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Roma, il caso Omerovic: cosa è successo al disabile “volato” giù dalla finestra?

L'uomo, 36 anni, è in coma. Una perquisizione di agenti in borghese senza mandato. Percosse, e una colluttazione fatale

A meno di due settimane dalle elezioni esplode il caso di Hasib Omerovic, 36 anni, di Roma. L’uomo, sordomuto dalla nascita, è ricoverato da un mese e mezzo in gravi condizioni all’ospedale. È precipitato dalla finestra di casa sua mentre sarebbe stata in corso una perquisizione della polizia. 

Il caso è assurto alle cronache nazionali il 12 settembre. Il giorno in cui alla Camera dei deputati si è svolta una conferenza stampa sulla vicenda col presidente di + Europa, Riccardo Magi, la madre dell’uomo, Fatima Sejdovic, il portavoce dell’Associazione 21 luglio, una onlus nata a Roma nel 2010 che si batte contro le discriminazioni. E i legali della famiglia Omerovic, Arturo Salerni e Susanna Zorzi. Di oggi 13 settembre la notizia che gli agenti di polizia intervenuti a casa di Hasib Omerovic erano sprovvisti di mandato di perquisizione da parte della Procura di Roma. Chi indaga dovrà chiarire se quella a danni del 36enne sia stata una perquisizione illegale, un’iniziativa coordinata da un funzionario, o una decisione presa dagli agenti che gli inquirenti adesso vogliono interrogare.

Foto Ansa.it

Si indaga per tentato omicidio

A seguito dell’esposto della famiglia, la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta. La dirigono i magistrati Michele Prestipino e Stefano Luciani che hanno delegato le indagini alla squadra mobile della polizia. L’ipotesi di reato è tentato omicidio. Gli inquirenti hanno ascoltato le testimonianze dei vicini di casa della famiglia Omerovic, che abita a Roma nel quartiere Primavalle. La famiglia ha chiesto di potersi spostare altrove perché “ha paura“. Lo ha reso noto l’avvocato Arturo Salerni. “Alla luce di quanto emerso, per ragioni di sicurezza – ha affermato il penalista – la famiglia ha chiesto di essere allontanata da quella zona“.

Il clima sarebbe infatti molto pesante. La presunta perquisizione di 4 agenti di polizia in borghese a casa di Hasib Omerovic risale allo scorso 25 luglio. E sarebbe scaturita da alcune segnalazioni – riportate anche in un post Facebook poi cancellato – in cui si accusava l’uomo di aver importunato ragazze del quartiere. Omerovic, ricoverato in coma vigile, non risulta indagato per vicende penali. Il deputato Riccardo Magi ha presentato un’interrogazione al ministero dell’Interno per conoscere le motivazioni della perquisizione e la procedura applicata dai poliziotti. A reiterare la richiesta via social Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi, ucciso in una caserma dei carabinieri a Roma nel 2009, e candidata alle elezioni politiche del 25 settembre.

Omerovic, cosa è successo

Cosa è successo davvero? Perché il sordomuto è ‘volato’ di sotto? Si è buttato? Qualcuno lo ha gettato giù? Dalla ricostruzione dei fatti avvenuta in conferenza stampa alla Camera dei deputati il 12 settembre emerge la testimonianza di una delle due sorelle di Hasib, anch’essa disabile come il fratello. La giovane era presente in casa al momento in cui 4 uomini in borghese, sedicenti poliziotti e – si è appreso oggi – sprovvisti di mandato di perquisizione, erano entrati facendosi aprire la porta. In quel momento i genitori e un’altra sorella erano assenti. I poliziotti avrebbero scattato fotografie e chiesto documenti ad Hasib.

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Foto Ansa/Maurizio Brambatti

Poi lo avrebbero malmenato. L’uomo si sarebbe rinchiuso nella sua stanza, dove però i poliziotti sarebbero entrati sfondando la porta e continuando a picchiarlo, fino a “prenderlo per i piedi e a buttarlo giù” sostiene la sorella di Hasib, unica testimone. In conferenza stampa alla Camera sono state mostrate fotografie di Hasib Omerovic a terra, giù dalla finestra, dopo un volo di quasi 10 metri, ferito. Nella camera dell’uomo sono state ritrovate macchie di sangue sulla coperta del letto. Ma anche una scopa spaccata in due che, secondo le accuse, gli agenti avrebbero spezzato percuotendo Omerovic. E un termosifone divelto al quale l’uomo sordomuto si sarebbe aggrappato nel tentativo di difendersi.

Il procuratore aggiunto di Roma, Michele Prestipino. Foto Ansa/Angelo Carconi

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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