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Calenda da Meloni: “Noi opposizione costruttiva”. Possibile un’intesa?

Soddisfatto il leader del Terzo Polo dopo un'ora e mezzo di colloquio

Carlo Calenda ha incontrato Giorgia Meloni, per quello che è stato un vertice politico “molto positivo” sulla manovra economica di bilancio, ha detto il leader del Terzo Polo.

Da tempo il fondatore di Azione aveva fatto sapere di voler dar vita a “un’opposizione costruttiva“. “È stato un incontro molto positivo, siamo entrati nel merito del provvedimento e abbiamo scorso le nostre proposte. Ci sono cose su cui noi assolutamente non siamo d’accordo” ha dichiarato Calenda dopo l’incontro con la premier a Palazzo Chigi, durato un’ora e mezzo. “Abbiamo discusso di un’estensione di impresa 4.0, un tetto al costo del gas al posto dei crediti di imposta. Nel dettaglio abbiamo parlato di un aumento degli stipendi dei sanitari“. Inoltre, ha fatto sapere il leader di Azione “abbiamo detto che occorre ripristinare ‘Italia sicura’; abbiamo fatto un’analisi della situazione del PNRR e chiesto di riproporre il Reddito di cittadinanza come Rei. Su molte di queste cose abbiamo trovato un’apertura“.

Carlo Calenda dopo l'incontro con Giorgia Meloni
Carlo Calenda all’uscita da Palazzo Chigi dopo l’incontro con Giorgia Meloni il 29 novembre 2022. Foto Ansa/Fabio Frustaci

Meloni e Draghi

Ma oggi 29 novembre è stato un po’ anche il giorno di Giorgia Meloni, almeno dal punto di vista mediatico. In un’intervista al direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, Meloni ha dichiarato: “Sapevo che sarebbe stato un compito arduo guidare una Nazione come l’Italia in uno dei momenti più complessi della sua storia. Non mi sono mai illusa, anche se rispetto a Draghi posso contare su una maggioranza chiara, un programma comune e un mandato popolare. Perché nel nostro ordinamento una persona sola non può fare la differenza: serve la squadra“. Meloni poi ha sottolineato come il suo Governodurerà a lungo, anche perché l’Italia ha pagato per troppo tempo l’assenza di stabilità“.

La premier ha definito la sua una “destra moderna e conservatrice“. E “il racconto irreale e disastroso che la sinistra ha fatto in campagna elettorale sull’ipotesi di un governo Meloni è stato ampiamente smentito“. “Lo spread è ai minimi rispetto agli ultimi mesi e a livello internazionale c’è grande attenzione nei confronti dell’Italia“. Dalla manovra per la legge di Bilancio, ha affermato Meloni, “emergono priorità e una visione. Crescita economica e attenzione al lavoro, a partire dalla messa in sicurezza del sistema produttivo a fronte del caro energia.

“Ischia? Serve nuovo approccio” 

La premier esclude che la manovra verrà stravolta. “Possono arrivare certamente norme migliorative, non solo dalla maggioranza ma anche dall’opposizione“. Partendo dalla tragedia di Ischia, Giorgia Meloni ha sottolineato che “c’è tantissimo lavoro da fare. Ma serve anche un approccio culturale diverso. Perché ogni euro investito sulla cura del territorio è un euro investito per dare ai nostri figli un’Italia più sicura e protetta“.

Roberto Saviano davanti al tribunale a Roma al processo per diffamazione intentatogli da Giorgia Meloni
Lo scrittore Roberto Saviano è sotto processo a seguito di una querela per diffamazione della premier Giorgia Meloni. Foto Ansa/Angelo Carconi

Immigrazione, la querela a Saviano

Non sono io, ma l’agenzia europea Frontex – ha affermato la premier al direttore del Corriere della Sera sulla questione migranti – a dire che alcune Ong rappresentano un fattore di spinta dei flussi di migranti illegali. Con conseguenze sia sugli arrivi che sui morti in mare. Penso che uno Stato serio non possa tollerare questi fenomeni di illegalità“. Meloni ha quindi aggiunto che “l’approccio di alcune Ong, che svolgono un’attività prevalentemente ideologica che ha poco a che fare con le norme del diritto internazionale in tema di salvataggio in mare. Trova una naturale convergenza con gli interessi degli scafisti“. La premier ha fatto anche sapere che non ritirerà la querela contro Roberto Saviano, che aveva definito lei e Salvini “bastardi” per le posizioni contro i migranti salvati in mare. E si è detta “certa che i magistrati saranno imparziali“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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