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Mondiali in Qatar: il calcio (quasi) capovolto

Spicca il sogno del Marocco: la prima Nazionale africana della storia a raggiungere le semifinali

Il Mondiale in Qatar ha capovolto praticamente il calcio e non per essere stato il primo d’inverno e neppure per le ombre che dal Paese giungono fino al cuore del Parlamento europeo. In maniera del tutto inattesa è il campo a decretare verdetti sorprendenti in vista del penultimo atto della kermesse che incoronerà la squadra più forte del mondo di questa edizione.

Una progressiva caduta di stelle: e noi italiani lo sappiamo bene, perché la nostra non qualificazione da Campioni d’Europa in carica ha fatto moltissimo rumore. Palesando un problema che da troppo tempo si continua a nascondere. La composizione delle squadre della nostra serie A sta penalizzando la Nazionale, almeno quanto sta aiutando i giovani e non talenti stranieri. La vittoria dell’undici di Mancini nella competizione continentale ha solo nascosto il problema che resta. Mal comune se si pensa alla sorti del Brasile protagonista di un nuovo maracanazo (la sconfitta contro ogni pronostico del Brasile contro l’Uruguay nel 1950, n.d.r.): impronosticabile appunto alla vigilia – in cui era dato a 2.80 per la vittoria finale – la sconfitta contro i croati ai rigori. E saranno 24 anni senza vittorie nella prossima edizione.

Fans Marocco in festa per la semifinale Qatar 2022
@Ansa – EPA/MARTIN DIVISEK

Che dire poi della Germania? Anche lei caduta sul campo anzitempo. Attesissima alla vigilia, protagonista del gesto forse più forte di protesta a favore dei diritti LGBTQ+, quotatissima alla vigilia per i suoi 4 titoli in bacheca. Prima dell’edizione in Qatar in 2 sole occasioni non si era piazzata tra le migliori 8 squadre del torneo: nel lontanissimo 1938 e nel 2018.

Marocco e Croazia: due sorprese diverse in Qatar

Ma torniamo al fenomenale Marocco: la vera sorpresa della competizione capace di eliminare in una sorta di rivalsa calcio-geo-storico-politica prima la Spagna di Luis Enrique, e poi il Portogallo di Cristiano Ronaldo. La nazionale iberica – nonostante il mix interessante tra giovani e veterani – data come quarta favorita alla vigilia ha esonerato il tecnico dopo la sconfitta agli ottavi. La Spagna non vinceva il Mondiale dal lontano 2010 in Sudafrica e la prima nazionale africana della storia del calcio ad accedere ai quarti ha rimandato il sogno di altri quattro anni. Stessa sorte ai quarti per i lusitani di CR7, che cade per primo nell’eterno duello con Messi. Non ci è riuscito il grande Eusebio, il traguardo rimane stregato. Ora arriva il compito più arduo per i marocchini: la Francia in semifinale, loro che alla vigilia erano bancati per la vittoria a 35 volte la posta. Non succede, ma se succede…

L’altra grande sorpresa in Qatar, ma fino ad un certo punto, sono i vice campioni in carica della Croazia. La filosofia balcanica applicata allo sport si sa – il numero di esempi si spreca in ogni disciplina – funziona. Squadra solidissima, con molti giocatori impiegati all’estero. Quelli che non mollano mai e non si danno mai per vinti. Citofonare prima ai nipponici assai più avvicinabili, e poi ai penta campioni della Seleção lasciati ancora a secco dopo un ventennio.

I soliti noti: Francia che non delude e l’ultimo sogno di Messi

Chi vincerà? I bookie ne sono certi abbassando la quota iniziale della Francia, in origine a 5.50. I campioni in carica giocano per vincere il quinto titolo come Italia e Brasile. Per essere come noi e i verdeoro capaci di due edizioni a fila. Appuntamento con la storia dunque per i Galletti di Deschamps – con Pogba e Mbappé su tutti – capaci di questa rivoluzione inclusiva a livello etnico che è la nazionale transalpina di questi ultimi vent’anni. Intanto hanno regolato ai quarti i leoni di sua maestà re Carlo III: anche se il rigore sbagliato nelle fasi finali dei tempi regolamentari li ha più che altro azzoppati da soli.

Francia esulta Qatar semifinali
@Ansa EPA/Tolga Bozoglu

Sulla strada della finale se tutto va secondo pronostico per i francesi dovrebbe arrivare l’Argentina di Lionel Messi. Ebbene sì la pulce che fa meglio del suo rivale. Si sbarazza dell’Olanda ben quotata, ma per cui il MOndiale resta stregato dopo 3 secondi posti (1974, 1978, 2010), anche se per le prime due volte bisogna risalire al grande Cruijff. L’Albiceleste non spicca dai tempi di Maradona e in finale manca dal 2014 contro la Germania. Il sogno è uno solo: raggiungere il Lusail Stadium di Lusail in Qatar, a 15 km di distanza dalla Capitale Doha, con quelle 80.000 persone che incoreranno i nuovi dei del calcio.

Angela Oliva

Direttore Responsabile
Pugliese di nascita, muove le sue prime esperienze giornalistiche tra Palio, Sport e Cronaca bianca a Siena durante il periodo universitario divenendo pubblicista subito dopo la laurea con lode in Scienze della Comunicazione. Con il trasferimento a Roma inizia il praticantato che la porterà a diventare professionista nel 2008. Si è occupata di gambling, dipendenze, politica estera (ha una seconda laurea sempre con lode in Scienze internazionali e diplomatiche), ippica, economia. Ha collaborato con giornali, TV (Telenorba), l'agenzia di stampa nazionale Il Velino-AGVNews e con diverse realtà specializzate. Diverse le esperienze in agenzie come account ed advisor del settore bancario, di associazioni di categoria, di comunicazione pubblica, turismo, trasporti, cybersecurity, compliance & risk management, telecomunicazioni, 5G e di gaming.
In parallelo si è occupata di Comunicazione strategica e Marketing come manager in azienda - trasferendosi a Rimini - assumendo spesso anche la responsabilità delle Relazioni esterne. Ha approfondito, con due diversi master, anche i temi della Corporate Social Responsibilty e della Sostenibilità.

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