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Università di Scampia: a Napoli la Federico II apre la nuova sede al posto delle “Vele”

Inaugurazione del nuovo anno accademico nel quartiere simbolo di Gomorra

L’Università di Napoli inaugura a Scampia il nuovo anno accademico dei corsi per le professioni sanitarie della Facoltà di Medicina e chirurgia. Là dove c’erano le cosiddette “Vele”, i palazzoni di cemento assurti a simbolo di degrado e abbandono, ora c’è un centro di studi.   

Scampia allarga i propri orizzonti e rafforza la sua lotta per emanciparsi dalla triste fama di quartiere piazza di spaccio per la droga della camorra. Le “Vele” non sono più il simbolo di “Gomorra” e sono destinate a sparire tutte, tranne una che rimarrà in piedi a mo’ di monito perché non si debba più far vivere i cittadini in formicai di cemento in mezzo a quartieri dormitorio. Lunedì 17 ottobre la nuova sede di Scampia dell’Università Federico II di Napoli inaugura dunque il suo anno accademico 2022-2023.

Foto Ansa/Ciro Fusco

Poco prima della cerimonia gli attivisti di Comitato Vele, Cantiere 167 e Movimento disoccupati 7 novembre hanno esposto uno striscione con lo slogan “Siamo solo sognatori abusivi“. “La gente come noi non molla mai” urlano, rivendicando che quello che si è ottenuto a Scampia è anche merito della loro lotta. “Siamo stanchi di aspettare, noi vogliamo lavorare“, urlano.

“Da Scampia un segnale forte” 

Questa è un’iniziativa molto importante non solo per la città di Napoli ma come segnale forte di quanto un’istituzione come l’Università può fare per il proprio territorio e per il proprio Paese“, ha detto la ministra per l’Università, Maria Cristina Messa. “È un’iniziativa importante che oggi ha un’inaugurazione – ha aggiunto – ma che va curata, seguita, portata avanti e aiutata anche dallo Stato.” Messa ha sottolineato la necessità che la sede dell’Università a Scampia non siauna cattedrale nel deserto. Il rettore lo sa bene: la Federico II ha già aperto in altri quartieri. Non è facile ed è un’operazione che richiede molto impegno non solo della governance ma anche dei docenti, del personale e degli studenti. Perché è chiaro che venire qui sarà scomodo ma è molto importante creare quell’atmosfera e l’ambiente per cui i ragazzi vengono volentieri“.

Uno striscione dei Comitati a Scampia. Foto Ansa/Ciro Fusco

Il sindaco: “È un punto di partenza

Napoli può essere riferimento per la ripartenza del Paese partendo da quei luoghi che sono definiti del disagio e che invece sono luoghi di opportunità.” Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Il primo cittadino ha aggiunto: “Noi meritiamo molto di più di quello che sembra. Napoli ha grandi risorse, capacità e voglia di fare in tutte le sue espressioni. Questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza e costituisce l’affermazione che a Napoli le cose si possono fare e si possono fare bene.”

Una veduta di Scampia col murale di Jorit dedicato a Fabrizio De André. Foto Ansa/Cesare Abbate

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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