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Roma, spara alla riunione di condomino e fa una strage

Tre morti e 4 feriti, fermato un cinquantenne. Gli era stato negato il porto d'armi. Aveva una pistola presa al poligono di tiro

Follia a Roma dove un uomo ha ucciso 3 persone e ne ha ferite 4 nel corso di una riunione di condominio in un bar in via Monte Giberto, nella zona di Fidene.

Le forze dell’ordine hanno fermato l’assassino. Una donna di 50 anni, ferita al cranio, è gravissima. La signora è ricoverata all’ospedale Sant’Andrea di Roma e si trova “in prognosi riservata“. I medici l’hanno sottoposta “a intervento chirurgico ed ora è in rianimazione“, fa sapere l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Il fermato è un uomo di 57 anni, Claudio Campiti: ha estratto la pistola e ha fatto fuoco uccidendo tre donne. Le vittime sono Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano.

Dei quattro feriti, ha detto l’assessore D’Amato, “uno è stato trasportato al Policlinico Gemelli (uomo, 67 anni, ferito al volto), una al Policlinico Umberto I (donna, 80 anni, ferita al torace) e una al Policlinico Sant’Andrea (donna, di 50 anni, ferita al cranio)“. Inoltre un uomo di 65 anni presente all’evento ha avuto un malore e i sanitari lo hanno trasportato “in stato di shock all’ospedale Pertini“. I carabinieri della scientifica di via in Selci a Roma hanno effettuato i rilievi all’interno del gazebo che il Consorzio Valleverde aveva affittato per svolgere la riunione. Si tratta di una organizzazione che gestisce villette nella zona del lago di Turano, utilizzate come seconde case dai consorziati.

Roma, la dinamica dei fatti

A quanto sembra, anche dall’esame di alcuni post sui social, il killer aveva in odio il Consorzio e i consorziati. A impedire che Claudio Campiti sparasse ancora dopo aver già fatto una strage è stato un 67enne. “Mi sono gettato addosso a lui e l’ho bloccato” ha raccontato agli inquirenti. Il teste è attualmente ricoverato al policlinico Gemelli di Roma perché ferito. Ricordando i drammatici minuti della sparatoria ha aggiunto: “Ha esploso il primo colpo, poi ha esploso il secondo proiettile uccidendo la seconda persona. Ha colpito poi la terza donna. Io ero il quarto, ma sono intervenuto“. Secondo una testimone, il killer “è entrato nella sala, ha chiuso la porta e ha urlato vi ammazzo tutti. E ha cominciato a sparare“.

Claudio Campiti, l'uomo accusato di aver ucciso tre persone a una riunione di condominio a Roma, l'11 dicembre 2022. Campiti è stato fermato dalle forze dell'ordine
Una foto di Claudio Campiti, l’uomo accusato di aver sparato e ucciso tre persone durante una riunione di condominio a Roma, l’11 dicembre 2022. Foto Ansa/Facebook Claudio Campiti

Testimonianze scioccanti

Ho provato a saltargli addosso ma già altri gli si erano buttati addosso. Aveva bloccato la porta e ci ho messo un po’ per far uscire la gente. Se non fosse stato per noi sarebbe stata una strage, aveva 2 caricatori e altre cartucce. Ho visto una ragazza accanto a me che è stata colpita ed è morta”, ha raccontato un uomo presente alla sparatoria.

Era un consorziato conosciuto da tutti” e in passato aveva fatto minacce verbali, racconta un’altra testimone dei fatti di Roma. Claudio Campitiavrebbe sparato contro il consiglio di amministrazione del Consorzio” ha aggiunto la testimone. “L’arma si è inceppata ad un certo punto ed è stato bloccato da alcuni consorziati che hanno anche sbloccato la porta. Io mi sono salvata perché mi sono messa sotto il tavolo e sono riuscita ad uscire a carponi dalla sala“, ha affermato la donna ancora sotto shock.

Roma, il poligono e l’arma

Campiti aveva chiesto il porto d’armi, ma gli era stato negato. Il no era arrivato grazie alle informazioni fornite dai carabinieri del luogo dove viveva, in provincia di Rieti, che avevano riferito delle liti in atto con il Consorzio. Eppure l’uomo ha potuto compiere una strage con una pistola: come è stato possibile? Secondo una prima ricostruzione dei fatti, ha prelavato l’arma al poligono di tiro di Tor di Quinto, a Roma, al mattino di domenica 11 dicembre. Sarebbe arrivato al poligono in orario di apertura e dopo avere lasciato un documento di identità si sarebbe fatto consegnare la pistola Glock, una semiautomatica, con cui si è poi allontanato per raggiungere via Monte Giberto, teatro della tragedia, dove ha esploso almeno 4-5 colpi prima di essere bloccato da alcuni presenti.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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