto di vista meramente politico, si è allungata fino alla Commissione europea. Nel mirino sono finiti il vicepresidente Margaritis Schinas e il suo viaggio nei Paesi del Golfo tra il 18 e il 21 novembre scorsi. Un viaggio durante il quale Schinas sottolineava i progressi sulle riforme fatti da Doha e, in un ristorante di Abu Dhabi, incontrava proprio la vice presidente Eva Kaili. Una parte degli eurodeputati ha chiesto chiarimenti e il nome di Schinas è stato fatto anche in Aula a Strasburgo. “La missione era ufficiale, in occasione dei Mondiali di calcio. I contatti con i funzionari del Qatar sono stati pubblicati e twittati e le affermazioni di Schinas rispecchiano esattamente le relazioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro“, hanno rimarcato fonti dell’entourage del commissario greco. Precisando che l’incontro con Kaili fu “improvvisato e non pianificato“.

La vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, arrestata nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate. Foto Twitter @SimoneGeti