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Addio a Davide Rebellin: l’ex campione di ciclismo travolto da un camion

Il mezzo, forse senza accorgersi di aver urtato il ciclista, lo ha ucciso

L’ex campione di ciclismo Davide Rebellin, 51 anni, è morto in un incidente stradale nel vicentino, mercoledì 30 novembre.

Rebellin era in sella alla bicicletta quando è stato urtato e travolto da un camion.

Il ciclista Davide Rebellin ai tempi delle gare
Davide Rebellin. Foto Ansa/Epa

La tragedia è avvenuta nei pressi dello svincolo autostradale di Montebello Vicentino. Il camionista non si sarebbe accorto di aver travolto il ciclista e ha proseguito la sua corsa. Non si è riusciti ancora a individuare il veicolo. Rebellin, veronese, aveva vinto in carriera, tra l’altro, una Amstel Gold Race, tre edizioni della Freccia Vallone, e una tappa del Giro d’Italia. Argento ai Giochi di Pechino 2008, la medaglia gli fu poi revocata per positività al doping. “Rimango tremendamente scioccato nell’apprendere questa triste notizia.” Vincenzo Nibali, a lungo compagno di nazionale di Rebellin, commenta così dal suo profilo Twitter la notizia della morte dell’ex ciclista, travolto da un camion nel vicentino mentre si allenava. “Che la terra ti sia lieve, R.I.P. Davide“.

Cosa è successo

Non ci sono ancora tracce del camion che a Montebello Vicentino ha travolto e ucciso mentre era in bicicletta l’ex campione Davide Rebellin. I Carabinieri stanno setacciando le immagini delle telecamere di sicurezza di un ristorante accanto al luogo dello schianto, per poter individuare targa e modello del mezzo. L’ex campione era uscito con la sua bici da corsa e probabilmente stava percorrendo la regionale 11 Vicenza-Verona per rientrare a casa, a Lonigo (Vicenza). Tragica la circostanza in cui è avvenuto il riconoscimento della vittima. Un fratello di Rebellin, Carlo, aveva appreso dai media che c’era stato un incidente nella zona di Montecchio, un ciclista travolto da un mezzo pesante. Si è recato subito sul posto, forse per una sorta di presentimento, e ha subito riconosciuto la bici del fratello, accartocciata.

La bicicletta di Rebellin dopo l'impatto mortale con il camion che lo ha travolto
La bicicletta di Davide Rebellin dopo l’impatto mortale con il camion che ha travolto il ciclista. Foto Ansa/ Tommaso Quaggio

Sono stati 103 i ciclisti che hanno perso la vita sulle strade italiane nei primi 8 mesi dell’anno nell’immediatezza dell’incidente, cui si debbono aggiungere i decessi avvenuti a distanza di giorni o settimane negli ospedali dopo il ricovero. Sono i dati che ha fornito l’Associazione sostenitori Polstrada (Asaps), dopo la morte in Veneto dell’ex campione Davide Rebellin, travolto in bici da un camion. Un incidente, ricorda l’Asaps, che sembra la fotocopia di quello in cui morì nel 2017 Michele Scarponi. “La scia di sangue sulle strade – commenta il presidente Giordano Biserni – purtroppo continua, con una particolare crudeltà anche per i ciclisti“.

Rebellin, una lunga carriera

Ciclista professionista per 30 anni (1992-2022), Davide Rebellin era uno specialista delle classiche. In carriera ha vinto un’edizione dell’Amstel Gold Race (nel 2004), tre della Freccia Vallone (nel 2004, 2007 e 2009) e una della Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2004), oltre a una tappa al Giro d’Italia. Dopo una buona carriera da dilettante, medaglia d’argento ai campionati del Mondo, nel 1992 è l’uomo di punta della nazionale italiana ai Giochi olimpici di Barcellona, ma corre in appoggio del compagno di squadra Fabio Casartelli che vince la medaglia d’oro.

Il 27 aprile 2011, al termine dei due anni di squalifica per doping ai Giochi Olimpici di Pechino 2008, Rebellin rientra nelle corse. E alla bellezza di 40 anni vince la 91/ma edizione della Tre Valli Varesine. Negli ultimi anni di carriera riesce ancora a vincere alcune classiche italiane come la Coppa Agostoni. Termina l’attività agonistica il 16 ottobre 2022 sulle strade di casa alla Veneto Classic, concludendo con un trentesimo posto all’età di 51 anni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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