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Calenda incontra Meloni: “Da noi opposizione costruttiva”

Il capo del Terzo Polo si distanzia da PD e Cinque Stelle che hanno in programma due manifestazioni diverse contro la manovra

Il leader di Azione, Carlo Calenda, si smarca dalle altre opposizioni (PD e Cinque Stelle) e chiede, e ottiene, un incontro politico con la premier Giorgia Meloni sulla manovra economica appena varata dal Governo più a destra nella storia della repubblica.

Incontrare il Governo sulla manovra è importante. L’opposizione non si fa andando sempre in piazza ma proponendo alternative” scrive su Twitter Carlo Calenda alludendo polemicamente alla manifestazione di piazza a Roma convocata dal Partito Democratico per il 17 dicembre. “E la politica non è una guerra perenne tra nemici ma un confronto tra avversari nell’interesse del Paese” afferma Calenda. “Ringrazio Giorgia Meloni per la disponibilità” sottolinea. “Non ci sono oscure trame o promesse di ‘stampelle’, ma il normale dialogo che avviene in tutti paesi maturi tra maggioranza e opposizione che tali restano. Cerchiamo di normalizzare la politica italiana e di legarla ai contenuti; basta conflitto ideologico infinito“.

Foto Ansa

La posizione del Terzo Polo sulla manovra economica per la legge di bilancio 2023 non sorprende. Calenda, politicamente responsabile, insieme al leader di Italia Viva, Matteo Renzi, di quella che dovrebbe nascere a breve – nel mese di dicembre – ovvero la federazione di Azione e Iv, cerca di proporre una ‘diversa’ opposizione al Governo Meloni. A livello nazionale il Terzo Polo ha raccolto, dal voto del 25 settembre, un magro 7,8% dei suffragi espressi. Una delusione rispetto al tetto del 10% (e oltre) che i leader auspicavano. Ma comunque il debutto ha fornito migliori risultati a livello locale.

Calenda e la sfida in Lombardia

In Lombardia, ad esempio, Azione e Italia Viva hanno raccolto molti consensi. E grazie alla candidatura di Letizia Moratti a governatrice, l’anno prossimo hanno una chance concreta di vincere le elezioni nella Regione più ricca d’Italia. È dunque un obiettivo tattico ma anche strategico, dal punto di vista dei terzopolisti consolidare una posizione politica sensibilmente differente e liberalcentrista rispetto al Partito Democratico (e a parte i Cinque Stelle, di cui Calenda si proclama fiero avversario).

Da sin., Giuseppe Conte ed Enrico Letta Foto Ansa/Ettore Ferrari

Si può inoltre leggere la mossa di Calenda che chiede un incontro a Meloni in contrapposizione a quella del segretario dem, Enrico Letta, che fissato per il 17 dicembre a Roma una manifestazione di piazza contro “una manovra improvvisata e iniqua“. Pure Giuseppe Conte, durissimo sul taglio del reddito di cittadinanza, ha annunciato che il Movimento Cinque Stelle è pronto a scendere in piazza. Due manifestazioni distinte dell’opposizione, dunque? Per ora sembra di sì. E dal Nazareno spiegano all’Adnkronos come non siano in corso contatti per unire i due fronti. In una situazione come questa Carlo Calenda ha gioco facile a incunearsi fra le divisioni delle altre opposizioni per sfruttarle a suo vantaggio.

Messaggio a Forza Italia

Ma soprattutto lancia un messaggio agli elettori moderati di Centrodestra che costituiscono il bacino della potenziale espansione elettorale del Terzo Polo, a cominciare dalla Lombardia. Con noi, sembra dire Calenda, avrete una forza politica seria e senza bardature ideologiche, in grado di corregge e migliorare l’azione del Governo per il bene di tutti. Forza Italia, dove le spaccature interne hanno già favorito Azione e Italia Viva alle elezioni di settembre, è avvisata: c’è chi sta cercando di tagliarle l’erba sotto i piedi.

Silvio Berlusconi. Foto Ansa/Mourad Balti Touati

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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