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Decreto legge Aiuti Quater, dalle bollette a rate al superbonus: le novità

Ridimensionamento delle agevolazioni edilizie, rialzo del tetto sul contante, nuove trivellazioni nell'Adriatico

Decreto Aiuti Quater al via. Dalla proroga a fine anno dei crediti di imposta, e dal taglio alle accise, fino all’aumento del tetto al contante, ecco cosa cambia.

Fra i temi, per il Governo Meloni, anche il superbonus edilizio, passando per la norma che concerne l’incremento della produzione di gas naturale e la rateizzazione delle bollette energetiche. Sono le misure contenute nella bozza del decreto Aiuti Quater (è il quarto, dopo il Ter del Governo Draghi) in Consiglio dei ministri. Il Governo Meloni intende così intervenire contro il caro-energia con una cifra complessiva di poco superiore ai 9 miliardi di euro. Nel testo, composto di 13 articoli, si prevedono anche modifiche alla disciplina del superbonus.

Decreto Aiuti
Palazzo Chigi. Foto Ansa/Riccardo Antimiani

Decreto: superbonus e contante

La norma intende abbassare nel 2023 la percentuale dello sconto sulla spesa per i lavori di efficientamento energetico dal 110% al 90%. L’agevolazione, complessivamente, ci sarà ancora, e anche per gli immobili unifamiliari. Tuttavia con un un limite di reddito – a 15mila euro – variabile in base a una sorta di quoziente familiare. In corso di valutazione anche la possibilità di allungare di 3 mesi la finestra temporale all’interno della quale si applica il superbonus 110% per le villette. Il testo modificherebbe infatti il termine, dal 31 dicembre 2022 al 31 marzo 2023, entro cui spetta la detrazione. A condizione però che al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.

I commercianti di Avellino in piazza per protestare contro i rincari energetici che stanno determinando la chiusura di molte attività, soprattutto artigianali, del capoluogo irpino, 8 novembre 2022. Foto Ansa

Sul fronte della soglia all’uso del denaro contante, sale invece a 5mila euronon a 10mila come inizialmente ipotizzato – il tetto entro cui è possibile pagare. Secondo la norma attuale, il tetto dal 1 gennaio 2023 avrebbero ridursi da 2mila a 1000 euro. Nel decreto legge si stanziano poi 80 milioni di euro per il 2023, destinati a contributi per i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle entrate. I contributi sono in credito di imposta pari al 100% della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico (il registratore di cassa connesso a internet) acquistato.

Misure contro il caro-bollette

Arriva in decreto poi la possibilità per le aziende di chiedere la rateizzazione delle bollette di luce e gas. La misura è destinata alle “imprese residenti in Italia” e concede la possibilità di rateizzare gli importi “eccedenti l’importo medio contabilizzato” nell’intero 2021. Questo per i consumi effettuati dal “primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023” e fatturati entro il “31 dicembre 2023“. La rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive. Sale infine da 600 a 3mila euro la soglia dei premi esentasse che le imprese potranno concedere ai dipendenti come ‘fringe benefit‘ per pagare le bollette.

Operai edili al lavoro sulla facciata di un palazzo ricoperto da ponteggi a Milano, Foto Ansa/Daniel Dal Zennaro

Il decreto e le trivelle

Nella bozza del decreto Aiuti Quater ci sono anche misure per l’incremento della produzione di gas naturale con “il rilascio di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia“, in deroga al decreto legislativo del 2006. Si prevede inoltre che, “in derogaal divieto alle trivellazioni per l’attuazione del Piano energetico nazionale, “è consentita la coltivazione delle concessioni” di coltivazione di idrocarburi “poste nel tratto di mare compreso tra il 45° parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po“. A una distanza dalla costa superiore a 9 miglia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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