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Elezioni, dall’emergenza gas ai nuovi sondaggi: cosa conta per gli italiani

I partiti vorrebbero che Draghi intervenisse al più presto contro il caro bollette

La campagna per le elezioni assume i contorni di una battaglia sull’emergenza gas. Mentre la Germania apre sul price cap europeo, i partiti italiani, uniti dalla crisi, sono divisi sulle soluzioni.

Salvini insiste per un tetto del 4% ai rincari: servono subito 30 miliardi. Meloni chiede di abbattere Iva e accise, Giorgetti vorrebbe lo scostamento in bilancio sotto elezioni da parte del Governo Draghi. Letta: sostegno a Draghi ma l’intervento sia rapidissimo. Per Di Maio occorre “un decreto d’emergenza per finanziare l’80% delle bollette alle imprese”. Secondo il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, la tassa sugli extraprofitti alle imprese può salire oltre il 25%.

L’immigrazione è l’altro tema forte della campagna per le elezioni in questo momento. Di ieri 29 agosto l’incontro a Messina tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. “Uniti si vince“, e photo opportunity, ma le strategie sono divise. Meloni punta sul blocco navale “per difendere i confini“, mentre Salvini – spalleggiato da Tajani di Forza Italia, che ritiene i blocchi “difficilmente realizzabili” – intende ripristinare i decreti sicurezza nel primo Consiglio dei ministri dopo il voto. Esplode infine il caso di Marianna Madia: la deputata del Pd denuncia di essere stata insultata da un consigliere comunale di Civitavecchia di FdI.

Elezioni, i sondaggi

Quinta rilevazione di Tecnè in vista delle elezioni del 25 settembre. Nella settimana del 29 agosto si conferma il trend delle scorse settimane con il Centrodestra che sale ulteriormente sfiorando il 50% delle preferenze nell’uninominale. Il Centrosinistra perde rispetto alla precedente rilevazione uno 0,5% (28,5% alla Camera, 28,4% al Senato). In leggera crescita M5S e Terzo Polo, così come sembra assottigliarsi di uno 0,4% il numero di elettori ancora indecisi o che non andranno a votare. Centrodestra avanti anche per le elezioni regionali in Sicilia, con Renato Schifani in netto vantaggio su Caterina Chinnici.

Giorgia Meloni. Foto Ansa/Carmelo Imbesi

La legge Rosatellum

Per comprendere l’analisi di Tecnè è necessario ricordare che il sistema elettorale attuale, il Rosatellum, prevede l’assegnazione dei seggi alle elezioni attraverso un mix di maggioritario e proporzionale. Due terzi di Camera e Senato sono infatti assegnati con un sistema proporzionale attraverso un meccanismo di listini bloccati, ma è sul restante terzo che si gioca la partita più importante: nei seggi uninominali vince il candidato che ottiene più voti.

Enrico Letta. Foto Ansa/Elisabetta Baracchi

E le intenzioni di voto alle elezioni per l’uninominale portano a una netta affermazione della coalizione di Centrodestra rispetto a quella di Centrosinistra. Più di 20 punti percentuali di distacco. Alle loro spalle sia Movimento Cinque Stelle che il Terzo Polo (composto da Italia viva / Azione) guadagnano qualcosa, anche se on molto.

Elezioni, il trend nel proporzionale

Le intenzioni di voto al proporzionale confermano Fratelli d’Italia (24,6% alla Camera e al Senato) come primo partito seguito dal Partito Democratico (22,2% alla Camera, 22% al Senato). Alle loro spalle la Lega con il 12,9% (13% al Senato) e Forza Italia e M5S entrambi appaiati attorno al 10,9%. Il Terzo Polo supera di poco il 5%. Verdi e Sinistra Italiana supererebbero il 3% mentre al momento l’obiettivo è lontano (0,8%) per Impegno civico di Luigi Di Maio.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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