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Le criptovalute e la parabola di Bankman-Fried. John Ray: “Ftx peggio di Enron”

Arrestato alle Bahamas per frode e riciclaggio il golden boy delle monete digitali

Il re delle criptovalute, Sam Bankman-Fried, fondatore ed ex amministratore delegato di Ftx, è stato arrestato alle Bahamas.

Gli Usa hanno presentato accuse penali nei suoi confronti: frode e riciclaggio di denaro innanzitutto. Ma i capi d’accusa nei confronti del 30enne sono complessivamente 8.

John Ray III (a destra) attuale ad di Ftx è di fato i commissario liquidatore dell'azienda di criptovalute fallita
Da sin., Sam Bankman-Fried, fondatore ed ex ad di Ftx, arrestato alle Bahamas, e John Ray, avvocato liquidatore dell’azienda

Richiesta di estradizione

L’arresto del giovane ex manager rampante apre un nuovo capitolo nella saga della piattaforma di trading di criptovalute scivolata in bancarotta. La società Ftx era ascesa alle cronache come una delle star dell’industria, l’azienda su cui fare affidamento nella giungla delle valute digitali. Adesso osservatori e analisti si attendono che gli Stati Uniti chiedano alle Isole Bahamas l’estradizione di Bankman-Fried. Per altro, le autorità del paese caraibico hanno già detto che esaudiranno questa richiesta non appena le autorità statunitensi la depositeranno formalmente.

Criptovalute a Nassau

Le Bahamas e gli Usa condividono l’interesse nel ritenere responsabili tutti gli associati con Ftx che potrebbero aver tradito la fiducia pubblica e infranto la legge“. Così il premier caraibico Philip Davis. Bankman-Fried è alle Bahamas da quando Ftx ha presentato domanda per la bancarotta assistita. Il 30enne ex amministratore delegato aveva spostato la sede di Ftx a Nassau, capitale delle Bahamas, da Hong Kong, nel 2021.

Ftx aveva appunto richiesto il cosiddetto Chapter 11, ovvero la principale norma fallimentare dello United States Code degli Stati Uniti. Una legge che consente alle imprese che la utilizzano di effettuare una ristrutturazione a seguito della dichiarazione di fallimento. Dopo tale richiesta per Ftx, Sam Bankman-Fried si è lanciato in un’offensiva mediatica con una serie di interviste virtuali per spiegare la sua verità sulle criptovalute. E per fare pubblicamente mea culpa per gli errori che hanno spinto Ftx alla bancarotta causando ingenti perdite agli investitori.

Le criptovalute, come i bitcoin, sono mone digitali che, a differenza delle monete tradizionali, non esistono in forma fisica
Le criptovalute come i bitcoin sono monete digitali che, a differenza delle monete tradizionali, non esistono in forma fisica e non sono controllate né gestite da alcuna autorità centrale. Foto Ansa/Epa Jerome Favre

John Ray III

L’arresto di Sam Bankman-Fried ha preceduto di poche ore, il 13 dicembre, l’attesa audizione del nuovo numero uno di Ftx, John Ray III, davanti al Congresso degli Stati Uniti. John Ray III, 63 anni, è un avvocato e un esperto di insolvenze aziendali. È specializzato nel recupero di fondi da società fallite. È stato l’amministratore delegato di Enron supervisionandone la sua liquidazione durante gli anni del fallimento della corporation energetica. Il collasso della Ftx di Bankman-Fried, che prometteva favolosi e facili guadagni con le criptovalute, secondo Ray deriva dall’ “assoluta concentrazione di controllo nelle mani di un piccolo gruppo di individui senza esperienza“. In sostanza, ha detto il Ceo al Congresso, Bankman-Fried e i suoi soci non avrebbero effettuato i necessari controlli, indispensabili “per un società alla quale si dà fiducia con soldi e asset“.

Criptovalute e zero controlli

Fin dal momento in cui ha ricevuto l’incarico di amministratore delegato di Ftx, John Ray III ha criticato la precedente gestione. E ha incontrato almeno una volta le autorità che stanno indagando. Davanti ai membri del Congresso Ray ha fatto un paragone fra la società di criptovalute fallita e la Enron, una delle più grandi multinazionali degli Stati Uniti, operante nel campo dell’energia, fallita nel 2001. Secondo Ray, il caso Ftx è per certi aspetti più clamoroso di quello del crac di Enron. “Mai nella mia carriera ho visto un fallimento così totale dei controlli aziendali a tutti i livelli di un’organizzazione” aveva dichiarato nei giorni scorsi riferendosi alla Ftx di Sam Bankman-Fried.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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