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Lombardia: Moratti cerca il PD che chiude la porta ma sfuma l’ipotesi Cottarelli

Buio pesto fra i dem lombardi. Dopo Sala e Pisapia anche il neo senatore non ci sta

La candidatura di Letizia Moratti alla presidenza della Regione Lombardia col Terzo Polo spiazza il Centrosinistra forse più del Centrodestra. Il PD dice no all’ex presidente uscita dalla giunta leghista di Attilio Fontana ma non sa chi proporre per il voto del 2023.  

Beppe Sala, oggi sindaco di MIlano, e Giuliano Pisapia, ex sindaco? Il primo ha già detto di no, pubblicamente, in diverse occasioni. Il secondo non si è esposto. Ma in pochi credono che davvero voglia candidarsi. Nei giorni scorsi è emerso il nome del senatore dem Carlo Cottarelli. Per alcuni l’economista – che aveva più volte detto sì ma solo nell’ipotesi dell’appoggio di una coalizione la più ampia possibile – non accetterà di scendere nell’arena contro Moratti e Fontana. A dirlo è lo stesso Sala: “Vedo difficile una sua candidatura“, ha dichiarato il primo cittadino meneghino.

Foto Ansa

Letizia Moratti, che sta cercando di allargare consenso, bacino elettorale e alleanze oltre il Terzo Polo, guarda al Centrosinistra. E avrebbe persino telefonato a Carlo Cottarelli. Ma il PD lombardo, così come quello nazionale per bocca del suo segretario, Enrico Letta, ha già bocciato la candidatura Moratti. I dem sono in crisi e stanno ridefinendo la propria identità, in attesa del congresso a marzo 2023. La batosta elettorale del 25 settembre ha scompaginato i giochi anche all’interno del partito. E se la sinistra di Orlando, Zingaretti e Bettini spinge per un’alleanza con i Cinque e Stelle e contro la Moratti, la destra di Franceschini e Guerini non disdegnerebbe l’appoggio alla ex assessora al Welfare di Fontana ed ex ministra dei governi Berlusconi.

Il PD e il Lazio

Il PD non ha solo la grana Moratti in Lombardia. Lavora anche a una rosa di candidati per le regionali del Lazio. C’è scetticismo sulla volontà di Giuseppe Conte di trovare un accordo. “In ogni caso – dicono i dem – andremo avanti per la nostra strada.” O con un candidato ufficiale o con le primarie, che potrebbero esserci anche in Lombardia. Fra i nomi per la candidatura alla presidenza del Lazio, quelli degli assessori regionali Alessio d’Amato e Daniele Leodori, oltre a Enrico Gasbarra o a un civico.

L’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. Foto Ansa/Maurizio Brambatti

E il Centrodestra? In LombardiaAttilio Fontana sarà il nostro candidato” ha detto la coordinatrice lombarda e presidente del gruppo di Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli. Poi la sferzata. “Io non credo che Moratti si sia dimessa” in contrasto sulle direttive per i no vax emanate dal Governo Meloni. “Credo sia abbastanza strumentale la motivazione – ha proseguito – poi sui vaccini sono d’accordo. La posizione di FI è sempre stata chiara e credo che la storia ci stia dando ragione.”

La replica di Moratti

Il Centrodestra non c’è più” è la convinzione di Letizia Moratti. “Lo si è visto anche con i primi provvedimenti del Governo. Questa è una destra che, a furia di alzare muri, ci chiude tutti in un recinto.” Così Letizia Moratti parla della scelta di candidarsi in Lombardia con il Terzo Polo in un’intervista a La Repubblica. “Ci vuole un approccio nuovo, una sintesi innovativa tra riformismo e pragmatismo” prosegue. “Mi rivolgo anche al Partito democratico e a tutte le altre forze politiche che vogliono interpretare questa fase nuova di cambiamento. Ci vuole un approccio nuovo, più laico, una sintesi innovativa tra riformismo e pragmatismo.”

Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana (a sinistra), con Guido Bertolaso. Foto Ansa/Mourad Balti Touati

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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