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Cure palliative per Pelé: “Non risponde alla chemio”

La leggenda del calcio, 82 anni, è malato di tumore al colon da un anno

Ore drammatiche per Pelé, detto ‘O Rei’, il re assoluto del calcio di sempre. Il campione, già in ospedale a San Paolo, sarebbe stato trasferito nel reparto di cure palliative. Le condizioni di salute di Pelé – pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento – che ha compiuto 82 anni lo scorso 23 ottobre – sono da tempo minate da un tumore al colon, individuato nel settembre 2021.

E si sono aggravate ultimamente, tanto che i medici avevano stabilito di ricoverarlo di nuovo martedì scorso 29 novembre. I sanitari hanno trasportato Pelé all’ospedale Albert Einstein di San Paolo. Ma adesso la leggenda del calcio sarebbe stato trasferito nel reparto di cure palliative perché il suo corpo non risponderebbe più alle cure chemioterapiche.

A riportare la notizia online è l’edizione digitale del giornale Folha de S.Paulo. Il bollettino medico del 2 dicembre dell’ospedale indicava un’infezione respiratoria alla base del peggioramento della salute di Pelé, già fortemente compromessa. Dopo aver dichiarato nei giorni scorsi che l’ex calciatore 82enne aveva “il pieno delle funzioni vitali“, l’ospedale Albert Einstein di San Paolo non ha voluto commentare le nuove indiscrezioni del quotidiano brasiliano. Secondo Folha de S.Paulo le cure a cui è sottoposto Pelé non starebbero ormai dando più esito e le metastasi avrebbero aggredito anche i polmoni e il fegato. Un quadro clinico, quello odierno di Pelé, in netto contrasto con la versione della figlia del grande campione brasiliano, Nely Nascimento, che nei giorni scorsi aveva parlato di una situazione assolutamente sotto controllo. E aveva definito il ricovero del padre soltanto uno step sanitario già programmato.

Pelé, il tweet di Mbappé

In un tweet il campione della nazionale francese, Kylian Mbappé, anche lui in ansia per le condizioni di salute di O Rei, ha dedicato un pensiero a Pelé. Fu proprio quest’ultimo a volerlo conoscere personalmente dopo la vittoria della Francia ai Mondiali del 2018, quando l’asso del Psg divenne il più giovane goleador in una finale mondiale. E lo divenne dopo che Pelé lo era stato al Mondiale di Svezia 1958.

Anche una stella del Brasile di oggi, Vinicius Junior, ha voluto dedicare un pensiero, via social, a Pelé. Così ha postato la foto di uno degli striscioni apparsi sugli spalti dello stadio in cui il Camerun ha battuto 1-0 la Seleçao, il 2 dicembre, che aveva l’immagine del tre volte campione del mondo con la frase “Pelé get well soon“, ovvero “Pelé, rimettiti presto“. Sotto la foto Vinicius Junior scrive invece “Forza, Rei“.

L'ex calciatore Pelé sorridente durante l'apertura di un'accademia di calcio a suo nome, nel 2018, comune di Resende, situato a sud dello stato di Rio de Janeiro
Pelé sorridente durante l’apertura di un’accademia di calcio a suo nome a Resende in Brasile nel 2018. Foto Ansa/Epa Ernesto Carriço

Un giocatore e una persona incredibile: un’ispirazione per tutti i calciatori“. Alla vigilia degli ottavi di finale dei Mondiali in Qatar contro il Senegal, il pensiero del capitano dell’Inghilterra, Harry Kane, è per Pelé. “La notizia della sua malattia – ha detto – ci rende molto tristi, gli auguriamo ogni bene“. E riferendosi al consiglio “di non credere mai di essere il miglior giocatore del mondo e di continuare a imparare” datogli in un’occasione da Pelé, Kane ha ricordato che è stato “un momento speciale e io provo sempre a seguire a quel consiglio“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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