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Venezia79, Vera Gemma: “Mio padre Giuliano? Ha imparato ad amarmi”

In esclusiva a VelvetMAG le dichiarazioni dell'attrice in concorso con "Vera" per la prima volta alla Mostra del Cinema

Vera è il racconto della vita di Vera Gemma, che oscilla tra finzione e realtà. La sua ricerca della bellezza in un contesto che sempre le ha rimandato l’ombra del ricordo del padre, il grande Giuliano Gemma fra il vocio della gente. E’ questo contrasto che ha portato i registi Tizza Covi e Rainer Frimmel a raccontare la vita della showgirl in un lungometraggio. La pellicola in concorso nella sezione Orizzonti è stata bene accolta alla 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Perché inventarsi storie quando c’è la vita reale che potrebbe essere raccontata? E’ la riflessione che si pone Vera Gemma in un incontro intimo e colloquiale con in mano un drink e il vento del mare a pochi passi dal Campari Lounge. Tra i primi film a misurarsi con la sala c’è stato Vera, film ispirato alla sua vita. Non si tratta dunque di un documentario, ma di un lungometraggio che racconta una parte significativa del vissuto dell’attrice portandolo al cinema. Nessuna caricatura sul personaggio; solo il suo vissuto, come ha raccontato il resto del cast – tra cui l’amica Asia Argento – in un racconto tanto coinvolgente da portare lo spettatore sulla scena.

Vera Gemma
Photo Credits: Teresa Comberiati

Una vita quella di Vera che l’ha portata a scontrarsi molte volte col concetto di bellezza e con la sua affannosa ricerca. E di quel “troppo intorno“, da cui ha preso le distanze per conoscere e toccare una vita di periferia, per interfacciarsi con una realtà – appunto – più vera. Soltanto dopo scoprirà quanto i due mondi alla fine non siano così lontani. Per entrambi, la sua fama e le sue origini, potrebbero essere – agli occhi degli altri – strumento per la propria ‘gloria’. Ed è sulla terrazza del Campari Lounge che, in esclusiva per VelvetMAG abbiamo intervistato lei, Vera Gemma.

Vera Gemma in esclusiva a VelvetMAG

I primi Red Carpet della 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica hanno visto arrivare sul tappeto rosso parte del cast che ha partecipato al film diretto da Tizza Covi e Rainer Frimmel. Immancabile la protagonista Vera Gemma, accompagnata da Gennaro Lillio, Daniel De Palma e Alessandra Di Sanzo. Dopo aver visto la pellicola Vera, noi di VelvetMAG ci siamo fatti raccontare tutto quello che vi è attorno al film, dall’idea al primo ciack.

Vera Gemma e Asia Argento
Venezia 79

E’ stata una liberazione staccarmi – per esempio – dall’ossessione di apparire bella. O di essere accettata. In questo film mi sono messa completamente a nudo. Non ho badato a come stavo. O di quanto ero bella o di quanto ero magra. Non sono neanche voluta dimagrire. Non mi importava di come sarei apparsa, ma al contrario di far vedere una parte di me: chi ero io. E questo ha avuto la priorità su tutto. Sono fiera di averlo fatto perché credo che questa mia ossessione di verità, si accompagna in qualche modo in questo essermi messa completamente a nudo nel film, senza pudori, non avendo paura che io mi metta le extension, che mi sia rifatta, che io possa non essere bella. La bellezza! Un concetto così relativo perché sta in tante cose. Si può esser belli anche senza essere belli e viceversa”.

Vera Gemma: “Il mio film per tante donne”

Eppure inizialmente, Vera Gemma non era così entusiasta della proposta fatta dai due registi. Cosa si nascondeva dietro l’incertezza nel girare un film che parlasse della sua vita? Io non mi fidavo. Tizza mi disse: “Io voglio fare un film su di te”. E la prima reazione è stata: “Io non c’ho una lira. Non ho soldi per questo film”. E lei: “Vera, non solo i soldi li abbiamo trovati noi e abbiamo già una produzione, ma noi ti paghiamo per il tuo lavoro”.

Vera non capivo cosa ci fosse di così interessante da raccontare un intero film su di lei, ma la co-regista è stata chiara: “Io voglio raccontare te! La tua ossessione per la bellezza. Il non esserti mai sentita all’altezza di tuo padre. I fidanzati che t’hanno rubato i soldi. Il tuo non esser stata capace di vedere il male nella vita. Tutta la gente che si è approfittata di te”. Vera si è sentita derubata un po’ della sua intimità, poi ha capito quanto il film potesse essere anche ‘la storia di tutti’.Ho pensato che tante donne si possono identificare in questa Vera, indipendentemente che sia figlia d’arte o no. Tante donne hanno creduto nel bene, e magari era il sentimento contrario, per poi essersi sentite usate e deluse. Ecco, quindi perché non raccontarla?

Vera, una dedica speciale a papà Giuliano

“Ascoltami bene. Io l’ho capito tardi, però mai dipendere dal giudizio degli altri“. Vera Gemma lo dice in una scena ma è anche una frase che – alla nostra domanda –  secondo il suo parere potrebbe riassumere il film. Anche se non esiste per Vera un buono ed un cattivo nella vita. L’uno potrebbe diventare il riflesso dell’altro e viceversa a seconda delle situazioni. E l’evoluzione nel cinema di genere (forse) è dettato da questo aspetto. “La vita è molto più ampia di così”.

Vera Gemma a Venezia 79
Photo Credits: Teresa Comberiati

Il 2 settembre, la data di nascita di Giuliano Gemma, è stata una data importante anche per i traguardi di Vera. E alla domanda sulla dedica che Vera ha fatto a papà Giuliano ha detto: “Vorrei che in qualche modo lui, ovunque sia, sia un po’ anche fiero di me, perché l’ho fatto un po’ preoccupare, dettato anche da un’adolescenza così ribelle. Lui ha fatto fatica a capirmi finché negli ultimi anni ci siamo invece, poi, intesi moltoPassavamo i pomeriggi interi a casa mia a guardare dei film”.

Ha ricordato l’amore che li univa e il divertimentoHa imparato non solo ad accettarmi, ma ad amarmi tantissimo riconoscendo che forse, lui, non si era accorto nella mia adolescenza di quanto io fossi speciale. Nel momento in cui ci siamo uniti, l’ho perso ma è come se il nostro rapporto si fosse risolto e avesse avuto un meraviglioso finale dove c’eravamo già detti tutto. In qualche modo sono riconoscente di questo: di aver avuto un padre al quale sono riuscita a dire tutto. Lui però non avuto la soddisfazione di vedermi a Venezia in concorso con un film e quindi, non solo lo dedico a lui, ma sono sicura che mi vede e che è fiero di me. Ed io sono fiera di essere sua figlia“.  

Teresa Comberiati

Spettacolo, Tv & Cronaca Rosa

Calabrese, a vent’anni si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Amante della fotografia quanto della scrittura, negli anni ha lavorato nel campo della comunicazione collaborando con diverse testate locali in qualità di fotografa e articolista durante la 71ª e 75ª Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica. Ha già scritto il suo primo romanzo intitolato Il muscolo dell’anima. Colonna portante del blog di VelvetMAG dedicato alla cronaca rosa e alle celebrities www.velvetgossip.it, di cui redige ogni mese la Rassegna Gossip.

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