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Coming Out Day, le scene nelle serie tv che ci hanno scaldato il cuore

Una personalissima selezione per celebrare un gesto ancora oggi molto importante

 

Il Coming Out Day si celebra ogni 11 ottobre a partire dal 1988: per l’occasione abbiamo selezionato alcune scene ad hoc. Soprattutto negli ultimi anni, la serialità televisiva ha sdoganato l’importanza di questo gesto, all’apparenza semplice ma che, talvolta, può nascondere diverse insidie.

Ideato dallo psicologo Robert Eichberg, il Coming Out Day si celebra con cadenza annuale ogni 11 ottobre dal 1988, ovvero a partire dal primo anniversario della seconda marcia nazionale su Washington per i diritti LGBTQ. Ancora oggi, il gesto del coming out, vale a dire l’azione di uscire allo scoperto dichiarando il proprio orientamento sessuale, è necessario e, tutto sommato, imprescindibile nel queer gaze, ovvero nel racconto del punto di vista queer. Oltre a permettere di dare visibilità a una parte della popolazione storicamente ritenuta ai margini, ne ha consentito anche l’integrazione nel tessuto sociale, permettendo un progressivo abbattimento delle barriere divisorie.

Coming Out Day

Perché è vero, sicuramente i vari “incasellamenti” non ci descrivono appieno, ma possono essere spunti attraverso i quali conoscerci meglio, smantellando un’identità predefinita per noi da altri. Per celebrare questo gesto, abbiamo dunque scelto di raccogliere alcune sequenze tratte da diverse serie televisive, che affrontano il coming out in maniera altrettanto variegata.

Coming Out Day: le scene nei teen dramedy

Ci piacerebbe iniziare questa rassegna partendo da una delle serie più recenti, che ha conquistato gli utenti di Netflix: Heartstopper. Basata sulla graphic novel scritta e ideata da Alice Oseman, è basata sull’amore adolescenziale tra Charlie Spring (Joe Locke) e Nick Nelson (Kit Connor). Proprio nel season final della serie, il giovane deciderà di fare coming out con la madre Sarah (Olivia Colman), dichiarandole la propria bisessualità. Un momento di estrema semplicità e dolcezza, sviscerato come una confidenza tra madre e figlio.

E, con la stessa naturalezza, anche Skam Italia ha affrontato un momento analogo, nella seconda stagione. La serie, versione nostrana del franchise norvegese Skam, può farsi forte di un linguaggio contemporaneo che parla ai giovani dei giovani, offrendo dunque uno sguardo grandangolare sulla Gen Z. E lo fa non solo nelle modalità comunicative più adatte, ma anche nella scelta dei temi trattati.

Jack McPhee in Dawnson’s Creek

Di diverso tenore è stato invece il coming out di Jack McPhee (Kerr Smith) in Dawson’s Creek. Sebbene a rivederla oggi la serie non sia invecchiata nel migliore dei modi, ha però contribuito a gettare le basi del teen dramedy odierno. Ma, all’infuori dell’eterno triangolo Dawson-Joey-Pacey e della sfortuna cronica di Jen (con cui gli autori si sono particolarmente accaniti), la serie vede tra i co-protagonisti anche Jack, introdotto a partire dalla seconda stagione. Fratello di Andie (quest’ultima, per un periodo interesse amoroso di Pacey), è diventato “l’uomo di casa”, dopo la morte del fratello maggiore e l’abbandono del padre.

Coming Out Day
Jack McPhee (Kerr Smith) , Dawson’s Creek (a sinistra); Nick Nelson (Kit Connor), Heartstopper (a destra).

Sarà proprio lui a dover tenere le redini della famiglia, in seguito all’esaurimento nervoso sia della madre che della sorella. Ma proprio in un momento di estremo sconforto, il ragazzo non reggerà dichiarando la sua omosessualità al padre, che ha fatto ritorno sui suoi passi. Una scena di rabbia incamerata e repressa, in cui vecchi rancori non daranno un esito altrettanto fortunato rispetto ai casi precedenti. Ma, almeno, permetteranno a Jack di poter essere finalmente libero.

Il coming out un ingrediente del successo di Stanger Things?

Per tornare ai giorni nostri, un altro episodio da citare in occasione del Coming Out Day è senza dubbio quello di Robin Buckley (Maya Hawke) nella 3×07 di Stranger Things. Prigionieri dei russi, Robin e Steve (Joe Keery) confesseranno i loro più oscuri segreti: lui le rivelerà di essere innamorato di lei ma la ragazza gli rivelerà di non poterlo ricambiare. “Tammy Thompson. Volevo che guardasse me, ma lei non riusciva a staccare gli occhi da te e dai tuoi stupidi capelli. […] E io gridavo col cuscino sulla faccia in camera mia“, ha tuonato Robin. Nonostante la breve sorpresa iniziale, Steve ha poi accolto di buon grado la confessione dell’amica, in un momento di estrema vicinanza emotiva tra i due.

Non solo serie teen

Sebbene nel queer gaze, il coming out sia una tappa pressoché associata al mondo dell’adolescenza, si trovano esempi anche all’infuori del genere prettamente teen. Tra gli episodi che più ci hanno scaldato il cuore, in occasione del Coming Out Day vogliamo citare la 4×11 di Shameless. La serie, incentrata sulle vicende della disfunzionale famiglia Gallagher, non ci va con i guanti di velluto, per così dire: insomma, il politicamente scorretto è la sua cifra stilistica. Ma sa offrire momenti di forte lirismo, grazie anche all’intenso (e combattuto) legame dei Gallavich, ovvero Ian Gallagher e Mickey Milkovich. Entrambi del South Side di Chicago, intraprenderanno una relazione, dapprima segreta, che diventerà pubblica soprattutto dopo il coming out di Mickey, da sempre costretto a nascondersi a causa del padre omofobo e violento.

Proprio a seguito dell’ultimatum imposto da Ian, il giovane urlerà a gran voce la propria omosessualità all’interno dell’Alibi (il locale nel quale spesso si ritrovano i personaggi della serie). “Ehi, scusatemi! Posso avere un attimo di attenzione? Volevo dire a tutti quanti qui che sono gay, ca**o! Un gran bel cul***one! Pensavo doveste saperlo“, così Mickey ha informato tutti. Nonostante la rissa scoppiata pochi istanti dopo, è stato un gran passo per i Gallavich ma soprattutto per Mickey.

Coming Out Day
Mickey Milkovich (Noel Fisher), in Shameless (a sinistra); Lito Rodriguez (Miguel Angel Silvestre), in Sense8 (destra).

Coming Out Day, il caso di Sense8

Non potevamo che chiudere con lei, in occasione del Coming Out Day. Tra i picchi della serialità raggiunti da Netflix, Sense8, ideata e diretta da Lilly e Lana Wachowski, segue le vicende di otto persone che sviluppano un’improvvisa connessione mentale. Otto individui, diversi fra loro per cultura, religione e orientamento sessuale che iniziano a provare le medesime sensazioni, “vivendo” ciascuno nei panni dell’altro: isolati in superfice, ma connessi nel profondo. Ed è proprio uno di loro, Lito Rodriguez, stella messicana del cinema, che dovrà affrontare un terribile outing a causa di alcune sue foto private, trapelate in rete senza il suo consenso.

Nonostante potesse negare, salvaguardando la sua carriera, Lito sceglierà di confermare tutto, stanco di anni di bugie, presentando al mondo il suo amore, Hernando. E lo farà in veste di padrino del Pride di San Paolo, ammettendo per la prima volta davanti a migliaia di persone: “Sì, sono un uomo gay!“.
Colori, musica e, soprattutto, forte senso di unione sono alla base non solo della scena in questione, nella 2×06 di Sense8, ma alla base dell’intero show realizzato dalle sorelle Wachowski. Fun facts: la sequenza in esame è stata girata in occasione del Pride di San Paolo, per cui tutti i carri presenti non sono stati realizzati ad hoc.

Lorenzo Cosimi

Cinema e tv

Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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