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Luce e gas, bollette alle stelle: “Mille miliardi in più”

Per Standard&Poor’s i costi per aziende e famiglie supereranno di gran lunga i livelli precedenti alla pandemia

Il caro bollette raggiungerà in Italia e in tutta Europa livelli senza precedenti. L’agenzia di rating Standard&Poor’s stima che “la bolletta energetica dell’Europa supererà i suoi livelli pre-pandemia di ben oltre mille miliardi di euro“.

Tutto questo per effetto della diminuzione drastica del flusso di gas che arriva dalla Russia. Mosca ha chiuso definitivamente il gasdotto Nord Stream che porta gas naturale in Germania e da lì nel resto d’Europa. E sta rispondendo alle sanzioni occidentali per la sua guerra contro l’Ucraina con ritorsioni su vari fronti. Ritorsioni e ricatti che hanno già effetto sulle bollette delle imprese e dei negozi italiani.

Gli alti prezzi aggraveranno la questione su chi debba sopportare questo massiccio fardello finanziario“, si legge in un report dell’agenzia di rating Standard&Poor’s, dedicato alle utilities europee. La chiusuraa tempo indeterminato” del Nord Stream, che S&P considera “permanente” nel suo scenario di base, aggiunge infatti pressione sulle aziende energetiche in relazione ai prezzi. Ma anche rispetto alle forniture di gas ed energia elettrica, e alla liquidità delle aziende stesse. Effetti a catena che si ripercuoteranno inevitabilmente sulle bollette a casa.

Calmierare le bollette

I governi europei, compreso quello italiano, stanno cercando fondi per calmierare i costi delle bollette per i consumatori ma occorrerà che i cittadini stringano la cinghia. E comincino a risparmiare su tutto: dai minuti sotto la doccia, all’uso dei termosifoni d’inverno. In questo senso va il piano del ministro perla Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Per quanto riguarda il prezzo del gas, alla Borsa di Amsterdam il prezzo dei future si attesta attorno a un minimo di 225 euro al megawattora. Dieci volte più di un anno fa.

Foto Ansa/Epa Anatoly Maltsev

Con la chiusura del gasdotto Nord Stream la Russia esporta volutamente meno gas in Europa determinando un rialzo dei prezzi ma continuando a incassare come prima se non di più. Per evitare questo strangolamento, che si ripercuote sulle bollette di luce e gas, l’Unione europea, sta valutando, con mesi di ritardo, il price cap. Ossia il tetto al prezzo del gas importato da Mosca: una misura che il premier italiano Draghi aveva chiesto già la scorsa primavera.

Verso una nuova recessione

Di certo, dopo 6 mesi di guerra della Russia in Ucraina, crescono i segnali di un rallentamento dell’economia mondiale. Si prevede una recessione in alcuni paesi, aggravata dal caro bollette dovuto all’emergenza gas, mentre il rafforzamento del dollaro sull’euro e i nuovi pesanti lockdown della Cina per fermare l’espandersi della pandemia di Covid fanno scendere i prezzi del petrolio. Il greggio Wti del Texas scende dell’1,69% a 85 dollari al barile tornando così ai livelli di gennaio 2022. Il Brent del Mare del Nord segna un calo dell’1,31% a 91,52 dollari. Lo spread – il differenziale fra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, indice finanziario per misurare la stabilità economica del nostro Paese – si allarga invece a 235 punti base, in avvio di seduta il 7 settembre. Ieri aveva chiuso a 232,9 punti. Resta pressoché stabile al 3,96% il rendimento del decennale italiano.

Foto Ansa/Epa Vega Alonso del Val

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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