Venezia79, Penélope Cruz e il suo “folle” amore per la Carrà: “Pazza di Raffaella”
In concorso con "L'immensità" di Emanuele Crialese al Lido, la musa del cinema spagnolo confessa la sua passione per la compianta icona nostrana
Attualmente a Venezia con L’immensità di Emanuele Crialese, Penélope Cruz ha svelato l’importanza che ha avuto Raffaella Carrà nella sua vita. L’interprete Premio Oscar ha raccontato quanto la figura dell’eterna showgirl nostrana l’abbia aiutata, soprattutto in quest’ultima pellicola.
Quello tra Penélope Cruz e l’Italia è un sodalizio lungo e fruttuoso, che si estende nell’arco di diversi decenni. Un legame che si è riconfermato grazie a Emanuele Crialese, che ha diretto l’interprete spagnola nel suo L’immensità. Nel racconto romanzato della sua infanzia, in quella progressiva (ri)scoperta della sua reale identità, assume centralità anche la figura di Raffaella Carrà. Già nel trailer, impreziosito dalla storica hit Rumore, si intuisce l’importanza che la compianta Signora della Televisione, scomparsa tragicamente lo scorso 5 luglio 2021, ha avuto nella vita del regista. Ma non solo nella sua. La stessa Penélope Cruz, infatti, ha parlato dell’influenza dall’icona nostrana.
Penélope Cruz pazza di Raffaella Carrà: “Cantavo le sue canzoni a squarciagola“
Approdato nella giornata di ieri domenica 4 settembre, L’immensità è tra i titoli corsa per il Leone d’Oro a Venezia. Penélope Cruz torna a rispolverare l’universo a lei più congeniale: quello della maternità. Un ruolo non lontano alla Janis Martinez Moreno di Madres Paralelas che lo scorso anno le ha permesso di vincere la Coppa Volpi. “Ho un lato materno fortissimo, sin da quando ero piccola. – ha svelato l’interprete ai microfoni dell’agenzia ANSA, proseguendo – Ho fatto sette film con Pedro Almodovar e in cinque sono madre, la maternità mi appartiene, è un mondo infinito sempre da scoprire, così come la famiglia.”
Una maternità affrontata, in questa nuova declinazione, con tutte le complicazioni del caso. In particolar modo nell’incomprensione tra una madre e un figlio che cerca di affermare la sua identità di genere, senza vedersi riconosciuto per quel che sente di essere davvero. Ma in quel reciproco senso di mancata appartenenza che riusciranno a ritrovarsi. “Sono anche una madre che diventa complice dei suoi figli, soprattutto di Adriana, così diversa e anche lei infelice che attende gli alieni che la portino via in un altro mondo in cui sentirsi al meglio e potersi chiamare Andrea. C’è una fortissima connessione tra loro due, nel loro sentirsi in gabbia, senza possibilità di scappare“, ha spiegato all’agenzia ANSA.
Questa posizione d’infelicità, di moglie insoddisfatta e madre frustrata, trova un momento di sollievo proprio in un frangente, nel quale la donna e i figli si scatenano sulle note di Rumore di Raffaella Carrà. In merito all’icona del piccolo schermo italiano, Penélope Cruz ha raccontato all’agenzia ANSA: “Io sono pazza di Raffaella da sempre, cantavo le sue canzoni a squarciagola per tutta la mia famiglia, è stata una donna molto importante per me.”