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Gran Bretagna, il Governo di Liz Truss è già in bilico

A poche settimane dal suo insediamento salta il ministro dell'Economia, Kwasi Kwarteng, licenziato dopo una bufera politica e finanziaria

Dopo appena 40 giorni di lavoro il Governo britannico di Liz Truss è già a rischio. La premier ha licenziato il Cancelliere dello Scacchiere (il ministro dell’Economia), Kwasi Kwarteng, e ha chiamato Jeremy Hunt a sostituirlo. I parlamentari conservatori sono in rivolta contro la propria leader che in tanti considerano incapace.

Il passo indietro del responsabile del Tesoro arriva dopo la bufera politica e finanziaria che in queste settimane ha travolto la mini manovra di bilancio dell’esecutivo di Truss. Un piano iper liberista che conteneva tagli miliardari di tasse in deficit, ossia da finanziare con l’aumento del debito pubblico. E tutto questo malgrado l’inflazione crescente, la crisi economica globale causata dalla guerra in Ucraina e l’ascesa dei tassi d’interesse. In un contesto del genere, la mini manovra avrebbe provocato, secondo i suoi detrattori, un aggravamento delle condizioni già difficili del bilancio dello Stato. Oltre che un taglio delle tasse ai ceti ricchi che sta mettendo in subbuglio l’opinione pubblica d’Oltremanica.

Foto Ansa/Epa Tolga Akmen

Una manovra che dal momento del suo annuncio in Parlamento, il 23 settembre, ha scatenato un’ondata di polemiche. Fino al culmine, rappresentato da quello che di fatto è un licenziamento nel tentativo di trovare un capro espiatorio: le dimissioni del Cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng. A causa dell’incertezza sulle coperture del piano di tagli alle tasse del Governo Truss, i mercati finanziari hanno reagito malissimo al progetto, costringendo la Bank of England a intervenire a sostegno di sterlina e titoli di Stato. E dando vita a un pericoloso braccio di ferro tra autorità politica e monetaria.

Malumore contro Liz Truss

Il Cancelliere dello Scacchiere incontrerà a breve la premier Liz Truss. Kwasi Kwarteng è tornato nella notte da Washington, dove si trovava per le riunioni del Fondo monetario internazionale, anticipando di un giorno il rientro a Londra. Il 13 ottobre il quotidiano The Times aveva dato conto di un crescente malumore nel partito conservatore verso la premier, che in settembre era apparsa come la più adatta a sostituire, in seno ai tories, la stella caduta di Boris Johnson.

Boris Johnson. Foto Ansa/Epa Neil Hall

Così Liz Truss ha partecipato la scorsa settimana a un incontro del Comitato dei sostenitori dei conservatori. In molti hanno giudicato il suo intervento al vertice “disastroso“. E l’umore tra i colleghi di partito qualcuno lo ha definito “plumbeo.” In base alle regole del partito, Liz Truss, in quanto premier, ha “diritto” a non essere messa in discussione per almeno 12 mesi. Un anno, insomma, per dimostrare il suo valore alla guida del paese. Normalmente una sostituzione della leadership fra i tories scatta quando il 15% dei parlamentari conservatori scrive al presidente del Comitato esprimendo la sua sfiducia. Un parlamentare interpellato dal Times ha affermato che “se si votasse raggiungeremmo la soglia per un voto di sfiducia in un paio d’ore.

Lzz Truss incontra re Carlo il 13 ottobre. Foto Ansa/Instagram The Royal Family

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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