NewsPrimo piano

Argentina, la vicepresidente Cristina Kirchner scampa miracolosamente a un attentato

Arrestato un uomo che le ha puntato una pistola alla tempia, l'arma si è inceppata. Ignote le motivazioni del gesto

La vicepresidente dell’Argentina, Cristina Kirchner, è scampata a un attentato. Un uomo le ha puntato una pistola alla testa da distanza ravvicinata, ha premuto il grilletto, ma il colpo non è partito.

Kirchner, che in passato è stata anche presidente della Repubblica, stava salutando i suoi sostenitori, accalcati per chiederle autografi e stringerle la mano. Improvvisamente, in mezzo alla folla, un uomo è sbucato fuori e le ha puntato una pistola in faccia. La vicepresidente dell’Argentina si è coperta il volto; il colpo non è partito. Il presidente dell’Argentina, Alberto Fernández, che si trovava poco distante ha dichiarato che la pistola dell’attentatore era carica di ben 5 proiettili.

Il momento in cui Cristina Kirchner sta per subire l’attentato

L’aggressore è stato bloccato dagli uomini della sicurezza e arrestato. Secondo i media locali si tratterebbe di un brasiliano di 35 anni. Gli inquirenti stanno cercando di individuare il movente dell’attacco. Cristina Kirchner ha subito il fallito attentato mentre rientrava a casa dal tribunale. È coinvolta in un processo per corruzione e deve rispondere dell’accusa di aver abusato della sua autorità per assegnare appalti pubblici a Lazaro Antonio Baez. Quest’ultimo è il proprietario di una società di costruzioni: Kirchner l’avrebbe illegalmente favorito nel corso dei suoi due mandati presidenziali, ossia fra il 2007 e il 2015.

Argentina, solidarietà a Kirchner

Lo scorso 22 agosto, ricorda il Corriere della Sera, un procuratore federale ha chiesto al tribunale di condannare Cristina Kirchner a 12 anni di carcere. E che le si proibisca di ricoprire cariche pubbliche a tempo indeterminato. Da allora, quindi da una decina di giorni, centinaia di suoi sostenitori si sono radunati davanti alla sua abitazione in segno di solidarietà, e di protesta contro la richiesta del pubblico ministero.

Foto Ansa/Juan Ignacio Roncoroni

Attualmente la Kirchner è anche presidente del Senato dell’Argentina. Gode dell’immunità parlamentare. Per questa ragione non può finire in carcere, a meno che la Corte Suprema non ratifichi la sua condanna, oppure che perda il seggio al Senato alle prossime elezioni di fine 2023. Kirchner ha affrontato numerosi altri processi per corruzione dopo i suoi mandati da presidente. Sia il Governo dell’Argentina che la coalizione di opposizione Insieme per il cambiamento hanno stigmatizzato l’attentato delle scorse ore, chiedendo un’immediata indagine sull’accaduto.

Cristina Kirchner

Ora la situazione deve essere analizzata dal nostro personale forense”, ha annunciato il ministro della sicurezza Anibal Fernandez. Dal canto suo, spiega il Corriere, il presidente dell’Argentina, Alberto Fernández, ha indetto per oggi 2 settembre una giornata di festa nazionale. Obiettivo: dare agli argentini il tempo di “esprimersi in difesa della vita, della democrazia e in solidarietà con il nostro vicepresidente.”

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio