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La Ue boccia l’Ungheria di Orban: “È antidemocratica”. Ma Lega e FdI non ci stanno

I partiti di Salvini e Meloni votano contro il rapporto dell'Europarlamento che mette all'indice l'"autocrazia elettorale" di Orban

Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro il rapporto sull’Ungheria che il Parlamento europeo ha approvato il 15 settembre. Un documento in cui si stigmatizza l’operato del Governo Orban. 

L’Ungheria, si dice nel rapporto del Parlamento europeo, è diventata un rischio sistemico per i valori dell’Unione. Un’ “autocrazia elettorale” è definita: non più una vera democrazia. Per questo l’Europarlamento chiede l’intervento più deciso del Consiglio europeo, in cui siedono i capi di Stato e di Governo dei 27 paesi membri. Al momento del voto in Aula i gruppi ID ed ECR, che comprendono gli europarlamentari di Lega e Fratelli d’Italia, si sono opposti in blocco esprimendo voto contrario. ID è il gruppo Identità e Democrazia di cui fanno parte, fra gli altri, Lega, Rassemblement national (il partito di Marine Le Pen in Francia) e AfD (l’estrema destra tedesca). ECR è il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, di cui sono esponenti, fra gli altri, Fratelli d’Italia, Diritto e Giustizia (Polonia) e i Democratici Svedesi (estrema destra, secondo partito in Svezia).

Foto Ansa/Epa Max Brucker

Ungheria, tensioni crescenti con la Ue

Lo scorso il luglio il Parlamento europeo aveva votato a larga maggioranza una risoluzione che “condanna con la massima fermezza” la legge anti gay di Budapest ormai entrata in vigore. Nel documento si denuncia lo “smantellamento della democrazia e dello Stato di diritto in Ungheria.” Oltre all’aspetto dei diritti civili, fondamentale per lo standard dei valori comuni da condividere nell’Unione europea, Viktor Orban è stato il capo di Governo che più di tutti si è smarcato dalla linea concordata tra i 27 membri dell’Unione per quanto riguarda la guerra in Ucraina. Il premier dell’Ungheria ha detto no al passaggio sul suo territorio di armi destinate a Kiev. Così come ha rifiutato di aderire alle sanzioni contro Mosca relativamente al gas. Il Governo di Budapest ha poi affidato alla russa Rusatom la costruzione di due nuovi reattori nucleari.

Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. Foto Ansa/Epa Christophe Petit Tesson

Le elezioni in Italia

Per quanto riguarda il nostro Paese, l’approvazione del rapporto del Parlamento europeo, in cui si stigmatizza ciò che sta avvenendo in Ungheria in termini di quella che si definisce “un’autocrazia elettorale“, arriva a 10 giorni dalle elezioni. E all’indomani di quelle svedesi vinte dalla destra. “C’è una cosa ingiusta che avviene in Europa” polemizza scrive su Twitter la deputata del Pd e responsabile Affari Esteri della segreteria dem, Lia Quartapelle. “L’Ungheria che sfrutta i soldi europei ma non ne rispetta le regole e gli obblighi. E c’è una cosa ancora peggiore: Lega e FdI che prendono le parti di Orban. Anche oggi. In barba agli interessi italiani“.

Lia Quartapelle. Foto Ansa/Fabio Cimaglia

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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