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Narciso e quel nome che sa un po’ di mito: “Voglio diffondere un messaggio di inclusività”

Un ragazzo nato in un piccolo paesino che ha deciso di fare la differenza grazie alla sua musica

Narciso, nome d’arte di Stefano Rinaldi, è un cantautore e un drag singer. Fin da piccolo capisce che la musica è la sua strada e anche la sua occasione per diffondere quei valori e quei messaggi che sono a lui molto cari, come l’inclusività e l’accettazione di sé stessi. L’artista ha voluto raccontare in esclusiva a VelvetMAG la sua esperienza nel panorama musicale dal suo debutto ad oggi.
Un artista che ha fatto della sua passione il suo lavoro e che ha saputo trarre sicuramente insegnamento dal suo passato. Narciso si è imposto nella scena delle drag singer, una delle realtà più note del mondo LGBTQIA+. I suoi messaggi volti all’inclusività e all’accettazione di sé stessi sono riusciti ad arrivare dritti al pubblico soprattutto durante la partecipazione a Drag Race Italia.
Narciso
Narciso, Courtesy of Press Office – VelvetMag
E dopo quella breve parentesi televisiva, finalmente Narciso è consapevole delle sue capacità, del suo talento e delle sue aspirazioni. L’artista ha così voluto approcciarsi con un nuovo spirito per la prima volta nel panorama discografico con l’uscita del suo primo singolo Make Up. Per l’occasione noi di VelvetMAG lo abbiamo incontrato per parlare del suo futuro musicale, ma anche di quella che è stata la sua esperienza fino ad oggi.

Narciso si racconta in esclusiva a VelvetMAG dalle origini fino alla sua prima apparizione televisiva

Partiamo dal tuo passato musicale. Qual è stato il tuo primo approccio alla musica? Chi ti ha ispirato?
Devo dire che sono cresciuto a contatto con il mondo della musica e il “grazie” di ciò lo devo a mia mamma, soprano e musicista. All’età di quattro anni mi fece sedere sul suo pianoforte (che era anche un po’ scordato) e mi invitò a studiare musica, per poi portarmi anche a lezioni di danza. Vivendo e crescendo in un ambiente del genere ovviamente non potevo non sviluppare un’immensa passione e rendermi conto che il gene artistico la mamma era riuscito a trasmetterlo.
Narciso
Narciso, Courtesy of Press Office – VelvetMAG
Perché hai scelto questo nome d’arte?
Ti chiederai quanto c’è del mito in questo nome. Sicuramente tanto, perché ho sempre visto nella vanità di Narciso un qualcosa di misterioso, di profondo che a un certo punto sembra quasi rivelarsi una continua ricerca di sé stesso. Come ogni versione del mito, lì dove Narciso muore non trovano più il suo corpo, ma il fiore del narciso e questo mi fa sempre ben sperare. Io vivo con un mantra contenuto in uno dei miei brani preferiti di Shakira, Sale el sol, che dice “un giorno dopo la tempesta quando meno te lo aspetti sorge il sole“. Quindi, da questo mito di Narciso io traggo tanta ispirazione in termini di rinascita dopo la morte. Poi anche a livello personale, mia madre mi ha sempre definito ‘Narciso’ fin da piccolo, perché diceva che ero un ragazzino molto vanesio. Ma il ricordo più bello è legato a mia nonna, perché io sono cresciuto con lei. Giocavamo, infatti, in un giardino dove crescevano spontaneamente dei narcisi selvatici e lei mi chiamava proprio “il suo piccolo Narciso”. Insomma, un po’ il mito e un po’ la mia vita personale mi hanno portato a scegliere questo nome.

La tua partecipazione a Drag Race Italia è stata breve ma incisiva. Come la descriveresti? Cosa ti ha lasciato quest’esperienza?

Se dovessi fare un bilancio sicuramente il risultato sarebbe più che positivo, nonostante l’eliminazione nella prima puntata. Ho avuto la possibilità di conoscere tanti professionisti e persone speciali. Ma soprattutto, ho scoperto una vera e propria famiglia nelle altre ‘queen’ concorrenti. Sicuramente, Drag Race Italia mi ha permesso di prendere piena consapevolezza di chi sono e di quello che voglio fare nella vita. Io ho sempre pensato di avere una piccola e potente voce, ma grazie a questo programma oggi ho a disposizione una sorta di ‘megafono’ per poter diffondere quei messaggi di inclusività, auto-accettazione e self-care per i quali mi sono preso la responsabilità di essere un artista.
Narciso
Narciso, Courtesy of Press Office – VelvetMAG
Da pochissimo, dopo questa parentesi televisiva, è uscito anche il tuo primo singolo Make Up, scritto a quattro mani con Roberto Casalino. Com’è stato lavorare al fianco di un nome così di spicco del panorama discografico italiano? Quali insegnamenti hai tratto?
È stata un’esperienza e una collaborazione unica. Crescendo negli anni ho scoperto che poi tanti dei miei brani del cuore e dei miei testi preferiti erano proprio stati scritti da Roberto. E arrivare a scrivere con lui il mio singolo d’esordio è stata un’esperienza meravigliosa, oltre che a livello umano. Roberto Casalino è una splendida persona con un’anima pura e sapevo già che avremmo viaggiato sulla stessa lunghezza d’onda e che insieme saremmo riusciti a creare lo specchio della mia anima.

Nel tuo brano inviti a non sentirsi sconfitti e a non far caso ai giudizi e aspettative altrui. Ti sei mai sentito sconfitto nella vita? E come ti sei rialzato?

L’eliminazione da Drag Race Italia non nego mi abbia fatto del male. Anzi, ho attraversato un periodo molto complicato in termini di autostima. Mi sentivo deluso da me stesso e credevo di non aver fatto e di non essere abbastanza. La mia vita in generale non è sempre stata ciglia finte e paillettes. Crescendo in un paesino nella provincia di Frosinone, dove spesso ciò che non si conosce spaventa, non mi ha permesso di essere completamente chi volevo essere. Io sono cresciuto chiuso in una sala di danza o seduto su un pianoforte, mentre i miei coetanei correvano dietro il pallone e questa cosa era una prerogativa per dire “lui è strano“. Oppure, giocavo sempre con le ragazze mentre i ragazzi tra di loro facevano altri giochi, quindi ho subito bullismo sia a livello psicologico, ma non ti nego anche a livello fisico. E questi sono stati tutti momenti in cui mi sono sentito di cadere. Però poi ho imparato una cosa: che ‘diversità‘ in realtà non esiste come parola perché nel vocabolario dovrebbe essere sostituita con ‘unicità‘. Ora tutto quello che pensavo che in me fosse sbagliato è quello che mi rende speciale. Mi piacerebbe attraverso la mia musica insegnarlo anche agli altri. A tutti quelli che ancora si sentono soli e messi da parte.
Narciso
Narciso, Courtesy of Press Office – VelvetMAG

Brillare in una società dove i pregiudizi sono all’ordine del giorno è difficile, ma non impossibile. “Narciso” come ha affrontato eventuali pregiudizi e cosa vorrebbe dire agli autori di tali dichiarazioni, considerando il successo ottenuto fino ad oggi.
Come dico nel mio brano Make up “è importante prendersi cura di sé perché siamo quello che conta, il resto è solamente un bla bla bla che non può scomporre il nostro make up“. Non sono quella tipologia di persona che dopo aver ottenuto dei risultati si guarda indietro rivolgendosi a chi non ha mai creduto in lui o chi lo ha sempre denigrato dicendo “vedi adesso dove sono“. Non mi interessa. Anzi, gli direi semplicemente “grazie“, perché se non avessi avuto anche queste persone nella mia vita ad oggi non sarei la persona e l’artista che sono. Quindi, ho imparato a trarre tantissima forza da quelli che potevano essere dei fallimenti, tramutandoli in desiderio di rinascita, rivincita e riscatto.

Ti sei sempre distinto nel mondo Drag per il tuo stile innovativo e ricercato. Quale outfit e ‘make up’ ti esaltano?

Il mio colore preferito è il blu e c’è un abito in particolare nel mio guardaroba che lo definisco il mio vestito fortunato. È stato l’abito che ho indossato quando la prima volta sono tornato come vincitore da Androgynus Queen Italia nel 2018. Lo stesso lo indossai nel primo provino del Tour Music Fest promettendomi che se mai fossi arrivato in finale avrei stravolto quest’abito mantenendo la sua essenza, ma esteticamente e tecnicamente cambiandolo con un glow-up. E così è stato. Sono stato finalista della categoria ‘Cantautori’ ed ho indossato quell’abito. Lo stesso vestito l’ho indossato anche per i casting di Drag Race Italia. È composto da un pantalone nero di paillettes con una parte sopra di velluto blu e uno strascico tempestato di diamanti. Sicuramente, è il mio abito preferito e nel quale mi sento più a mio agio e che rispecchia la mia essenza. E non c’è mai una volta in cui non abbino il colore del mio make up con il colore del mio vestito. Quindi, blu su blu monocromatico.
Narciso
Narciso, Courtesy of Press Office – VelvetMAG

Parliamo adesso del futuro di Narciso: progetti e aspirazioni?

Sono nato sotto il segno dell’Ariete, ascendente Pesci, sono un perfezionista cronico e un eterno sognatore. Io punto sempre in alto e non mi fermo mai e sono infatti già al lavoro su nuova musica. Il prossimo passo è sicuramente quello di lanciare un secondo singolo. Un secondo capitolo che riprende quello che è stato Make Up per poi arrivare alla pubblicazione di un album. Sento la necessità di aprire completamente le porte del mio mondo creando una serie di specchi nei quali tutti potranno riconoscersi e sentirsi appartenenti.
Prima di salutarci, che messaggio vorresti lasciare ai lettori di VelvetMAG dopo quest’intervista?
Quello che vorrei dire a tutti i vostri lettori è che dobbiamo imparare a brillare, a prescindere da tutto. Ripeto, come dico nel mio brano “il resto è solamente un bla bla bla che non può scomporre il nostro make up”. E il make up non lo indosso solo io, ce l’ha ogni persona, perché è la nostra essenza ed è importante amare sé stessi per poter amare gli altri. Impariamo a farci scivolare addosso le cose creandoci un meraviglioso abito per uscire e far festa la sera.
Narciso
Narciso, Courtesy of Press Office – VelvetMAG

Chiara Scioni

Intrattenimento & Cronaca rosa

Romana, esperta di logistica con la passione per il canto, motivo per cui è un'appassionata di talent show. Dai blog locali che fin da giovanissima frequenta per coltivare la passione della scrittura. Sceglie la facoltà di Lingue e Culture Straniere presso l’Università di RomaTre per approfondire alcuni ambiti multiculturali che l'appassionano del mondo anglosassone e latino. Predilige la cronaca rosa, infatti è una delle curatrici del blog di VelvetMAG dedicato ai VIP www.velvetgossip.it, ma non disdegna moda, Tv e intrattenimento.

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