Ucraina, massacro a Kiev. Mattarella: “Pace urgente, Europa bersaglio della guerra”
Il capo dello Stato interviene dopo il massiccio attacco russo. In tutto il paese almeno 10 morti e 60 feriti
La pace in Ucraina è “urgente e necessaria“. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lancia un messaggio forte dal Quirinale nel giorno di quello che è forse il peggior bombardamento avvenuto a Kiev nel corso della guerra. Almeno 10 i morti e 60 i feriti che l’attacco russo, avvenuto anche in altre zone del paese, ha provocato il 10 ottobre.
“Una guerra sciagurata (quella in Ucraina, ndr.), che la Federazione Russa ha scatenato arrogandosi un inaccettabile diritto di aggressione, lascia ogni giorno una scia di morte, di distruzione, di odio, che inquina anche ogni campo delle attività civili e delle relazioni” ha detto Mattarella.
“La pace è urgente e necessaria. La via per costruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino“. Il capo dello Stato ha parlato della guerra in Ucraina in occasione della premiazione al Quirinale dei Cavalieri del lavoro. “L’Europa è un bersaglio di questa guerra” ha detto ancora il Presidente. “Ne sono sfidati i principi di civiltà, i valori che si sono affermati come risposta dei popoli alla barbarie della Seconda guerra mondiale e delle dittature che l’hanno provocata. Anche per questo l’Europa ha il dovere di una risposta unitaria e coerente“.
Ucraina, 5 ore di allerta
Lunedì 10 ottobre almeno 10 civili sono stati uccisi e circa 60 sono rimasti feriti nel corso degli attacchi con missili e droni che la Russia ha lanciato in 14 regioni dell’Ucraina. Si tratta del primo bilancio fornito dalla portavoce della Polizia Nazionale, Maryana Reva, come riporta l’Ukrainska Pravda. L’allerta aerea in tutta l’Ucraina è durata oltre 5 ore e mezza. A Kiev sono 10 le esplosioni udite dalle 8:20 ora locale (le 7:20 in Italia), secondo la Tass, che cita anonimi testimoni oculari. Le sirene di allarme antiaereo, che nel primo pomeriggio hanno ricominciato a dare l’allerta nella capitale, sono risuonate diverse decine di minuti prima delle detonazioni. Video postati sui social network hanno mostrato alcune grandi colonne di fumo nero in diverse zone della capitale. Colpito anche il centro città e un parco giochi per bambini.
L’ultimo attacco russo contro la capitale ucraina risale al 26 giugno scorso. A Kiev i russi avrebbero colpito anche “infrastrutture critiche“, ha reso noto il sindaco, Vitali Klitschko, come riporta Sky News. Complessivamente 11 importanti infrastrutture in 8 regioni dell’Ucraina, compresa Kiev, hanno subito gravi danni. Parte dei territori colpiti è senza elettricità. Le forze russe hanno lanciato oltre 83 missili e usato 17 droni iraniani per attaccare l’Ucraina. Non solo su Kiev ma anche su Leopoli, Pryluky, Khmelnytskyi, Dnipro, Nizhyn, Zhytomyr e Kharkiv dalle regioni del Mar Caspio e di Nizhny Novgorod. Lo ha riferito il viceministro della Difesa ucraina Hanna Maliar, citata dal Kyiv Independent.
Ucraina, l’Onu e il Papa
Gli attacchi russi sull’Ucraina sono “un’escalation inaccettabile della guerra“. Lo denuncia il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Dal canto suo Papa Francesco invita i giovani a lottare per la pace. “Come ben sapete – ha detto ad un gruppo di ragazzi arrivati in Vaticano dal Belgio – stiamo attraversando momenti difficili per l’umanità, che è in grande pericolo. Questo è vero: siamo in grave pericolo. Pertanto vi dico: siate artigiani di pace intorno a voi e dentro di voi. Ambasciatori di pace, affinché il mondo riscopra la bellezza dell’amore, del vivere insieme, della fraternità, della solidarietà“.
La Cina chiede il dialogo
E anche la Cina torna a chiedere una de-escalation in Ucraina. “Speriamo che la situazione possa allentarsi il prima possibile“, ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, nel briefing quotidiano. Pechino “sostiene sempre il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi. E delle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza che devono essere prese sul serio“. La Cina auspica che “tutte le parti risolvano le loro divergenze con il dialogo.”