NewsPoliticaPrimo piano

Meloni contro Draghi: “Ereditiamo una situazione difficile”

La probabile futura premier polemizza col Governo uscente sull'attuazione del PNRR. Secca la replica: "Se fossimo in ritardo Bruxelles non invierebbe i soldi"

La possibile nuova premier italiana, Giorgia Meloni, non vuole in alcun modo ricevere accuse di ‘continuità con l’operato del Governo Draghi. E se è vero che esiste una collaborazione istituzionale per un “ordinato passaggio di consegne” adesso la presidente di Fratelli d’Italia marca le distanze.

Sui presunti ritardi nell’attuazione del PNRR Giorgia Meloni avrebbe rilasciato dure dichiarazioni nel corso dell’esecutivo nazionale del partito il 5ottobre. “Ereditiamo una situazione difficile le parole di Meloni. “I ritardi del PNRR sono evidenti e difficili da recuperare. Siamo consapevoli che sarà una mancanza che non dipende da noi. Ma a noi la si attribuirà anche da chi l’ha determinata“.

A stretto giro, la risposta a Meloni del presidente del Consiglio uscente, Mario Draghi, in occasione della cabina di regia a Palazzo Chigi. “Il PNRR è un’occasione unica per il rilancio dell’Italia, per il superamento delle diseguaglianze territoriali, di genere e generazionali che gravano sul Paese” ha affermato l’ex banchiere centrale. “La sua piena attuazione è fondamentale per la nostra credibilità, verso i cittadini e i partner internazionali. Dobbiamo mantenere gli impegni presi e, per farlo, c’è bisogno del sostegno di tutti“.

Draghi: “Non c’è alcun ritardo

Nel corso dell’incontro sarà illustrata la Relazione sullo stato di attuazione del Piano, che sarà successivamente trasmessa al Parlamento. Parteciperanno i ministri e il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli. Draghi non ha mancato di dare una stoccata a Giorgia Meloni. “Non ci sono ritardi nell’attuazione del PNRR” ha detto. “Se ce ne fossero, la Commissione non verserebbe i soldi.

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Foto Ansa/Epa Julien Warnand

Il Governo ha adottato tutte le misure necessarie a favorire una efficace attuazione del Piano“. Ora “spetta ovviamente al prossimo Governo continuare il lavoro di attuazione. E sono certo che sarà svolto con la stessa forza ed efficacia” ha precisato Draghi. “Il Piano REPowerEU serve ad assicurare l’autonomia energetica dalla Russia. Ci sarà l’inserimento di un nuovo capitolo nei PNRR nazionali. Rappresenta la sfida per i prossimi mesi” ha quindi sottolineato il capo del Governo uscente.

Meloni e Draghi, scontro sul PNRR

Mario Draghi ha quindi fatto il punto sulle risorse che la Ue continua a inviare all’Italia. Un modo per rispondere anche a Giorgia Meloni e alle sue critiche sui presunti ritardi. “Nella cabina di regia dello scorso dicembre, avevo chiesto il massimo sforzo per continuare a portare avanti il Piano” e “grazie al vostro lavoro, oggi possiamo dirci pienamente soddisfatti dei risultati raggiunti” ha dichiarato Draghi.

Riunione del Governo a Palazzo Chigi. Foto Twitter @Palazzo_Chigi

Il PNRR – ha aggiunto – ha un modo molto semplice e trasparente per valutare a che punto è la sua realizzazione. Ossia il numero di obiettivi e traguardi raggiunti alla fine di ciascun semestre. Dal raggiungimento di questi obiettivi, e da nient’altro, dipende il disborso delle risorse europee. Nel primo semestre del 2022, l’Italia ha raggiunto ancora una volta tutti gli obiettivi del PNRR, come ha accertato la Commissione Europea la scorsa settimana. L’Italia potrà ricevere altri 21 miliardi di euro, dopo i 45,9 miliardi ricevuti negli scorsi mesi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio